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Impresa di Michele D’Errico alla Milano-Sanremo

Talvolta, in campo sportivo, si abusa del termine “impresa”. Ma non è questo il caso quando si parla di una competizione come l’ultra-maratona “Milano-Sanremo”: 285 chilometri sempre di corsa lungo le strade della “classicissima” del ciclismo. Ma una cosa è fare tutta questa strada in bici, altra cosa è farla correndo a piedi. Un’impresa che solo pochissimi ultra-maratoneti riescono a concludere. E uno di - Atl. - Michele D'Errico (n. 43) durante la Milano-Sanremo
questi, nell’ultima edizione della “terribile” competizione, è stato Michele D’Errico, atleta di origini lucane (è nato a Rionero in Vulture) tesserato per la Polisportiva Marsala Doc (a Capo Boeo per motivi di lavoro da oltre trent’anni, è ormai marsalese d’adozione), nonché socio del Club Super Marathon Italia e Iuta (Italian Ultramarathon Trail Association). La Milano-Sanremo è la più lunga ultra-maratona “non stop” d’Europa. Una sfida al limite delle possibilità umane con partenza da Milano Naviglio Pavese ed arrivo al porto vecchio di Sanremo: 25 i Comuni attraversati. E Michele D’Errico, recentemente premiato come Campione italiano di ultra-maratona della categoria SM60, unico atleta di origini lucane a partecipare, con altri 25 atleti provenienti da ogni parte del mondo, ha scritto una pagina di storia di questo sport. Una gara “Ums” che non ha un solo vincitore, perché vincono tutti quelli che hanno il coraggio di mettersi alla prova e di sfidare i propri limiti. “Sono state ore di lotta, di cuore, gambe e polmoni – dichiara D’Errico – che mi hanno spinto ad andare avanti, guardando poco i meravigliosi paesaggi che ho attraversato ma, con in testa il desiderio di arrivare fino in fondo. Ci sono stati momenti di crisi e sconforto, soprattutto attraversando la prima notte fredda e a tratti gelida, come quella del Monte Turchino, ma nonostante tutto mi sentivo un gladiatore che combatteva contro le proprie paure e i chilometri che percorrevo. Poi, finalmente, una bellissima alba sanremese mi ha accolto. Stanco, esausto e distrutto, ma immensamente felice di dire a chi ci aspettava all’arrivo: “Ho finito di correre”. Questa mia ultra la voglio dedicare a tutti i compagni della Polisportiva Marsala Doc e ai miei amici compaesani Rioneresi, che nonostante la lontananza mi sono stati sempre vicini con incoraggiamenti e plausi”. Per il portacolori della società sportiva marsalese, l’impresa della “Milano-Sanremo” costituisce il giusto premio dopo anni di duri e costanti allenamenti, nonché il coronamento (ma anche un ulteriore punto di partenza) di una carriera agonistica costellata di numerosissime maratone e ultra, con un brillante quarto posto, nella SM60, agli ultimi Campionati mondiali della “24 ore” svoltisi, lo scorso anno, a Torino.

Ufficio Stampa

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