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Trasparenza in Fidal: intervista con il vice presidente Vincenzo Parrinello

Nell’ultimo Consiglio Federale su sua proposta è stata conferita al Segretario generale Pagliara, delega per l’attuazione di un processo di ulteriore pubblicità degli atti del Consiglio. Per Vincenzo Parrinello riconfermato vice presidente della Fidal (rafforzato dal ruolo di Vicario) la trasparenza degli atti è una missione da seguire ed implementare.  Perché la pubblicazione di tutte le delibere complete di ogni loro dettaglio (votata all’unanimità dal Consiglio) è un chiaro messaggio che il “palazzo” non ha solamente abbassato il muro ma lo ha reso di vetro, quella trasparenza tanto invocata e forse, adesso che è anche arrivata, un po’ snobbata. Per saperne di più e per capirne meglio abbiamo intervistato Vincenzo Parrinello che ci ha parlato del percorso trasparenza e non solo…

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 – Trasparenza è anche “sinonimo” di democrazia, in questa chiave e proseguendo il solco già tracciato da lei nel corso dell’assemblea nazionale, è arrivata la sua richiesta, al recente Consiglio Federale, di aumentare la pubblicità degli atti del Consiglio…quali i passaggi?

 “ Nell’ultima assemblea elettiva ero fortemente contrariato (forse anche un po’ troppo) dal fatto che più di qualcuno pretendeva di dare lezioni di democrazia e di trasparenza al Consiglio uscente. Io rispetto il pensiero di tutti anche quando non lo condivido, ma la mistificazione della realtà é cosa che non sopporto. A coloro che si lacerano le vesti invocando una democrazia che forse neppure conoscono vorrei ricordare che quel Consiglio ha, con la modifica dello Statuto, introdotto l’assemblea di primo grado dando a tutti la possibilità di esprimere il loro voto eliminando cosi le cosiddette “truppe cammellate”, ha inserito il principio della tutela delle minoranze nella rappresentanza dei dirigenti in consiglio (si possono infatti votare 5 dirigenti a fronte dei 7 da eleggere), ha istituito il Comitato Nazionale composto dal consiglio federale (11 componenti) e dai presidenti dei comitati regionali (21 componenti), spogliandosi di una serie di competenze che ha trasferito ad un organo a netta maggioranza territoriale. Oggi poi il Consiglio in carica ha votato all’unanimità, su mia proposta, la pubblicazione di tutte le delibere complete di ogni loro dettaglio. Ho anche invitato il Consiglio a riflettere sulla possibilità che le riunioni di Consiglio siano trasmesse in streaming. Io personalmente sono favorevole, ma mi rendo conto che ci possono essere aspetti che vadano ben approfonditi prima di passare ad una fase operativa.”

 

 – Maggiore trasparenza e coinvolgimento diretto di società e tesserati…la Fidal sta lavorando anche a questo…

“ Certo, ritengo che la trasparenza e di conseguenza la partecipazione vadano realizzate concretamente e non enunciate come slogan immancabilmente in occasione delle periodiche consultazioni elettorali. Ritengo che chiunque eserciti un mandato debba vivere in una casa di vetro, debba privarsi delle guarentigie della privacy e dar conto e ragione a tutti, a coloro che hanno avuto fiducia e lo hanno votato e anche a coloro che non gli hanno accordato la loro preferenza.”

 

 – Verifica di tutti gli atti amministrativi in qualsiasi momento…una rivoluzione “silenziosa” in casa Fidal visto il poco parlare dei media…

“ Mah…a quello direi che siamo abituati, se avessimo secretato qualche delibera chissà in quanti avrebbero gridato allo scandalo, chissà in quanti avrebbero invocato l’intervento del Coni o addirittura di qualche Procura….ma io penso che le decisioni giuste e ritenute corrette vadano prese a qualsiasi costo a prescindere che se ne parli o se invece vengano oscurate perché non fa comodo. Del resto chi si ostina sempre e comunque a criticare “il Governo”, il giorno in cui il governo prenderà una decisione giusta lei ritiene che la sua onestà intellettuale lo porterà ad ammetterlo? Purtroppo non sarà cosi, come se ammettere che gli altri che non la pensano come te possano avere ragione sia un delitto irreparabile!”

 

 – Guardiamo un attimo in casa Sicilia, da poco è nato in nuovo Comitato regionale sotto la presidenza di Paolo Gozzo, cosa aspettarsi dal nuovo direttivo e quanto può e deve essere importante il dialogo con Roma.

 

“ Non mi permetto di fare nessun tipo di paragone con gli altri comitati regionali o con le persone che hanno retto nel passato il Comitato siciliano, conosco però Paolo Gozzo e alcune delle persone che lo aiuteranno nel difficile compito di governare l’atletica siciliana. Sono persone serie, perbene a cui non manca entusiasmo, passione ed esperienza. Sono certo che faranno bene e sapranno dare all’atletica il giusto impulso per raggiungere i risultati che tutti ci auguriamo. Ritengo che in ogni organizzazione il dialogo, serio, costruttivo, a volte anche dialettico tra il centro e la periferia sia condizione imprescindibile per crescere e per eliminare criticità e problemi. Per quanto mi riguarda, penso sia un preciso dovere ascoltare con particolare attenzione tutte le realtà territoriali. Spero che nessuno me ne vorrà se presterò un orecchio di riguardo agli amici siciliani!  

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