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Passione maratona: magica follia per Salvatore Milotta

Abbiamo “incontrato” virtualmente ed intervistato Salvatore Milotta, runner catanese dell’A.S.D. Atletica Fortitudo Catania, specializzato nelle lunghe distanze.

Un runner che ama la corsa come tanti altri, … ma non come tutti. Un runner che è riuscito a combinare lavoro, famiglia, amici, vita privata con la sua passione per la corsa e le maratone. In poco più di un mese, Salvo ha partecipato a 6 maratone ed è pronto ad affrontare tante nuove prove, … sempre di “corsa”.

Maratona2011-SalvatoreMilotta-2

In quest’intervista, tra citazioni ed esperienze vissute, tra ricordi e racconti seri ed ironici, curiosando un po’ nella sua vita, abbiamo scoperto il segreto della sua PASSIONE chiamata Maratona.

Vogliamo ringraziarlo per la sua disponibilità e umiltà; per averci permesso di condividere con voi tutti, lettori di Sicilia Running, la sua esperienza da maratoneta, i suoi sogni ed obiettivi sportivi, il suo altruismo, … il suo “folle e magico” pensiero da runner.

 

Iniziamo con qualche domanda “semplice”:

 

Perché corri? Cosa vuol dire per te correre? Da quanti anni gareggi?

S:Mi piace ricordare George Sheehan «La corsa è un rifugio dal quale puoi comunicare con Dio e con te stesso, un luogo di rinnovo psicologico e spirituale». Oggi partecipo alle maratone e altre corse anche e soprattutto per gli altri. E la parte più importante: i progetti benefici legati alle manifestazioni sportive. Ho iniziato a praticare atletica all’età di 14 anni al Camposcuola di Catania: erano i tempi del prof. Cazzetta, di Nicosia, Antibo, Rapisarda, e altri grandissimi atleti. Io ero e sono rimasto un normale appassionato di questo bellissimo sport. Concorro sulle distanze over 21km dal 2009.

 

Noti dei cambiamenti nel tuo stile di vita da quando fai running? In cosa?

S:Mi conosco meglio. So i miei limiti. Le rinunce sono solo una liberazione dal superfluo. Salute: la corsa è uno dei più grandi farmaci naturali. Ti rigenera.

 

Che lavoro fai? Come riesci a coniugare i tuoi allenamenti e le tue “trasferte per le gare” con la tua vita lavorativa, privata e sociale?

S:Lavoro in aeroporto. Sono turnista h24. Cerco di distribuire le giornate di ferie al meglio e di utilizzare il più possibile i miei giorni di riposo. Occorre pensare bene in anticipo agli appuntamenti e programmare, spesso in un ripetitivo rituale, le trasferte, anche per ovvi motivi di risparmio economico. Corro durante la pausa lavorativa. Spesso corro in città. Mi muovo da un posto all’altro per coniugare lavoro, impegni familiari e sportivi.

Carpi2013-SalvatoreMilotta-GiuseppeIndelicato

Chi sono i tuoi principali supporter e fan? Che pensa la tua società di questa tua “marathon mania”? Cosa ti dicono?

S:Sono con me quattro figli, tutti maschi, Filippo (con Laura), Davide, Matteo, Gianpaolo e una splendida affettuosa moglie, Rossana. Sono inoltre presidente della A.S.D. Atletica Fortitudo Catania, fondata con i miei amici fratelli Federico Trobia e Giuseppe Indelicato. Anche loro appassionati dalla magica follia nascosta in una maratona. Mi danno una grande carica, così come non mi mancano gli incitamenti di tutti gli atleti e non atleti della mia società. Durante la preparazione per la 100km, mentre correvano con me 50km in pista al camposcuola, hanno portato delle maglie con scritto la frase, mi pare di Einstein «Chi dice che è impossibile, non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo».

 

Se avessi la possibilità, con chi ti piacerebbe correre fianco a fianco? … se già non lo hai fatto?

S:Sebastian Coe, grandissimo atleta mezzofondista. Anche come semplice amatore di questo sport, ho incontrato atleti importanti, comunque persone grandi e umili, disponibili al dialogo e pronti ad un consiglio. Ma mi piace ancora e sempre correre con i miei amici fratelli Federico, Giuseppe, Lucia. Puro divertimento.

 

Quest’anno hai partecipato a numerosissime competizioni su tutto il territorio nazionale e internazionale. Tra queste la Roma-Ostia, la corsa di Miguel, La maratona di Roma, di Messina, di Venezia, Ravenna, Torino, Firenze, Carpi (6 maratone) e anche una in Portogallo. Dunque, in poco più di un mese, tra ottobre e novembre, hai corso ben 7 maratone.  Sappiamo che hai in programma per dicembre la partecipazione a Reggio Emilia e a Pisa.

Firenze2011-SalvatoreMilotta-FedericoTrobia

Qual è stata la gara più dura? Perché?

