Brevi...di corsa
Aumento in piscina, protesta delle società, domani sit-in di protesta
Le associazioni sportive natatorie e pallanuotistiche palermitane sono al collasso. L’unico impianto pubblico palermitano, la piscina olimpica di viale del Fante, ha visto l’aumento del biglietto di ingresso dal primo gennaio scorso, del 150 per cento, insieme ad un aumento del 25% degli spazi acqua nei confronti delle stesse
associazioni.
Questo esagerato incremento dei costi dell’utenza, al quale non ha fatto seguito nessun miglioramento dei carenti servizi, ha allontanato i soci praticanti, scoraggiati dalle chiusure a singhiozzo e dai costi non più competitivi perfino nei confronti degli impianti privati.
Nei diversi incontri con i rappresentati della Pubblica amministrazione, le scriventi associazioni hanno proposto al comune una soluzione per attenuare i disagi, allargando i benefici del cosiddetto “tesserino agevolato” ai soci delle associazioni, con un costo annuale che consenta al comune di incassare anticipatamente le quotedi un intero anno agonistico, e agli utenti di sopportare un aumento congruo e non sconsiderato come quello attuale.
L’anomalia tutta palermitana del “doppio costo” che una società sportiva subisce, affittando le corsie e pagando un biglietto di ingresso per ogni singolo associato, è stata sopportabile fino a quando il costo era contenuto. Adesso il risultato di questo provvedimento illogico è stato la fuga dell’utenza tutta, pubblica e privata, e il conseguente minore introito per le casse comunali. Non serve essere economisti, d’altronde, per capire che un semplice raddoppio dei costi non porta mai a un matematico raddoppio degli incassi. Fosse così semplice, questo metodo lo attuerebbe qualsiasi commerciante.
Venerdì 27 maggio, alle ore 12:30, davanti alla piscina comunale, in viale del fante, si effettuerà un sit in di protesta, alla presenza dei media, delle scriventi società sportive e di utenti della piscina di ogni tipologia ed età.
Perché lo sport è benessere, educazione e lavoro, e non può sottostare a logiche puramente economiche, peraltro assunte senza alcun criterio.
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