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Il «Santa Barbara» di Paternò nel ricordo di Turi Ciccia
Giovedì 8 dicembre è in programma a Paternò il 18° Trofeo «Santa Barbara» – 1° Memorial «Turi Ciccia», organizzato dall’Atletica Sicilia, con il patrocinio del Comune di Paternò, la collaborazione della Fidal Catania e del G.G.G. «Alfio Vittorio Pistritto».
La manifestazione vivrà nel ricordo del prof. Salvatore Ciccia, un vero gigante dell’atletica catanese, che ha seminato a largo raggio a Paternò, un centro posto sulle pendici sud-ovest dell’Etna a 256 metri di altitudine, nomato «Civitas Fertilissima» per la fertilità dei suoi terreni.
Ciccia, nato a Paternò l’8 ottobre 1938, ci ha lasciati lo scorso 10 giugno dopo una vita operosa dedita all’insegnamento e ai suoi ragazzi che avviava all’atletica leggera. Fondatore del Centro Polisportivo Pro Paternò, aveva scoperto Alessandro Cavallaro, sbocciato nel 1995 a 15 anni con 8”9 sugli 80 metri, seconda prestazione italiana stagionale Cadetti. La «freccia di Paternò» brucerà poi le tappe, partecipando ai Giochi Olimpici di Sydney 2000; Mondiali di Parigi ed Helsinki 2005; Europei di Monaco 2002 e Göteborg 2006.
Ciccia era orgoglioso nell’elencare tra i suoi atleti nomi come, Francesco Trovato, Carmelo Randazzo, Giuseppe Rapisarda, Gianfranco Aragona, Gaetano Rizzuto, Carmelo La Cava, Salvatore e Tony Laudani, il marciatore Alfio Corsaro, passato dalla stagione 1996/97 con Pietro Collura, bronzo sui 20 km di marcia agli Europei «Under 23» di Göteborg 1999.
Il Trofeo «S. Barbara» ebbe inizio nel 1984, era il 2 dicembre, la domenica precedente la festa della Patrona di Paternò che ricorre il 4. Una celebrazione questa che viene fatta risalire al 1576, quando il paese era sotto la signoria di Luisa Moncada. Il prof. Ciccia aprì una nuova frontiera, collaborato dal giovane allenatore prof. Luigi Puglisi, due pionieri che crearono con lungimiranza dal nulla questa podistica. La gara era rivolta agli alunni delle scuole del paese e il tracciato si sviluppava all’interno della Villa Moncada, la villa comunale di Paternò. Ma già dalla terza edizione la corsa divenne un trampolino di lancio per gli atleti siciliani e si spostò in piazza Indipendenza, in pieno centro. Il 30 novembre 1986 vinse Sebastiano Privitera, il talento di Macchia di Giarre, sull’acese Mario Toscano e il catanese Piero Abate. Un altro seminatore di ragazzi, come Giuseppe Messina di Militello, mise in luce il suo vivaio della Libertas Militello, in primo luogo i fratelli Conticello.
Il 27 novembre 1988 apparve sulla scena Vincenzino Modica, 17 anni, alla sua prima uscita da junior dopo una stagione d’oro come allievo e da qui raggiunse altri traguardi di prestigio. Modica sugli 8,400 km lasciò alle sue spalle l’azzurro di maratona Giovanni D’Aleo, Marcello Gargano e Michele Cinà. Lunghi applausi per Luigi Zarcone, alla sua ultima gara, giunto diciassettesimo, l’indimenticabile campione di Villabate scomparso nel 2001, a pochi giorni dal compimento dei 51 anni. Un successo straordinario per gli organizzatori Ciccia e Puglisi, tanto che il primo esclamò: «Se gli amministratori ci daranno veramente una mano, il Trofeo “S. Barbara” potrebbe diventare internazionale!».
Modica nei due anni successivi completò una tripletta fantastica e divenne l’idolo dei paternesi: nel 1989 batté l’altro azzurro Francesco Bennici di Mazzarino, Salvatore Candela e Privitera; nel 1990 s’impose su Graziano Calvaresi, campione italiano dei 10.000 metri, il ventenne marocchino Moussaoui El Mustapha, Raffaello Alliegro, Alain Capovani, Giuliano Baccani, D’Urso, settimo negli 800 agli Europei di Spalato, Giuseppe Marcellino e Bennici. Sempre nel 1990 la catanese Agata Balsamo accese gli animi della folla con la vittoria sulla romana Gabriella Stramaccioni e la palermitana Patrizia Ritondo.
Il 6 dicembre 1992 Bennici si prese la rivincita su Modica al termine di un emozionante duello, terzo Giuseppe D’Urso, alla sua prima gara in vista dei Mondiali di Stoccarda 1993, quasi un preludio dell’argento sugli 800, dietro Giorgio Adamo e Salvatore Vincenti; tra le donne la piccola maratoneta torinese Maria Curatolo sconfisse l’azzurra Agata Balsamo. Nel 1995 al decennale del Trofeo, disputato come cross al Parco Ardizzone, il keniano Joseph Kiprono, 22 anni, sbaragliò il campo, ai posti d’onore Bennici e Renato Gotti. Nel 1996 il quarto trionfo di Modica nel suo regno di Paternò e secondo D’Urso. L’8 dicembre 1999, starter d’eccezione Alessandro Cavallaro, finalmente il successo di Giuseppe D’Urso davanti ad Andrea Rinaldi e Antonio Napoli e bis di Agata Balsamo sulle due sorelle bielorusse Nathashia e Vola (quarta) Razhkova, terza Laura Torre, sempre in attività.
Una stasi lunga dieci anni e la ripresa con tutti i crismi il 6 dicembre 2009. Nella 13a edizione del Trofeo S. Barbara”, ancora starter Alessandro Cavallaro e trionfo, dopo una gara esaltante, di Giuseppe Gerratana, l’azzurro modicano, allievo di Salvo Pisana, che il prossimo 11 dicembre parteciperà agli Europei di cross a Chia in Sardegna.
Un altro salto vuoto di tre anni ed eccoci ai giorni nostri. Nell’Albo d’Oro del Trofeo: la splendida doppietta, il 2 dicembre 2012 e l’1 dicembre 2013, del belpassese Alfio Scalisi; due atleti battaglieri, come l’augustano Luigi Spinali e il lentinese Giovanni Cavallo, rispettivamente nel 2014 e nel 2015.
Michelangelo Granata
Nella foto: da sin. Pietro Collura, Salvatore Ciccia, Luigi Puglisi, l’1 dicembre 2013 a Paternò per il Trofeo S. Barbara.
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