Territorio

Diario della Corsa: alla StraPasteria festa caldo premi e divertimento

In una sana e genuina atmosfera “paesana” si è svolta Domenica 21 Luglio a Pasteria di Calatabiano (CT) la 5^ StraPasteria (Trofeo San Giuseppe).

Il pomeriggio è un po’ caldo, c’è molta umidità ma l’atmosfera della festa è molto gradevole. Nella piazza della bella frazione di Calatabiano, l’Anfitrione che accoglie i podisti è uno speaker d’eccezione, Raimondo Lizzio, che ci accompagnerà per tutta la manifestazione.

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Raimondo ci presenta la corsa, fa le giuste lodi agli amministratori locali che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento, il sindaco Giuseppe Intelisano, l’Assessore allo sport Francesco Franco , e poi Salvatore Trovato, Mario Di Bella, Liborio Corica, abbiamo quasi la sensazione che siano più gli amministratori comunali che i podisti… notiamo poi il presidente FIDAL Davide Bandieramonte, sempre defilato ma oramai onnipresente, il giudice, la signora Maria Tringali, e tutto lo staff organizzativo TDS, non manca proprio nessuno… ah no! Un momento, c’è un assente ingiustificato!  Il giudice per eccellenza, lo statistico dell’atletica siciliana,  Michelangelo Granata!  Con stupore notiamo la sua assenza, il colore del suo maglione, il “bianco FIDAL” che tutti conosciamo, per oggi ci mancherà, non so come potremo fare, ci dovremo arrangiare, forse un “pallottoliere” per contare i giri, una clessidra per i tempi, penna e calamaio per la spunta!

Dopo avere messo in conto questa importante assenza, giunge, al termine delle fasi di riscaldamento con allunghi e stretching, il momento della partenza e ci schieriamo sulla linea di Partenza\Arrivo sotto il gonfiabile.

Il parroco don Salvatore Grasso introduce la gara con le parole di San Paolo nella sua prima lettera ai Corinzi, “dobbiamo correre tutti per raggiungere il premio”, legge don Salvatore. Noi lo ascoltiamo con rispetto, ma obiettivamente nel contesto della gara ci sentiamo più vicini a De Coubertin. Anche noi come Paolo abbiamo una meta, 7 Km in 5 giri, ma il premio, ahimé, sappiamo quanto per noi sia difficile da conquistare, la concorrenza è forte e non è alla nostra portata, ma non ce ne preoccupiamo, cercheremo di completare la gara per trarne giovamento fisico e ci confronteremo lealmente con gli altri podisti dei quali ci consideriamo prima amici che avversari, perché il nostro spirito  nella corsa è primariamente l’amicizia e la lealtà.

Dopo la benedizione di don Salvatore scocca l’ora della partenza che viene data da uno starter insolitamente timido, quasi timoroso, sottovoce da il “pronti via”. Il percorso è costituito da un triangolo scaleno un poco sbilenco, nel quale le parole salita o discesa sono inesistenti, piatto è l’unico termine consentito. Il sole sta per tramontare e l’asfalto restituisce il calore che ha accumulato durante la giornata, con “grande piacere” per noi podisti che ci poggiamo le nostre scarpette. Il primo lato del triangolo che costituisce il percorso è larghissimo, invita alla velocità anche perché siamo al primo giro, c’è una prima svolta ed il secondo lato leggermente ricurvo  verso l’interno, ci riporta sull’ultimo lato che è costituito da un tratto della strada statale 114, in primis ci sembra un azzardo, ma le barriere protettive che lo delimitano lo rendono perfettamente sicuro.

Il primo passaggio sotto il gonfiabile è allegro e senza difficoltà, lo speaker Raimondo ha una parola per tutti i podisti e svolge il suo compito nel migliore dei modi, all’insegna “dell’io, col microfono, urlo più di tutti”. Ho già perso la compagnia di Carmelo Torrisi, unico forse fra tutti i partecipanti ad avere nelle gambe la “6 ore clarentina” della sera precedente, 52 Km percorsi, non sappiamo se definirlo  “eroe” o “folle”, a chi legge la scelta. La compagnia però non mi manca, ancora una volta siamo fianco a fianco con l’amico-avversario Francesco Militi che inizia a guardare l’orologio, gli faccio presente che io non ho fretta alcuna, lui forse si perché inizia a tirare e io stento a mantenere il suo passo. Siamo al secondo passaggio e l’allegria del primo giro è già scomparsa, dopo poco ci raggiunge e supera l’amico Salvatore Contarino, il suo caratteristico passo “trotterellante”  è nettamente superiore al nostro e l’amico Francesco si accoda, io saluto entrambi proseguendo con la mia andatura perché non è proprio la mia serata. Al quarto giro la fatica è sempre più intensa,  costeggio il distributore Agip e mi rendo conto che non le auto, ma io avrei bisogno di un rifornimento energetico, la successiva rosticceria con l’insegna che pubblicizza prelibati polli arrosto è una forse tentazione, ma svolto e mi accontento di un sorso d’acqua al rifornimento posto dopo il gonfiabile.

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L’ultimo giro mi sembra una sorta di “via Crucis”, don Grasso comprenderà sicuramente, gli amici Francesco e Salvatore mi appaiono oramai come due puntini in lontananza che lottano tra loro, ma non mi scoraggio, anch’io sto raggiungendo la meta e il mio premio finale sarà la soddisfazione della “partecipazione”. Ed è con questo spirito che taglio il traguardo con soli 8 minuti e 5 secondi di ritardo, un’inezia, dal fenomenale Santo Giannitto, vincitore della gara, che con questo nome di battesimo sarà sicuramente la gioia del nostro parroco! Tutti noi, ognuno a nostro modo, abbiamo conquistato il premio!

Si passa infine a premi tangibili, dopo che la TDS a tempo di record stila, stampa ed espone le graduatorie. Su un ampio palco prendono posto Raimondo Lizzio e una schiera di personalità a vario titolo, tra gli altri il Sindaco, l’Assessore e ancora una volta anche il parroco che conquista pure il microfono. Inizia la distribuzione dei trofei a vincitori assoluti e di categoria. Vediamo così nel gran finale di questa bella giornata di sport, ritirare i loro premi,  il già citato Santo Giannitto e tutti sorridenti, con grande gioia vediamo sfilare sul palco tra gli altri, Lorenza Pennisi, Daniela Aliquò, Antonio Giardina, Salvatore Contarino, Santo Vazzano.

Complimenti a tutti, organizzatori e partecipanti.

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