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Stadio delle Palme: inevitabile l’aumento delle tariffe, ma c’è “apertura” nei confronti delle società

“Il Piano di riequilibrio approvato dalla Giunta e che sarà proposto al Consiglio Comunale per l’approvazione (entro la data del 31 gennaio) diventa fondamentale per il “futuro finanziario” del comune di Palermo. Nessun dissesto anzi al contrario il “piano” va approvato, non farlo significherebbe casse vuote e nessuna possibilità di spesa. Permane un obbligo di copertura al 36% che dovrà arrivare dagli aumenti delle tariffe per gli impianti sportivi comunali di Palermo (piscina e stadio di atletica su tutti) ma anche da altri servizi come quelli cimiteriali (esclusi gli asili nido)”. Questa la corposa premessa dell’assessore allo sport del comune di Palermo Paolo Petralia nel corso di un incontro on line che lo stesso ha avuto stamane con presidenti e rappresentanti delle società palermitane di atletica. 

Questo per dire che gli aumenti saranno “operativi” già a partire da lunedì prossimo, ma c’è un però perché le prossime ore potrebbero essere buone per rivedere alcuni passaggi, alcune correzioni come la cancellazione o il ridimensionamento della quota di ingresso per atleta di 40 euro, novità del piano tariffario.  Su sollecitazione del presidente della Fidal Sicilia Salvatore Gebbia, si è chiesto ai responsabili delle società di fare pervenire un vero e proprio prezziario che sia consono e soprattutto calmierato. La pista di atletica di viale del Fante, infatti, ospita non solo gli allenamenti dei campioni di casa nostra, ma anche gli amatori e soprattutto le scuole di atletica che con tanto fatica e dedizione molte società del capoluogo coltivano, con numeri in crescita malgrado il periodo nero legato alla pandemia. 

Ma il problema Stadio delle Palme non è solo legato all’aspetto economico e di tariffe lievitate dall’oggi al domani, ma è un problema atavico che si trascina stancamente e desolatamente nel tempo: problema gestionale (dall’alto e dal basso), problema strutturale (manto già rovinato a soli due anni dal suo rifacimento, spogliatoi vetusti, manutenzione assente così come la pulizia. Il tutto condito da alcune chicche, come l’assenza di un defibrillatore, c’è ma con le batterie scadute, quindi inutilizzabile. “Sta arrivando – ha annunciato l’assessore – questione di poco e lo stadio di atletica avrà il suo defibrillatore, i soliti problemi burocratici con la montagna che partorisce il topolino”; e ancora l’omologazione che al momento – come affermato da Gebbia, è solo per il manto e non per tutto il resto della struttura che in occasione della finale Argento dello scorso anno, ha goduto di una “omologazioni a tempo”.

L’ennesima corsa contro il tempo, e scusate il gioco di parole,  a maggio l’impianto dovrebbe ospitare il campionato italiano Fisdir, a settembre la finale bronzo, da marzo meeting provinciali e regionali, una normale attività che allo stadio delle Palme normale non può essere.

L’assessore Petralia si è detto pronto ad intervenire e a venire incontro alle richieste delle società, alcune delle quali hanno già manifestato l’intenzione di non rinnovare il pagamento e quindi di non avvalersi  dell’impianto per i propri tesserati. Il sentore è che ci siano ancora margini  affinché la vicenda possa rimettersi nei binari del buon senso e della apparente normalità, di contro c’è una città che piano di riequilibrio o meno, da tempo ha abbandonato l’idea di “fare sport”, velodromo, diamante, palazzetto di fondo Patti, piscina olimpica, stadio delle Palme, PalaMangano alcuni impianti sono andati persi, altri impossibili da gestire come meriterebbero.  Gli impianti ai privati? Facile a dirsi, difficile a farsi, nel frattempo siamo già in campagna elettorale e ognuno zappa il proprio orticello perché prima che crescano i voti, va seminato e per molti a Palermo è già tempo di semina. 

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