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Alisia Calderone e Damiano Ardagna finisher all’Ultr’Ardèche…il racconto di Alisia

222 chilometri, attraverso il parco nazionale dell’Adeché, nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi in Francia. Un viaggio anche introspettivo, perché la strada e lunga, le insidie tante, le sorprese dietro l’angolo. E’ la quinta edizione dell’Ultramaratona “Ultr’Ardèche” del comune francese di Soyons. Una ultra sfiancante (conoscete una ultra che non lo sia?) con ardite salite (dislivello di 3500 metri sul livello del mare) e la notte a fare compagnia.

Un dato su tutti 98 gli atleti e e atlete al via, 47 quelli arrivati, “cancelli” severi e 37 ore a disposizione per portare a termine la prova. Tra gli arrivati due sono sicilianissimi, stakanovisti delle ultra, esperti ed atleti completi, stiamo parlando di Alisia Calderone e Damiano Ardagna che, come già accaduto in altre occasioni, hanno corso assieme dividendo e condividendo momenti belli e meno belli di questi viaggio.  

Il traguardo di Saint-Péray è stato raggiunto da entrambi in 36 ore e 47 secondi, inutile dire la gioia, la soddisfazione per aver vinto l’ennesima sfida con se stessi. Per la cronaca Damiano Ardagna della Polisportiva Marsala Doc, ha chiuso al 41° posto, Alisia Calderone tesserata per l’ASD Media@ , ha tagliato il traguardo dopo un secondo, per le il  42° posto assoluto e quarto di categoria (SF50). 

Per Alisia Calderone si tratta della seconda Ultra portata a casa dopo l’Ultra Marathon Festival di Venezia (una 12 ore), per Damiano Ardagna la terza “impresa”, dopo la Terre di Siene Ultramarathon e la 12 ore di Venezia. 

 A qualche giorno dalla gara, Alisia ha ripensato a quanto vissuto e tutto di un fiato ci ha regalato il suo racconto intriso di ricordi ancora vivi e di emozioni:

 La gara: Ultrardeche è una ultra su strada, 222 km con 3500disl+ da correre totalmente immersi nella natura incontaminata, dove alberi maestosi e lo scrosciare del fiume sono i veri compagni di avventura. La gara accoglie ultramaratoneti provenienti da diversi paesi europei; è una gara molto ambita anche perché è una delle poche che permette la qualifica per la Spartathlon. Per questo motivo, i cancelli sono molto severi, considerando la lunghezza e soprattutto il dislivello: la gara deve essere chiusa entro 37 ore. Io e Damiano abbiamo affrontato la gara insieme, come è già successo in passato; nostro compagno di km è stato anche un atleta marchigiano, Fabrizio Severini.

Allenamento e pre-gara: La preparazione di una gara del genere richiede un volume importante di km settimanali ma anche allenamenti di qualità, soprattutto in salita. Sono questi che permettono ai tuoi muscoli di non cedere allo sfinimento di ore sulle gambe. Io utilizzo anche la bdc per evitare un carico eccessivo nella corsa. L’alimentazione deve essere molto completa, direi che è parte integrante degli allenamenti.

Emozioni: Puoi avere anche un curriculum di ultra importante, ma ogni volta è sempre la prima volta. Le emozioni sono indescrivibili. Ti senti piccolissima alla partenza e ti chiedi come possa essere possibile che quelle gambe saranno complici del tuo sogno. Alla partenza sai benissimo che dovrai combattere contro 100, 1000 mostri che arriveranno per ostacolare il tuo traguardo. La stanchezza, problemi gastro-intestinali, squilibri elettrolitici, vesciche, il sonno e potrei elencare ancora ed ancora un infinito numero di variabili più o meno prevedibili e gestibili. Ma sai che in quei momenti sarà solo la tua testa, supportata a quanto realmente credi in te stessa, a decidere se avere la meglio su tutte le difficoltà oppure arrendersi, rinunciando al tuo sogno. Perché è la testa che si allena con l’esperienza più dei muscoli, più di tutto. Ecco perché dico sempre che le ultra mi hanno insegnato ad osare, a credere di poter arrivare, senza cercare aiuti esterni, perché ho sempre corso le gare in autonomia.

Devo alla corsa momenti di gioia immensa. Ma soprattutto devo alle ultra la mia capacità di credere che se ti impegni tanto, puoi andare a prendere quello di cui tu hai bisogno, nello sport come nella vita.

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