Interviste Racconti Editoria
Rosario Cannavò racconta Federico Ragunì: “ha imparato a correre con avversari importanti”
“Una bellissima esperienza internazionale che andava fatta e che Federico e tutto l’ambiente meritano di fare”. Commenta così , Rosario Cannavò la convocazione per gli europei di Zurigo, del suo allievo Federico Ragunì che partirà come riserva della 4×100 azzurra. Una convocazione giunta in extremis e figlia delle ultime due ottime uscite dell’atleta catanese tesserato per il Cus Palermo; il podio conquistato ai recenti Campionati italiani assoluti e il secondo posto, dietro Cerutti, al meeting di Pergine di domenica scorsa hanno spianato la strada verso la Svizzera. “ Ci aspettavamo anche prima questa convocazione, ma la stagione di Federico è stata costellata da qualche intoppo e da alcuni riscontri cronometrici ventosi che non hanno potuto certificare l’effettiva valenza delle prestazioni del ragazzo”. “Un’annata partita bene poi complicata da un leggero infortunio che lo ha rallentato nel corso della stagione indoor, poi la ripresa a partire dal mese di aprile ed una serie di risultati che sebbene non siano stati vicini al 10.24 dello scorso anno, sono stati utili al consolidamento dell’atleta che ha collezionato una serie di ottime prestazioni, parecchie delle quali però, come già detto prima, condizionate dal clima”. Ma quali i margini di miglioramento di Ragunì: “sono tanti – risponde Cannavò – Federico in pratica corre da due anni e mezzo ed è stato sottoposto ad un corso accelerato di velocità, tanti gli aspetti ancora da migliorare, molti li ha già affrontati e superati come quello di sapere correre con avversari importanti”…rispetto per tutti paura per nessuno. Ma come nasce Ragunì atleta, un inizio recente ed un prologo da saltatore in alto: “mi contattò telefonicamente e arrivato al campo scuola – racconta Cannavò – capii subito che Federico poteva avvicinarsi e con successo all’atletica leggera e in particolare alla velocità una innata predisposizione come quella nel salto in alto dove, con semplici scarpe di gomma, saltò la quota di 1.85 proiettandosi senza eccessiva difficoltà verso i due metri, ma il suo futuro, se voleva stare con me – sottolinea sempre Cannavò – era lo sprint”. Adesso Federico, atleta catanese e ma tesserato per il Cus Palermo si allena nella pista di Aci s. Filippo, Catania nel cuore, Palermo nella testa. “Voglio ringraziare tutto lo staff del Cus Palermo – ci tiene a sottolineare il prof. Cannavò – senza alle spalle una società forte come quella dei prof. Polizzi e Siculiana, difficilmente saremmo arrivati a questo punto. Siamo agonisticamente e geograficamente penalizzati e senza investimenti, per le trasferte, sarebbe impossibile per gli atleti raggiungere certi risultati”. Una convocazione che è una bella iniezione di fiducia per l’atletica siciliana: “l’atletica siciliana c’è – ribadisce con soddisfazione Cannavò – ci sono tecnici tra i migliori d’Italia, quello che manca sono i fondi per permettere agli atleti di valore di sfidare i loro atleti di oltre lo Stretto e partecipare a campionati e meeting non una tantum ma con relativa frequenza”. Infine una battuta, gli chiediamo la prima cosa che ha detto al suo allievo dopo la notizia della convocazione: “Cosa ho detto a Raguni? Hai fatto il minimo sindacale, adesso andiamo a fare questa bella e meritata esperienza internazionale, Zurigo ci aspetta…”
fonte fidal sicilia