Brevi...di corsa
Mezza della Concordia e non solo nel racconto di Giovanna Barone
Oltre 1200 gli atleti che hanno partecipato ieri alla Mezzamaratona della Concordia – Città di Agrigento; tanti gli atleti che a distanza di una settimana da un’altra mezza maratona, la RomaOstia,non hanno voluto rinunciare all’appuntamento con i Templi: … io, tra loro!
Ed eccomi ad Agrigento, terra amata, vissuta, raccontata e fotografata da Pirandello, Sciascia e Navarro, meta turistica e luogo in cui nel periodo ellenico furono edificati i Templi dorici, simbolo della città, dichiarati dall’UNESCO “Patrimonio dell’umanità”.
Correre lungo la strada per raggiungere i Templi, accompagnati dagli splendidi e suggestivi paesaggi e panorami, per poi immergersi nella storia, nell’arte e nella cultura dei Templi stessi è emozionante e indescrivibile… un’esperienza che bisogna vivere in prima persona.
Correre in mezzo a 13500 runners, travolti dai colori, dall’allegria, dalla simpatia, e dal supporto della “massa” di runnerchedall’Eur di Roma ti trascina fino al Lido di Ostia, in un percorso prettamente pianeggiante, escluso che per una breve salita, è semplicemente … travolgente.
Ma torniamo in Sicilia, ad Agrigento, e alla nostra corsa. Partenza dal lungomare di San Leone per raggiungere i Templi, di corsa … andata e ritorno! Un percorso tecnico, in cui usare cuore e testa. Un percorso che inizia pianeggiante, ma che prepara piano piano, mente e corpo, al dislivello e alla salitaper raggiungere i Templi. Una corsa in un “museo a cielo aperto”, tra il Tempio di Ercole, il Tempio della Concordia con l’Icaro Caduto di Mitorajper raggiungere il Tempio di Giunone, luogo del giro di boa, che trasforma la salita in una ripida discesa fino al rettilineo…gli ultimi 7 km di corsa, i più faticosi, quelli in cuil’atleta dà prova della sua preparazione tecnica e della sua lucidità mentale.
E mentre chi, come me, ancora era impegnato nella salita, dall’altro lato della strada, c’era chi affrontava la discesa: tra questi Francesco Bennici, Vito Massimo Catania, Tatiana Betta … e tanti, tanti altri!
Immancabili ed indispensabili gli amici del ristoro, pronti a porgere bicchieri di acqua a tutti gli atleti, ad ogni passaggio dalla loro postazione sia all’andata che al ritorno, e la postazione “spugnaggio”, un’oasi per tutti gli atleti, visto il sole e le temperature quasi estive… e ci siamo pure abbronzati!
Il taglio del traguardo e la conquista della famosa medaglia in ceramica, ricordo della prova che per una runner come me vale quanto o più di un podio. La felicità di aver vissuto quei 21,097 km in allegria, tra amici e conoscenti, … di corsa con la macchina fotografica in mano e il ricordo di quei Templi che, così vicini, sembravano quasi essersi messi in posa di fronte all’obiettivo della mia macchina fotografica tascabile e supportarmi in questa corsa tra arte, storia, cultura e sport.
Articolo: Giovanna Barone






Quello che ha fatto è fantastico, è riuscita ad immortalare nel modo più vero ed autentico i fantastici momenti della gara, tanto nell’articolo, quanto nelle foto!
tredicimilacinquecento podisti? come alla Roma Ostia! deve essere scappato uno 0 in più. Effetivamente un pochino di salita in più sarebbe stata gradevole, ma il giro di boa era lì accanto a tempio…
@Carlo: Grazie per il tuo commento, sei troppo gentile! E’ stata una bellissima giornata che rivivrei volentieri anche subito!
@Felipe: quel 13500 si riferisce proprio alla romaostia … se leggi attentamente quel paragrafo è dedicato proprio a quella manifestazione 😉
Sei riuscito in poche parole a descrivere la gara cogliendo tutti i suoi aspetti, senza tralasciare, anzi evidenziando quello su cui noi dell’organizzazione puntiamo tantissimo il passaggio lungo la via Sacra che ripaga sicuramente della fatica della salita. Complimenti Giovanni e arrivederci all’anno prossimo sempre più numerosi e sicuramente più efficienti.
Grazie Antonio anche per il tuo messaggio e commento. Sto ricevendo diversi messaggi anche in privato e il vostro consenso e affetto mi lusinga.
… Comunque io femminuccia, non maschietto 😀