Interviste Racconti Editoria
Fiumefreddo corre nel racconto di Remigio Di Benedetto
Alle 8e15 del mattino l’atmosfera della giornata sportiva si percepisce già al casello autostradale di Fiumefreddo. Alcuni podisti, infatti, fermi a lato della strada, sono in attesa di riunirsi con i loro compagni di società.
Faccio il mio ingresso nella cittadina jonica e alcuni sbiaditi ma utili cartelli realizzati su fogli di carta formato A4, con freccia direzionale mi conducono senza difficoltà nella piazza luogo di riunione della corsa. (Primo punto a favore dell’organizzazione). Non siamo al centro del paese, ma la piazza Di Vittorio è di nuova realizzazione ed è molto ampia; la strada dove si svolgeranno le gara giovanili, inoltre, ha un fondo stradale nuovo e perfetto. Al centro della piazza è già predisposto un bel podio dove tutti si augurano di salire. Il “gonfiabile è già gonfio” e la TDS ha il suo “baracchino” già in condizioni di entrare in funzione. In piazza sono anche presenti altri sbiaditi ma ancor più utili cartelli di quelli visti all’ingresso del paese che indicano la strada per raggiungere il luogo indispensabile ai podisti prima della partenza, la cui sigla inglese internazionalmente nota è WC, (Secondo punto a favore dell’organizzazione).
Subito percepisco che nonostante la concomitante maratona di Palermo che sicuramente ci ha “rubato” qualche atleta, i podisti hanno onorato la tappa del 9° Grand Prix e sono presenti in gran numero.
Con tutti gli elementi al loro posto, non ci sono motivi di ritardo e la corsa parte poco dopo le 9e30 come da programma. Al via lo scatto è repentino, abbiamo inizialmente un centinaio di metri di rettilineo e il gruppo fa in tempo ad allungarsi prima del cambio di direzione. Molti di noi alla prima svolta si “mangiano il marciapiede”. La strada diviene più stretta e alcune signore che vi abitano, pensano sia meglio ritirare le sedie normalmente “parcheggiate” in strada per il salotto quotidiano. Dopo la seconda svolta la strada tende leggermente a scendere e il gruppo con la forza del “primo giro” accelera il ritmo. In fondo alla lieve discesa c’è la terza svolta e la strada logicamente tende a risalire fino a che con il quarto cambio di direzione ci ritroviamo a pochi metri dal gonfiabile. Ma per il completamento del giro, superato il gonfiabile abbiamo ancora di fronte a noi un rettilineo di 250 metri, un tornante secco e ulteriori 250 metri che ci riportano sotto il gonfiabile dove termina effettivamente il primo giro della gara. Quest’ultimo rettilineo che percorriamo 2 volte è il tratto forse più difficile perché usciamo allo scoperto e siamo in pieno sole in una giornata che a sorpresa si è rivelata più calda del previsto.
Supero il gonfiabile, sono in compagnia di Mika Iwaguchi con la quale facciamo coppia fissa “sportiva” da alcune gare, e mentre siamo impegnati nella nostra corsa a dare il “massimo”, sentiamo “profumo” olimpico e di gare estreme. Di fronte a noi c’è infatti Mauro Prosperi, “eroe” di Los Angeles 1984 e della Marathon de Sables di qualche anno dopo. Con Mika ci sentiamo anche noi un poco campioni quando operiamo il sorpasso di Mauro. Mika rincorre la sua avversaria Lucia Signorello ed io cerco di mettermi al sicuro dai miei avversari di categoria e non solo. “Viaggiamo” a una velocità per noi eccellente, ma Mika in questo secondo giro mi sembra che lievemente rallenti e Lucia si allontana. Siamo nuovamente sul tratto “caldo “ del percorso, si fatica… in corrispondenza del “tornantino” do un’occhiata agli avversari rimasti indietro. Mimmo Massei il mio principale avversario di categoria è lontano, posso dormire sonni tranquilli. Ma è Mika che mi mantiene sveglio, cerco di mantenere il suo passo; alle spalle abbiamo sempre il Prosperi delle “Olimpiadi” e per me che ho appena fatto gli “Studenteschi”, tenerlo a bada è un impegno gravoso. Ma è sulla scia di Mika che prendo forza. La Signorello è poco avanti a noi e Mika all’uscita dal tratto in ombra del percorso accelera. Io sono in riserva e non riesco più a sostenere il suo passo. Mika si produce in un finale “rabbioso”, c’è in palio il primo posto assoluto della gara per le “femminucce”. Io non ne ho proprio più e l’ultimo fiato lo consumo per incitare a distanza la mia compagna di società, sul rettilineo finale. Alla fine a Mika mancano solo tre secondi per agganciare l’imbattibile Lucia. Prima delle due “grintose” rappresentanti del “gentil sesso” ha già tagliato il traguardo per la nostra batteria, l’irraggiungibile Giulio Caniglia e dietro di me l’amico Mauro Prosperi fa sentire un poco a Los Angeles anche me. Più indietro Luciano Costarella, forse in giornata “No”.
Dopo avere tagliato il traguardo faccio in tempo a trasformarmi in spettatore e assistere alla parte della batteria più “giovanile”, quella che di giri ne fa cinque e di chilometri 7,5. Netto vincitore Cirino Scavo SM 45 (Atletica Misterbianco), davanti ad Andrea Sciacca PM (Atletica Virtus Acireale) e a Nunzio Fiondini SM 40 (Atletica Misterbianco).
La bella giornata si conclude con la premiazione “a base di coppe” che si vedono sempre più raramente (Terzo punto a favore dell’organizzazione).
Prossimo e penultimo appuntamento del Grand Prix Provinciale 2014 a San Giovanni La Punta, domenica 23 Novembre 2014.
Remigio Di Benedetto