Brevi...di corsa
Il valdostano Franco Collè vince il Tor des Géants®
Dopo cinque edizioni un altro italiano sale sul primo gradino del podio del Tor des Géants®, l’endurance trail più duro al mondo. Se l’altoatesino Ulrich Gross ha aperto la strada nel 2009, oggi è il valdostano Franco Collé a chiudere il cerchio, con un’impresa che resterà nella storia del Tor. Quinto alla sua prima partecipazione, nel 2012, terzo l’anno scorso, quest’anno il 36enne maestro di sci ha messo a segno il colpo della carriera, tagliando il traguardo con l’eccellente tempo di 71 ore 49 minuti e 16 secondi.
Rimane imbattuto il record di Iker Karrera, che l’anno scorso riuscì nell’impresa di avvicinarsi ad abbattere la barriera delle 70 ore. Per Collé quasi un’ora e mezza di ritardo rispetto all’ironman spagnolo, ma oggi i numeri non contano: quello che conta è essere arrivato per primo in Piazza Brocherel, a Courmayeur, dopo tre giorni di lotta agonistica con il francese Lionel Trivel. Per lui una serie di problemi fisici, come un attacco di febbre verso metà del percorso, difficoltà che l’hanno rallentato ma non scoraggiato. La sua strategia è sempre stata quella di non cedere terreno, e soprattutto di ridurre al minimo indispensabile le pause e il sonno: il valdostano ha lentamente recuperato terreno, superando infine Lionel Trivel all’altezza del rifugio Barmasse, dopo Valtournenche. La forbice tra i due si è allargata progressivamente, complice l’irresistibile falcata di Collé, ma anche i problemi fisici incontrati da Trivel verso la fine della gara. Finalmente leader incontrastato della gara, Collé ha continuato la sua inarrestabile progressione verso il traguardo.
Intanto in piazza Brocherel si è addensata lentamente la folla, in attesa del suo campione. Un italiano, e per giunta un valdostano. Infine ecco, per il gressonaro, la corsa finale sul tappeto rosso, l’abbraccio della folla e della famiglia. Le sue prime parole possono essere sintetizzate in un grande “grazie” a tutti coloro che l’hanno incoraggiato. “Senza questo sostegno non sarei qui adesso – ha ricordato, con emozione – Questo è stato il Tor più duro di sempre, sono stato molto male, e ho avuto la tentazione di lasciare perdere. Non è facile ritrovarsi con la febbre dopo un anno di sacrifici e preparazione. Sono stato assalito dai dubbi, al Col Crosatie, a Donnas, a Champorcher. Ma tutti mi dicevano “Non mollare, fallo per noi”. E così, per merito loro, ho tenuto duro”. Tra le mani del vincitore, la bandiera di Gressoney: Franco rappresenta anche la comunità Walser, una minoranza linguistica e culturale dalla forte identità. Un affetto ricambiato: “Gressoney ringrazia il suo gigante” era scritto sullo striscione con cui l’hanno accolto i suoi amici. All’arrivo Franco ha incassato anche l’abbraccio e i complimenti di un altro gigante valdostano, Bruno Brunod, un gesto che ha evocato un ideale passaggio di testimone.
Intanto prosegue la gara degli altri concorrenti. Entro la fine della giornata si prevede che giungeranno a Courmayeur una quindicina di atleti. A ben cinque ore di distanza da Collé si stanno contendendo il podio il californiano Nick Hollon, autore di una sorprendente rimonta, e il duo francese costituito da Christophe Le-Saux e Antoine Guillon. Quanto a Lionel Trivel, a lungo leader della gara, sta attraversando una fase di crisi.
Tra le donne, prosegue il “monologo” di Emilie Lecomte, saldamente in testa alla classifica femminile, con 6 ore di vantaggio: salvo sorprese dell’ultima ora, il suo arrivo in piazza Brocherel è previsto per le ore 23.00 o 24.00. Con ogni probabilità completeranno il podio la padovana Lisa Borzani e la svizzera Denise Zimmermann.
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