S:In realtà, ad oggi, sono sei le maratone tra ottobre e novembre (Carpi, Venezia, Oporto, Ravenna, Torino e Firenze) ed anche la Corsa dei Santi, straordinaria 10km nel cuore di Roma. Ho comunque iniziato il 2013 a Ragusa con la Mezza Maratona, quindi la Corsa di Miguel a Roma (10 km), le Maratone di Napoli, Terni e Roma, la Roma-Ostia, la 100km di Seregno e la Mezza Maratona di Messina.

La gara più dura non è di quest’anno. Ricordo Lubiana in Slovenia, corsa il 28 ottobre del 2012. Reduce da un incidente in scooter,sono scivolato su una macchia d’olio, la mattina della partenza per Trieste/Lubiana ho comunque deciso di andare e tentare di recuperare al massimo in tre giorni. La mattina della gara: freddo, neve e vento, sono comunque giunto al traguardo. A Lubiana, splendidi. La popolazione è molto sportiva. Ti incitano e ti applaudono continuamente, anche i bambini, presto educati al vero senso sportivo. L’organizzazione perfetta.

 

Quale non dimenticherai mai?

S:La 100km di Seregno. Una scoperta continua, km dopo km. La più forte preoccupazione era legata all’alimentazione in corsa. Ma sono giunto preparato da una buona dieta prima dell’evento e durante la corsa ho bevuto solo acqua e zucchero per bruciare al massimo i grassi ed avere energie sufficienti fino al traguardo.

 

C’é una gara alla quale sei più legato o di cui non vorresti perdere nessuna edizione?

S:La Maratona di Roma. Altro che New York. Roma è una città straordinaria. Non esiste altro luogo capace di darti vie, piazze, monumenti, storia millenaria. E poi, il Vaticano, con la maestosa e magnifica Piazza San Pietro e Via della Conciliazione.

Carpi2013_SalvatoreMilotta-GiuseppeIndelicato

Il tuo ultimo pensiero prima di iniziare una gara?

S:Sono concentrato per evitare di toccare in corsa qualche altro podista e attento a non farmi toccare.

 

Il tuo pensiero ricorrente durante quei km?

S:La maratona e le ultramaratone sono come la risoluzione di un integrale per approssimazione.

 

Il tuo primo pensiero appena tagli il traguardo?

S:Ho sete.

 

La cosa più buffa che ti è capitata in gara?

S:A Siracusa, durante una Mezza Maratona, concorrevo col mio amico Antonio Finocchiaro. Era una giornata molto afosa. Lo perdevo spesso di vista, dovevo tornare indietro e lo ritrovavo ai tavoli ristoro dove si fermava come se si trovasse al chiosco per bere e consumare tutto ciò che l’organizzazione aveva messo a disposizione. Credo sicuramente di aver percorso più dei 21 km della Mezza Maratona.

 

Dove trovi la forza e le energie per affrontare tutti questi km?

S:Dedico sempre la fatica di una corsa a qualche amico in difficoltà. Ho comunque un progetto: correre una gara a tappe di 250 km in una settimana. Il cammino di preparazione non è breve. Occorre adattarsi fisicamente e mentalmente in modo graduale. Per questo motivo ho percorso 100km in primavera e ora 8 maratone in due mesi. Forza ed energie derivano dal credere sempre fermamente e con determinazione di poter raggiungere gli obiettivi prefissati. E poi, elemento fondamentale, ti sostiene la fede in Dio.

 

Come fai con i tempi di recupero? Visti i tuoi precedenti, non sembra che ne hai.

S:I tempi di recupero sono parte del cammino in un progetto di corsa. Non si può correre una maratona e poi a breve un’altra senza pensare a una logica distribuzione di energie. Occorre quindi resistere alla tentazione di aumentare l’andatura. La gara così diventa anche continua occasione di allenamento e di preparazione. Il fisico e la mente si abituano e ciò che potrebbe sembrare impossibile, diviene naturale. Poi ovviamente occorre alimentarsi in modo congruo e semplice. Ad esempio, l’amico mio etiope, Molla Dereje, dopo un paio d’ore alla Maratona di Terni per recuperare mangiava anche fagioli e barbabietola rossa. Il keniano Nicodemus Biwott, vincitore alla Maratona di Ravenna 2013, sorseggiava con me un bel bicchiere di birra!

 

Hai un sogno sportivo o una gara che speri un giorno di poter percorrere?

S:Sì. La mitica Spartathlon, 246 km da Atene a Sparta. Tempo massimo 36 ore.

 

Per concludere. Il tuo 2014?

S:Altri km di corsa e divertimento con i miei amici della A.S.D. Atletica Fortitudo Catania. Naturalmente la Maratona di Roma e la 250 km a tappe.

 

Cosa ti senti di dire ai runner e ai lettori di SiciliaRunning?

S:Correte, viaggiate e sperimentate sempre nuovi luoghi e culture. La corsa è linguaggio universale. Non importa il riscontro cronometrico, né il colore della pelle o la lingua o la razza o la religione. Non conta se sei bravo o il più rapido. Il vero spirito del maratoneta è quello del rispetto della corsa e di tutti gli atleti.

 

Articolo: Giovanna Barone

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