Brevi...di corsa
Cosa succede se chiudono i benzinai…
Alcune cose da sapere in vista dell'azione decisa dai gestori di distributori di carburante nel mezzo dell'emergenza coronavirus
La prima cosa da sapere è che non è uno sciopero. Non che cambi molto nella sostanza, ma cambia nella forma. Perché se i gestori dei distributori di carburanti hanno deciso di sospendere l’attività non è per manifestare contro qualcosa, ma perché con gli incassi ridotti al lumicino dal quasi azzeramento degli spostamenti, non ce la fanno a pagare gli stipendi. Questo, in particolare, negli impianti autostradali che, per restare aperti ventiquattr’ore su ventiquattro, hanno bisogno di almeno sei persone.
Ecco alcuni punti chiave da tenere a mente se, come sembra, la chiusura scatterà alla mezzanotte di oggi.
- Impianti autostradali: saranno completamente chiusi e non ci sarà possibilità di fare rifornimento in modalità self perché non sarà presente nemmeno l’addetto per il pagamento.
- Impianti cittadini: saranno chiusi, ma resteranno attivi i self-service, almeno fino a quando nei serbatoi ci sarà carburante.
- Trasporto merci: i mezzi pesanti si riforniscono in depositi speciali che resteranno aperti: nessun problema, quindi, per l’approvvigionamento di merci, almeno a breve termine.
- non sono coinvolti nell’azione.
Le organizzazioni che riuniscono i gestori degli impianti di rifornimento carburanti Faib Confesercenti, Fegica Cisl, Figisc/Anisa Confcommercio lo hanno detto con chiarezza: non è uno sciopero ma una chiusura per l’impossibilità ad andare avanti.
A partire dalla mezzanotte di oggi quindi, gli impianti autostradali potrebbero restare chiusi, compresi quelli su raccordi e tangenziali. Via via la stessa sorte potrebbe toccare poi a tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria.
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