Brevi...di corsa

5° Trofeo podistico “Alfio Vittorio Pistritto”…

Nel consueto e puntuale racconto di Remigio Di Benedetto, la quinta edizione del Trofeo Podistico “Alfio Vittorio Pistritto”

“trasloca”,  da Catania sale al Parco Comunale di San Giovanni La Punta. Troviamo un ambiente verde e pulito con un percorso ben disegnato, costituito da un piccolo circuito di quasi 500m, poco più di un giro di pista ma con un tracciato molto “nervoso”.            

Alcuni podisti come spesso accade sono “caduti dal letto” e alle 8 e mezza sono già  a “fare salotto” in Piazza Manganelli, il centro di San Giovanni La Punta. Giungono anche gli organizzatori della Scuola di Atletica Leggera e in breve  il circuito viene definitivamente delimitato e chiuso, il “gonfiabile viene gonfiato”, i pettorali vengono distribuiti. Non sono previsti microchip e per questo ci sarà grande lavoro per i giudici, tutto infatti sarà a “manovella” senza alcuna “diavoleria” elettronica. Sarà anche una corsa “in famiglia”, all’insegna del “pochi ma buoni”, con 80 iscritti tra Master e categorie giovanili. Proprio per l’esiguo numero di partecipanti, l’organizzazione, in accordo con i giudici, decide che lei sei donne iscritte per la prima batteria confluiranno nella seconda, insieme ai 22 arzilli vecchietti over 60.

Sono da poco passate le 9 e 30 quando lo starter con un colpo di pistola fa fuggire tutti gli uccellini sugli alberi, ma scappiamo pure noi “anziani” per correre dietro alle 6 femminucce. È   partita la prima batteria. Lo scatto più bruciante lo fa la femminuccia più titolata, “Suelen Spitaleri” della SAL Catania che si pone in testa a tirare il gruppo dei ventotto. C’è invece chi se la prende comoda come Agostino Arena (UNVS Catania) che quando Suelen ha già percorso alcuni metri è ancora fermo e armeggia col suo “ipertecnologico” cronometro. Dopo la prima curva, posta a 20 metri dalla partenza, Giulio Caniglia (Atletica Sicilia) si pone a ruota di Suelen. Io zigzagando tra altre donne cerco di seguire la sua  scia. Il primo giro della nostra batteria è più breve, solo trecento metri che sullo slancio della partenza percorriamo in pochi secondi. Giulio prosegue letteralmente attaccato alla Spitaleri, io li seguo a breve distanza. Oltrepassato il gonfiabile entriamo nel cosiddetto giro “lungo”. C’è un breve tratto in leggera discesa con una curva che ci porta fuori dal parco. Siamo sull’asfalto “bitorzoloso” e fastidioso del parcheggio, fortunatamente è di breve durata, meno di 100 metri. Con una svolta secca siamo all’ingresso del parco, c’è uno strappo di una quindicina di metri, il percorso va verso destra, sfioriamo una siepe e circumnavighiamo un albero, oltrepassato il quale ci ritroviamo sulla breve dirittura di arrivo. Giulio e Suelen sono ancora la coppia di testa, io li seguo a 10 metri tallonato a mia volta da Antonino Messina dell’Atletica Valverde. Suelen sembra accelerare e Giulio perde qualcosa da lei. Al successivo passaggio dal gonfiabile ho ormai agganciato Giulio e dietro di noi si è fatto il “vuoto”. Potrei forse cercare l’aggancio di Suelen, ma il mio avversario dei sessantenni è Giulio e penso che un’accelerazione eccessiva potrei “pagarla” nel finale. I giri si susseguono, sono ormai affiancato a Giulio Caniglia, potrei “attaccare” ma proseguo con prudenza, a ogni svolta e nell’unico ministrappo del circuito mi rendo conto che potrei dare di più. Lascio a Giulio sempre l’iniziativa sull’andatura da mantenere. Siamo all’ultimo giro: nel tratto in discesa Giulio accelera, non ho problemi, sono sempre al suo fianco. Siamo sui “bitorzoli” del “parcheggio”, la velocità aumenta. Poco avanti a noi c’è l’amico Carmelo Torrisi (Jonia Giarre) da doppiare, quando siamo alla “circumnavigazione” finale prima dell’ingresso sul rettilineo di arrivo me lo ritrovo davanti, lui non ci sta a farsi doppiare, io devo scartare a destra e finisco sul “cordolo” della curva (si direbbe in Formula uno), ma nonostante il disagio, con le energie risparmiate lungo il percorso trovo la forza e lo slancio per sprintare con facilità su Giulio che resta due metri e un secondo dietro di me.  Suelen ha già tagliato il traguardo da 4 secondi.

Con la soddisfazione del buon esito della mia gara mi trasformo in spettatore della seconda batteria. I 3000m della prima divengono 5000m per i giovani della seconda. Domina la batteria Domenico Lo Faro della Puntese di San Giovanni La Punta un “evergreen” della SM50 che “viaggiando” alla media di 3’23” al chilometro “liquida” due giovani veri, Edoardo Lo Furno (Aetna Sprint Giarre) e Franco Furnari. Se la vittoria di Lo Faro è stata netta, altri duelli hanno vivacizzato la batteria come quello nella SM55 tra Antonio Zingali (ASD Atl, Caltagirone) e Alberto Zorloni (GSD La Genzianella), quest’ultimo un atleta “piovuto dal cielo” anzi dalla Val D’Ossola, che ci ha onorato della sua presenza e al quale auguriamo buon rientro a Domodossola.

Archiviate le batterie Master il parco ha visto il susseguirsi delle batterie delle categorie giovanili dove abbiamo visto impegnarsi con tutte le loro forze bimbi dai 6 anni in su. La premiazione ha chiuso la giornata con coppe e medaglie per i più bravi e un ringraziamento a tutti i partecipanti.

Grazie all’organizzazione, grazie ai giudici messi a dura prova dall’assenza dei microchip e grazie al “tempo” in senso meteorologico che è stato perfetto.

 

Remigio Di Benedetto

r.dibenedetto@alice.it

 

 

 

 

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