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A Londra vittoria con record per Kipsang

 

004Doveva essere la miglior maratona del mondo anche quest’anno, e così è stato, con la grande vittoria del primatista mondiale Wilson Kipsang Kiprotich, a distanza di due anni dal successo del 2012, e con la prima volta londinese, dopo due secondi posti e un terzo posto nelle scorse tre edizioni, di Edna Kiplagat, la vincitrice degli ultimi due campionati del mondo a Daegu e Mosca. Kipsang ha tagliato il traguardo col nuovo primato della maratona inglese in 2:04:29, quattordicesimo tempo di sempre su percorso omologato, undici secondi sotto il limite di Emmanuel Mutai (2:04:40 nel 2011). Edna Kiplagat (2:20:21) ha abbassato di 1:15 la miglior prestazione mondiale stagionale e consolidato la sua fama di elegante e implacabile finisseur.

La corsa

Con 36.621 iscritti, la gara è stata impostata su ritmi molto elevati dai tre pacemakers Gebrselassie, Sigei e Kiptoo, seguiti dalle ombre dei favoriti e con Mo Farah, semiesordiente di lusso, che ha interpretato la gara con atteggiamento prudente. Fino al 10° km la proiezione suggeriva un crono che avrebbe polverizzato il record mondiale (2:03:23), ma i successivi 5 km (44:06 al 15°) riportavano le previsioni su un più abbordabile 2:04 finale. La lepre di lusso Haile Gebrselassie lasciava dopo 45 minuti, e l’andatura veniva dettata dal solo Richard Sigei, che riusciva a guidare il gruppo dei migliori a un passaggio di metà gara di 1:02:30. Farah, l’osservato speciale, era a 38 secondi e faceva gara solo sulle sue sensazioni. Al 35° km (1:13:58), Sigei precedeva le ombre del piccolo Kebede e del 18enne Mekonnen, di Geoffrey Mutai e Kipsang, di Emmanuel Mutai e Biwott e dei due etiopi Abshero e Lilesa.

Kipsang numero uno

I giochi per la zona-podio si sono decisi nel successivo segmento di 5 km. Un cambio di ritmo di Kebede veniva neutralizzato dall’imperioso Kipsang, seguito dal bravissimo Stanley Biwott (30° km in 1:29:01). Il duo kenyano maturava quasi trenta secondi di vantaggio al 35° km (1:43:34) su Kebede, Geoffrey Mutai e Abshero (Farah distante a oltre due minuti). Tra Kipsang e Biwott (2:55 al km nell’ultimo quarto d’ora di corsa) la spuntava l’immensa classe del primo, che alla soglia del 40° km andava via con passo elastico garantendosi il successo sicuro e andando alla caccia, riuscita, del record della corsa. Dietro Kipsang e Biwott, al personale in 2:04:55, il podio veniva completato da Kebede (2:06:30), che soffiava il terzo posto all’altro etiope Abshero (2:06:31). In una manciata di secondi, ben distanziati, i due Mutai (Geoffrey in 2:08:18 e Emmanuel in 2:08:19), e Farah, ottavo in 2:08.21, che non riusciva nell’obbiettivo minimo di migliorare il primato britannico di Steve Jones (2:07.13). Alla decima maratona della carriera, Wilson Kipsang ha collezionato il settimo successo (il secondo a Londra). Ai sette trionfi vanno aggiunti il terzo posto nell’esordio a Parigi, il quinto a Londra un anno fa, e il terzo posto dei Giochi Olimpici, ancora a Londra nel 2012.

Kiplagat vs Kiplagat

631La corsa femminile, altrettanto avvincente, ha lanciato nel firmamento delle 42 km una sicura protagonista del futuro, Tirunesh Dibaba, terza al traguardo in 2:20:35 (terza anche nella statistica delle migliori esordienti di sempre). La formidabile etiope (otto medaglie d’oro su 5000-10000 tra Mondiali e Olimpiadi) ha perso a due terzi di gara le chances di insidiare fino alla fine Edna Kiplagat e Florence Kiplagat, fermandosi per raccogliere la bottiglietta del rifornimento, scivolatale dalle mani. Fin lì, la Dibaba era stata assolutamende “dentro” la corsa, ben più del contraltare esordiente maschile Farah.

Con passaggi molto veloci (32:45 al 10° km, 49:04 al 15°, 1:05:47 al 20° e 1:09:15 a metà gara), si presagivano tempi eccellenti (2:20) ma distanti dal quasi inavvicinabile primato della Radcliffe. La sorpresa al 30° km, col ritiro della sicura protagonista Priscah Jeptoo, un’autostrada per le altre kenyane e per la Dibaba.

Dopo la sosta già descritta, la Dibaba non è riuscita a recuperare il gap: Florence e Edna Kiplagat le hanno inferto subito tre secondi (1:39:10 al 30° km), saliti a dodici al 35° km (1:56:07), e a diciassette al 40° km. La lotta tra kenyane si decideva in favore della più matura Edna nell’ultimo 150 metri, dopo che la primatista del mondo di mezza maratona Florence aveva cercato di “chiudere” in curva la connazionale, capace di reagire nello spazio di 15 metri raggiungendola e superadola agevolmente e garantirsi tre secondi di margine fino all’arrivo (2:20:21 contro 2:20:24). Rosicchiando secondi nel tratto finale, Tirunesh Dibaba chiudeva terza in 2:20:35, davanti al duo etiope Feyse Tadese (2:21:42) e Aberu Kebede (2:23:21). Sesta la migliore europea, la portoghese Jessica Augusto in 2:24:25 (primato personale), davanti all’ucraina Hamera-Shmyrko (2:25:30) e all’altra lusitana Ana Felix (2:26:46). Fuori dai giochi per la vittoria e solo nona la campionessa olimpica Tiki Gelana (2:26:58).

da fonte Fidal

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