Interviste Racconti Editoria
La Trecastagni Star vista da Remigio Di Benedetto
La magnifica piazza di Trecastagni accoglie ancora una volta la podistica del 1° Maggio, classico appuntamento della corsa di “resistenza” della provincia di Catania. C’è spazio per tutti. Un preludio a base di bambini e ragazzi con la “Mille al via”, dalla quale si spera possa emergere gioventù desiderosa di sport, che al momento sembra essere ridotta ai “minimi termini”. Con insolita puntualità viene chiamata al via la batteria Senior Master Over 55 + Donne. La spunta operata da giudici giustamente scrupolosi, ci appare piuttosto come un appello scolastico in cui si cercano e si segnano sul registro i podisti assenti e si rimproverano quelli in ritardo. La condotta di noi podisti sotto il gonfiabile è impeccabile, tutti rispondiamo “presente” all’appello, nessuno finisce in castigo dietro la lavagna che per altro non c’è, e poi l’anima buona di Super Michelangelo Granata non lo consentirebbe.
Finite le formalità, siamo immersi nella concitata confusione che si genera sotto il gonfiabile: si saltella, si sgomita, si azzerano i cronometri, si controlla la posizione degli avversari di categoria, Sossio Farina controlla Salvatore Ligama, Giulio Caniglia controlla Luciano Costarella, Santi Caniglia al solito è “orfano” d’avversari e non controlla nessuno.
Con l’ansia da prestazione che accompagna molti di noi podisti e scompare miracolosamente al colpo di pistola, finalmente si parte. Lo scatto bruciante di Clara Lombardo ci lascia tutti sul posto. Giulio Caniglia, con la sua solita “tifoseria di famiglia”, si mette sulla sua scia, al solito vanamente per tutta la gara. Il tratto di discesa iniziale favorisce la partenza veloce di molti altri atleti over “molto”, ma in fondo alla discesa Sant’Antonino ci aspetta all’imbocco della sua salita. È un breve tratto, ripidissimo e sconnesso, realizzato con la caratteristica pietra lavica. Sono solo 50metri ma hanno resistito all’invasione dell’asfalto che ha ricoperto le strade etnee.
L’uscita dalla salita è illusoria, la larga strada che ci riporta alla conclusione del primo giro è anch’essa in lievissima salita. Poi tra due ali di folla strepitante e incredibilmente ordinata dietro le transenne, si svolta a sinistra con curva a 90 gradi e siamo sotto il gonfiabile. La voce del podismo siciliano, Giuseppe Marcellino, cerca di citare tutti i podisti al loro passaggio, ci conosce un po’ tutti e se qualcuno forse gli sfugge, il pettorale l’aiuta, e poi c’è Michelangelo, cervello elettronico degli Amatori catanesi e oltre, che suggerisce.
Il primo passaggio sotto il gonfiabile vede Clara Lombardo già con lieve vantaggio e Caniglia alle calcagna. Qualche presenza “fuori provincia” vivacizza la gara di noi sessantenni e non solo. Vincenzo Liberto da Lentini precede sua figlia Silvia, è lotta di famiglia. Bruno Ferraro al solito fa un poco di “elastico” e cerca di avvicinare la testa della corsa. Altra lotta in famiglia tra Alice Germanà e suo zio Santi Caniglia.
I giri si susseguono, Sant’Antonino è implacabile e fa selezione a ogni passaggio, sulla sua salita le gambe sono sempre più dure. Si definiscono le posizioni, zio Caniglia ha la meglio su Alice e vince la categoria, Silvia Liberto precede papà Vincenzo dopo un breve inseguimento. La batteria se l’aggiudica Clara Lombardo, il primo “over” è Giulio Caniglia SM55 e per i sessantenni il “fuori provincia” Ferraro è il primo. Più indietro la Gabriela Chebac precede sul filo di lana Mika la giapponesina, Francesco Musmarra regola gli SM70 e Sossio Farina batte nettamente Salvatore Ligama. Infine c’è la festa delle femminucce “prime su una”: Graziella Greco, Maria Santoro, Liliana Ciotta, Santa Saitta si aggiudicano le rispettive categorie “indisturbate” e in piena solitudine.
Un’altra storia è la batteria dei giovanissimi e dei “giovani” fino a M50. I giri sono ben 12 per oltre 8 chilometri, ma il passo è diverso. Jamel Chatbi, Giorgio Scialabba, Vincenzo Agnello dominano la gara. Sant’Antonino è sbeffeggiato al loro passaggio sull’omonima salita che i ragazzi affrontano con poderosa energia. Jamel però è superiore, non c’è nulla da fare per Giorgio e Vincenzo che posso contendersi solo le altre posizioni del podio e lo fanno sino all’ultimo. Gli altri vincitori di categoria: Giovanni Cavallo SM35, Antonino Recupero SM40, Cirino Scavo SM45 e Gianfranco Belluomo SM50.
Bellissima manifestazione. Grazie all’organizzazione, agli sponsor, alle autorità presenti, ai giudici, alla FIDAL ma soprattutto grazie a tutti i podisti, senza i quali, come ho già avuto occasione di dire non si fa… NULLA.
Remigio Di Benedetto