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La 3a Corsa dell’Etna ha aperto il GP Provinciale di corsa

Zafferana (Catania). Con la prima prova del Grand Prix provinciale di corsa etneo, torna anche il Diario della corsa a cura di Remigio Di Benedetto…buona lettura

Foto_4La città di Zafferana domenica 6 Aprile, ha accolto con grande calore i podisti partecipanti alla 3^ Corsa dell’Etna. Le società organizzatrici, “Atletica Zafferana” e “Freelance Athletic Paesi Etnei” si sono impegnate al massimo per la buona riuscita della manifestazione. Le gare giovanili e la “ZaffeRun” non competitiva, sono state il giusto completamento per una giornata sportiva molto gradevole.

Quando è stata chiamata alla partenza la mia batteria, la prima per noi Master, mi sono ritrovato sulla linea di partenza sotto il gonfiabile, schierato con tutti gli amici che di lì a poco avrebbero gareggiato con me, ho subito percepito che l’atmosfera non era la stessa di ogni domenica. Durante il minuto di silenzio che ha preceduto la competizione, la mia mente e sicuramente quella di tutti gli atleti, è andata all’amico Carmelo Neri che ci ha lasciato solo 7 giorni fa. Lo ha fatto nella bella maratonina di Riposto, con le scarpette ai piedi, in un momento di massimo impegno sportivo come piaceva a lui. È così che ho ripensato ad Angelo Di Bella che ci lasciò in analoghe circostanze alcuni anni fa in un calda domenica di Aprile a Noto, ed ho pensato a Orazio Torrisi che prima di lasciarci, le scarpette, purtroppo, non le aveva potute più indossare.

Il secondo sparo di Michelangelo Granata rompe questo momento di riflessione e ci dice che dobbiamo proseguire con lo stesso impegno di chi ci ha preceduto, raccogliendone il testimone.

La corsa ha un percorso molto semplice ma al contempo impegnativo. Dopo meno di cinquanta metri in lieve discesa, una secca svolta a destra ci fa imboccare una stradina ripida con il basolato sconnesso che con una trentina di metri ci riporta, svoltando a destra, sulla parallela al rettilineo di arrivo. Questo sforzo iniziale, quasi a “freddo”, è notevole, ma fortunatamente possiamo tirare il fiato perché la strada dopo poco prosegue in lieve discesa. Alla fine di questo tratto si svolta ancora a destra, 30 metri in discesa e l’ultima svolta ci riporta sul rettilineo di arrivo in vista del traguardo. Al passaggio vedo la piazza gremita e le urla sono assordanti, ma io le percepisco solo in sottofondo, perché i pensieri della partenza non mi hanno abbandonato.

Affronto per la seconda volta la salita breve e ripida del percorso. Per me c’è un brusco risveglio. Sono sulla scia di un quartetto SM55, sono i 4 moschettieri della categoria, Matteo Amoroso, Luciano Costarella, Giulio Caniglia e Francesco Militi. E io che per “ragioni anagrafiche” appartengo oramai ai sessantenni, vorrei “infilzarne” qualcuno. Matteo non può usufruire del conforto della sua “bella”; Daniela è nella stessa batteria, la sento alle mie spalle, incitata da molti. Nonostante ciò Amoroso sembra il più sicuro e si porta in testa al gruppetto a tirare la gara. Giulio e Luciano lo tallonano, mentre Francesco sembra il più fragile. E infatti dopo il secondo giro mi riesce il suo aggancio e il sorpasso. I rimanenti tre moschettieri iniziano a darsi battaglia. Al passaggio sotto il gonfiabile la gradevole voce della speaker Cristina Petralia scandisce i loro nomi, ma Cristina incoraggia tutti, scandisce anche il mio nome e di chi mi segue. I tre moschettieri ormai per me sono irraggiungibili, ma inizio a godermi lo spettacolo della loro lotta: l’Amoroso ha perso la sua iniziale sicurezza e mentre il “Costarella” non sembra avere lo smalto della scorsa stagione, Giulio Caniglia “sforna” un colpo finale da vero maestro, lascia tutti senza preavviso e si aggiudica la vittoria della batteria e di categoria. Dietro di lui Amoroso e Costarella.

Per quel che mi riguarda, non ho avuto notizie del mio principale avversario di categoria, Antonio Giardina, durante tutta la gara, né una cartolina e neppure una telefonata, speriamo che alla prossima gara sia più educato!

Da spettatore mi godo la seconda batteria. La batteria è muta, nel senso che la speaker è impegnata nella premiazione dei giovani e giovanissimi che hanno gareggiato nelle precedenti batterie. Con qualche “sottotitolo” e la “locandina” con la classifica finale appesa alla visione del pubblico, l’esito della gara è comunque chiaro e di facile comprensione: il trio Canino, Di Franco, Pafumi, domina la gara. Alle loro spalle Santi Monasteri è sembrato eccezionale, lasciandosi dietro tutti gli altri atleti, anche delle categorie più giovani. Da segnalare anche in senso positivo Gianfranco Belluomo, Salvatore Alberini e Salvatore Porto, vincitori delle rispettive categorie. Un poco in calo è sembrato il simpaticissimo Santo Vazzano, che ha “pasticciato” con una partenza delle sue, troppo “violenta”, cedendo nettamente nel finale. Giornata “no” forse anche per Giuseppe Pulvirenti che ha ceduto lo scettro della categoria a Salvatore Alberini da Noto.

E perché tutti si sentano gratificati, i complimenti ai rimanenti vincitori di categoria. Per le donne, Daniela Aliquò, Antonella Zappalà, Gabriela Chebac, Adalgisa Polipoli e Maria Santoro. Per i “maschi”, Salvatore Andolina, Francesco Musmarra. E infine Sossio Farina classe 1936, al quale va l’abbraccio più forte, che tutti abbiamo rivisto con piacere tornare alle gare dopo un lungo periodo di assenza.

Un doveroso ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione e in particolare agli organizzatori, ai giudici, alla FIDAL, alla TDS, agli spettatori che ci hanno incoraggiato lungo il percorso, ai Vigili Urbani e ai volontari che hanno “isolato” perfettamente il percorso chiudendo un occhio sulle nostre auto anche se mal posteggiate.

Arrivederci al prossimo appuntamento, 19 Aprile a San Gregorio.

Remigio Di Benedetto

r.dibenedetto@aliceposta.it

foto: Fidal Catania

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