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La StraPasteria corsa e raccontata da Remigio Di Benedetto

Si è svolta Domenica 21 Luglio a Pasteria di Calatabiano (CT), fotocopiata dal 2013, la 6^ StraPasteria (Trofeo San Giuseppe) a cura dell’A.S.D. Jonia Giarre e dell’Associazione Culturale “Lapide Pasteria”.

DSC08359 L’atmosfera come spesso accade nelle nostre corse è quella della festa paesana. La prima fotocopia dal 2013 è lo speaker, gradevole e scorrevole, Raimondo Lizzio. Lo ritroviamo, come lo scorso anno, nella piazza della frazione di Calatabiano, “armato” di un potente microfono. Il consigliere FIDAL presenta gara e concorrenti e promette “una sorprendente sorpresa”.

Assente il sindaco, (evidentemente non lo si è potuto fotocopiare dallo scorso anno), uno stuolo di Assessori al femminile non fa mancare la rappresentanza dell’amministrazione comunale, numerosa e attiva. Raimondo fa le giuste lodi agli amministratori locali che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento (2^ fotocopia).

Fortunatamente non ci sono solo politici! C’è anche e soprattutto la FIDAL capeggiata dal presidente Bandieramonte, i giudici con Michelangelo Granata in testa che notiamo rilassato e con qualche chilo in più; forse una volta tanto gli farebbe bene partecipare alla gara, altrimenti la FIDAL sarà costretta ad aumentare di una taglia il suo corredo.

Mentre sono in corso le fasi del riscaldamento con allunghi e stretching e si avvicina il momento della partenza, la “sorpresa sorprendente” promessa da Raimondo entra in azione: come “mai visto” in una corsa podistica, fuochi pirotecnici colorano il cielo di rosso, blu e altri colori.

Terminato il “favoloso” fuoco pirotecnico, ci schieriamo sulla linea di Partenza\Arrivo sotto il gonfiabile. Ed è qui che entra in campo la 3^ fotocopia della scorsa edizione, il parroco don Salvatore Grasso! Come già avvenne nel 2013, il parroco introduce la gara con le parole di San Paolo nella sua prima lettera ai Corinzi, “dobbiamo correre tutti per raggiungere il premio”, legge don Salvatore. Noi lo ascoltiamo con rispetto, e non stiamo a ripetere, sennò pure noi sembriamo una fotocopia, che noi ci sentiamo più vicini a De Coubertin. Ci “becchiamo” comunque la “benedizione doccia” di don Salvatore, perché gli siamo troppo vicini, e finalmente, messi da parte politici e religiosi, scocca l’agognato momento della partenza. Al via proviamo un senso di “liberazione” e cerchiamo quasi di scappare.

Il percorso (4^ fotocopia) è quasi una corsa su pista, totalmente in piano. Un triangolo scaleno un poco sbilenco: un primo tratto larghissimo, poi c’è una prima svolta e un lungo tratto che ci riporta sulla strada statale. Appena svoltiamo nella strada nazionale, corriamo in una strettoia ben protetta che ha il suo fastidioso culmine in corrispondenza di un’auto maldestramente parcheggiata sul percorso e non rimossa. Superato questo passaggio obbligato, la terza e ultima svolta ci riporta sulla dirittura di arrivo.

Il primo giro lo percorro in compagnia di Mika Iwaguchi, la simpatica “nipponica di San Gregorio”, oltre che con il solito Santi Caniglia. Nella successiva tornata mentre io preferisco la compagnia di Mika, Santi inizia a duellare con Bruno Ferraro, per la supremazia interprovinciale Catania – Siracusa nella batteria dove si fruisce dello sconto di due giri riservato a donne e anziani over 60. L’ultima tornata vede nettamente in testa Clara Lombardo che si aggiudica la batteria, con netto distacco giunge Patrizia Strazzeri e dopo pochi secondi Alice Germanà. Alle loro spalle per tutto il terzo e ultimo giro Santi e Bruno si beccano più volte, scatti, sorpassi e contro sorpassi, ma alla fine è Santi Caniglia, benché più anziano di 6 anni, a prevalere sul siracusano, impedendogli di conquistare una vittoria “fuori casa”. Dopo un pugno di secondi anch’io sono sul traguardo “scortato” dalle belle quarantenni, Lucia Signorello poco avanti a me e Mika Iwaguchi, subito dopo me.

Attendo a questo punto la conclusione della gara per chi non fruisce di alcuno sconto, 5 giri per 7 chilometri. La gara se l’aggiudica Santo Giannitto (5^ fotocopia) che “bissa” la vittoria del 2013 e riesce a “domare” l’imbizzarrito Giovanni Cavallo che nulla può contro l’atleta dalla condotta  impeccabile.

Alla fine pacco gara per tutti con acqua e maglietta, con borsa mare in più per coloro le quali rappresentano “l’altra metà del cielo”.

Infine bella premiazione con ampia distribuzione di targhe e coppe, la più bella è proprio per il primo atleta di Calatabiano! A seguire il sorteggio finale, molti sperano di aggiudicarselo, ma anche il ricco cesto posto in palio rimane in paese, perché lo vince un atleta di casa!

Tutti contenti comunque della bella manifestazione, forse più di tutti don Salvatore Grasso che ha visto primeggiare atleti con nome di battesimo “Santo” e “Santi”, forse ci avrà messo lui una buona parola, chissà!?

Complimenti a tutti, organizzatori e partecipanti.

Ci vediamo alla StraMilitello il 24 Agosto p.v.

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Remigio Di Benedetto

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