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L’impresa di Lucio Bazzana: 100 km al giorno per 100 giorni

Ha cominciato il 30 maggio e concluderà le sue fatiche il 7 settembre. Cento giorni, in cui Lucio Bazzana correra’ quotidianamente 100 km. Una sfida ai limiti dell’impossibile.  
b_7483_v-xr_sALBo7CTN2BTIMj8aY-4ltlT-7VUxknIcD_HYASe puoi sognarlo, puoi farlo. Se è vero che la paternità di queste parole spetta a Walt Disney è altrettanto vero che analoghi pensieri e ragionamenti passano pure nella testa di coloro che con le proprie gesta vanno a sfidare le leggi della natura, ma soprattutto se stessi: di imprese straordinarie, considerate impossibili prima che venissero realizzate, è davvero fitta la storia dello sport in tutte le sue differenti discipline.
Ed è proprio per questo che c’è ancora spazio per il proprio sogno, per la propria impresa: basta avere  coraggio, immaginazione, forza mentale e muscoli. E questo l’ultra-runner bergamasco Lucio Bazzana lo sa benissimo, e l’ultima sua avventura cominciata il 30 maggio lo sta a dimostrare:  fino al 7 settembre, percorrerà 100 km al giorno. Cento km al giorno per 100 giorni.
Teatro di questi 100 giorni di passi e fatica sarà il rosso tartan della pista d’atletica nel centro sportivo di Curno, comune bergamasco vicino al capoluogo, dove il corridore del Road Runners Club Milano percorrerà giornalmente un qualcosa come 280 giri, alternando di volta in volta la direzione della propria corsa. A documentare e rendere ufficiale il tutto, vi saranno poi non solo i consueti chip, ma anche un live streming disponibile e visibile per tutti.
Da quanto si apprende, sappiamo fra l’altro che l’inizio di questa lunga cavalcata ha già portato al cinquantanovenne bergamasco il primato italiano dei 1000 km, percorsi in 8 giorni, 23 ore, 7 minuti. E che la grande calura di questi giorni è stata sempre superata brillantemente: ottimi auspici quindi per quest’uomo che per realizzare la sua impresa correrà quotidianamente 15-16 ore.
La figura di Lucio Bazzana è piuttosto nota nell’ambiente degli ultra-runner, non solo per le sue capacità ma anche per il suo look: una folta e lunga barba (che però ha tagliato prima di cominciare questa corsa)  e per il suo palmares davvero ricco, fra cui spicca anche un terzo posto ottenuto in Grecia nel 2010, nella “Mille Miglia”.
Il citare la gara ellenica, sulla cui lunghezza non c’è bisogno di dilungarsi, diviene fra l’altro spunto per dar spazio a un bellissimo documentario prodotto da Lab 80 (visibile e disponibile a questo link)  che ha come titolo – poteva esser altrimenti? – “L’uomo che corre”.  In questa pellicola del regista Andrea Zambelli, non vengono raccontati solo i 16 giorni vissuti sul campo di gara di Atene – tracciato a ridosso di un autostrada, in un ex hangar utilizzato per le Olimpiadi del centenario – ma anche la quotidianità e il pensiero di quest’uomo che nella quotidianità di tutti i giorni è un normalissimo restauratore edilizio.
Due a mio avviso le scene più suggestive contenute in questo lavoro: la prima ritrae Lucio a Montisola in una corsa/conversazione con Battista Marchesi, un altro bergamasco con il quale condivide questa maniera di vedere la corsa (fra le uscite di quest’ultimo ve n’è una durata 260 giorni e 19 mila km percorsi!). La seconda invece rivela – attraverso una fotografia davvero suggestiva e disegnata da una luce caravaggesca – l’esile fisico di questo corridore in quella nudità, che è la stessa del correre e che porta a conoscersi senza veli o maschere.
C’è poi un espressione regalata dal documentario, che condivido con piacere: “Ho sempre gareggiato con me stesso, contro me stesso, per superare i miei limiti. Fin da bambino mi cimentavo in ogni genere di prove: trattenevo il respiro, misuravo il tempo in cui rimanevo appeso allo stipite della porta , a quei tempi anche il record di preghiere…”.
Conoscere Lucio attraverso questo documentario ed abbinarvi il pensiero del suo correre, proprio ora, proprio in questo momento, mi rende davvero facile provare una naturale di simpatia – che è anche invidia e stima – per questa figura che cerca di vivere e di interpretare la sua esistenza attraverso il coraggio e il desiderio di andare avanti, sempre, passo dopo passo. E se la mia simpatia è anche un po’ la vostra, sappiate che Lucio vi aspetta: tutti quelli che vogliono fare qualche giro di pista con lui saranno i benvenuti. Tutte le informazioni del caso le potete trovare sul sito La corsa dei 100 giorni.

 

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