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Filippo Tavormina: correre val bene qualche sacrificio

Il mezzofondo ce l’ha nel sangue, lo sa bene il suo allenatore, Salvatore Giardina che a 14 anni lo “prelevò” da una campestre aprendogli un mondo a lui ancora sconosciuto. Si perché Filippo Tavormina fino ai 14 anni ha giocato a calcio e adesso che ne ha 18 non lascerebbe l’atletica leggera per nulla al Mondo. Il titolo regionale Allievi nei 2000 siepi e il 5°, sempre nei 2000 siepi ai nazionali Allievi di Jesolo, lo hanno proiettato verso una “importante” carriera che è ancora tutta da scrivere. L’inizio dell’anno lo ha poi visto splendido protagonista  della “5 Mulini” dove ha conquistato il sesto posto di categoria.  
Abbiamo intervistato Filippo Tavormina ragazzo tutto casa, scuola e allenamenti dalle grandi potenzialità, molte delle quali (siamo sicuri) devono ancora venire fuori…

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Perché la corsa e non il calcio o il tennis o il nuoto e  come hai “mosso i primi passi nel mondo della corsa”…
Non ho iniziato con l’atletica. Il mio primo sport è stato il calcio, praticato dai 6 anni ai 15 anni. Il mio approccio con l’atletica è iniziato a 14 anni grazie agli “studenteschi” di corsa campestre.  E’ stato grazie  a queste manifestazioni che ho conosciuto il mio allenatore Salvatore Giardina (ex mezzofondista e maratoneta n.d.r.) che mi ha proposto di iniziare a correre. Avevo realizzato un primo posto provinciale e “visionandomi”, Giardina mi propose di cominciare questa avventura

Raccontaci la tua giornata tipo
La mia giornata tipica inizia alle 7:30 , mi preparo per andare a scuola (4° anno liceo scientifico) ed esco alle 13:00. Dopo aver pranzato “rispondo alla chiamata” del mio allenatore che mi da appuntamento al campo sportivo di Ribera per fare il mio quotidiano allenamento che dura da un’ora e mezza alle due ore e mezza. Concluso l’allenamento cerco di studiare un po’, ceno e poi subito a letto.

Un campione dell’atletica che prendi come esempio…
Il campione da cui prendo esempio è sicuramente Salvatore Antibo con la sua tenacia e voglia di lottare fino alla fine.

Il momento più bello che hai vissuto finora nel corso della tua giovane carriera…
Grazie all’atletica, ho vissuto dei momenti indimenticabili, momenti che rimarranno impressi nella mente e nel cuore per tutta la vita. Ci sono tanti momenti fantastici della mia carriera, come la partecipazione al Trofeo Sicilia, le campestri studentesche, i Giochi delle Isole (un argento e un bronzo n.d.r.),  i Nazionali Allievi di Jesolo e molte altre ancora.

A cosa stai rinunciando (se stai rinunciando a qualcosa) per “la corsa”…
La corsa prende gran parte del pomeriggio. Rinuncio alla vita normale di un adolescente, svago pomeridiano e anche un po’ di studio, ma alla fine sono contento di fare l’atleta!

Il sogno nel cassetto…
Il mio sogno nel cassetto è quello di entrare a fare parte delle Forze dell’Ordine come atleta e “fare conoscere” il mio nome fuori dai confini dell’Italia.

 

Fonte: Fidal Sicilia

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1 thought on “Filippo Tavormina: correre val bene qualche sacrificio”

  1. Penso che un grande riconoscimento va anche al mio collega Salvatore Giardina, non dimentichiamo che oltre ad essere un ex mezzofondista e istruttore FIDAL, è anche un dottore in Scienze Motorie e di sicuro con una formazione importante e completa in grado di far raggiungere al suo allievo livelli ancora più alti.

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