Brevi...di corsa
Ci ha lasciati Salvatore Balistreri tra i fondatori dell ASMS
Qualche giorno fa ci ha lasciati Salvatore Balistreri che abbiamo conosciuto in occasione delle due ultime due edizioni della maratona in carrozzina che si è disputata a Palermo. Salvatore aveva 63 anni ed era tra i fondatori dell’Associazione Siciliana Medullolesi Spinali. Un uomo che si è sempre battuto da volontario a tutti i livelli istituzionali, locali ed internazionali per dare voce a chi non ce l’ha. E’ morto a causa di una crisi respiratoria, e i familiari stretti intorno e affranti per questa perdita a lui ci hanno affidato una bellissima lettera, un racconto per fare conoscere a tutti chi era Totò Belistreri, un uomo testardo, coriaceo, schietto e dal cuore grande.
“ Salvatore Balistreri è un Grande Invalido per Servizio:nel lontano 1970 prestando servizio militare come Bersagliere ha dovuto eseguire un doppio salto mortale a causa del quale ha riportato la lesione della 4° e della 5° vertebra cervicale.
Da allora per lui è cominciata una nuova vita nella dimensione della medullolesione, una tra le disabilità più coraggiose perché è quella che fa convivere una mente perfettamente lucida con un corpo che nel caso della tetraplegia non risponde più a nessuna sollecitazione dal collo in giù. Per acquisire la consapevolezza della sua nuova condizione ha affrontato un lungo calvario,un tormentato travaglio interiore di accettazione del se mutato, e soprattutto un’ unica scelta possibile tra il lasciarsi vivere e vivere .
Ha scelto la seconda opzione mettendo la propria dolorosa condizione di tetraplegico a servizio degli altri; ha fondato l’Associazione Siciliana Medullolesi Spinali per dare voce e speranza ai 4000 para e tetraplegici siciliani. Battendosi per tutti loro ha chiesto ed ottenuto dalle istituzioni dei contributi per potere erogare servizi alla persona attraverso l’associazione.
Ha sognato insieme ad un piccolo gruppo di persone in sedia rotelle come lui, un ospedale che potesse accogliere chi ha subìto la lesione al midollo spinale. Per aiutare il paziente dalla fase acuta fino alla riabilitazione e al completo reinserimento in società: e il sogno è divenuto realtà. Seppur parzialmente, ha un nome si chiama Villa delle Ginestre, ma è l’unica cosa rimasta fedele al progetto iniziale ,perché in questa terra di Sicilia, i politici di turno si guardano bene dal garantire i diritti del malato privilegiando altre logiche .Resta il fatto che per questa struttura sono stati spesi miliardi,e le pagine dei giornali ne testimoniano la storia.
L’articolo 32 della costituzione recita : “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” , l’operato dell’Associazione,della quale negli ultimi 20 anni è stato Presidente, in questo senso è stato premiato con la medaglia d’oro alla sanità Pubblica.
Salvatore è un faro in Sicilia per quanti medullolesi, a lui si affidano per trovare la strada che li porti ad ottenere diritti e servizi, un punto di riferimento in quella società “civile” che tende ad isolare chi non è integro fisicamente. Lui ci ha insegnato che a spingerci avanti nella vita è la volontà e l’integrità morale e non avremmo potuto avere migliore maestro.
Salvatore non si è arreso quando altri lo avrebbero fatto, è riuscito a crearsi una breccia nel muro dell’indifferenza con la prima e la seconda edizione della maratona in carrozzina, un varco attraverso le nuove generazioni alle quali ha dedicato la campagna di sensibilizzazione per la prevenzione delle lesioni midollari e per l’integrazione nelle scuole, è riuscito ad isolare le voci giuste in mezzo al frastuono prodotto da chi avrebbe voluto fermarlo con chiacchiere senza contenuto.
Se ne è andato rincorrendo un sogno, che era tale solo perché ci troviamo a vivere in questa terra di Sicilia ricca di sole ma povera di ogni altra cosa. Pari opportunità sognava, diritto alla vita e alla salute,potersi curare a casa propria. “ Ma se mi sento male dove devo andare?” era la sua domanda frequente. In capo al mondo ti avremmo portato per averti ancora con noi, ma il tuo corpo stremato ti ha vinto, ci ha vinti senza darci la possibilità di combattere.
Il suo cuore che ha battuto per tutti noi, padre,figlio, amico ,fratello si è fermato e il tempo si è fermato con lui. Ringraziamo dio per ogni giorno che ci ha concesso di godere della sua presenza.
Salvatore,il tempo tornerà a scorrere ma un altro uomo come te non ci sarà più,unico, irripetibile, straordinario e santo. Una cosa possiamo promettere però: una Folla marcerà sul sentiero che tu hai tracciato nel cuore di Palermo, la terza maratona in carrozzina si farà in tuo nome Salvatore. Le due edizioni precedenti le hai volute fortemente per abbattere il muro dell’indifferenza e in tuo nome continueremo a demolirlo.
Ci volessero anche cento anni,ce la faremo.
“La disabilità è negli occhi di chi guarda” e noi quegli sguardi li dobbiamo trasformare con la forza dirompente di quelle carrozzine che sfrecceranno veloci e irromperanno nelle vite di quelli che hanno voluto ignorare che un altro modo di vivere possibile e meraviglioso c’è, anche nella disabilità.
Il tuo cuore tornerà a battere attraverso i nostri.
Mario,Antonella,Tanino,Angela,Rosetta,Carmelo Balistreri




