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Una favola moderna: Salvo Campanella torna a correre con i suoi fratelli runners!

IMG_5096 (Copia)L’amico e atleta Salvo Campanella del Marathon Monreale ha partecipato sabato scorso alla 6 Ore Clarentina, a San Pietro Clarenza. Sette le staffette in tutto (sei normo e una con atleti in handbike). A partire dalle 17.30 fino alle 23.30 sette atleti per squadra si sono misurati, all’interno dello stadio di Villaggio delle Ginestre. La squadra di atleti disabili in handbike composta da Juan Carlos Di Bella, Ivan Messina, Giuseppe Garraffo, Alessandro Settipani e Salvatore Campanella ha percorso un totale di 117.424 metri. Campanella, ultimo frazionista ha concluso con 25.629 metri.  Questi i numeri, la storia invece ci racconta che Salvo sabato scorso ha riacciuffato la sua vita, l’ha sfidata è l’ha vinta, è tornato a correre con i suoi “fratelli runners”, è tornato e basta, riprendendosi tutte le sue emozioni più belle, condividendo la sua più grande passione, quella di fare sport insieme agli altri. E Salvo ha riversato tutte queste emozioni in un racconto che ha “postato” anche a noi di siciliarunning, un racconto che è adrenalina pura, è sport all’ennesima potenza, è vita al 100 per cento…

Questo il racconto di salvo Campanella che riportiamo fedelmente (a margine una bella rassegna di foto della 6 Ore, per le quali ringraziamo sempre Salvo:

IMG_5080 (Copia)

“Tutto perfettamente organizzato dal grandissimo Davide Bandieramonte che, con questa formula “mista” alla 6 ore Clarentina, ci ha dato lo scorso 20 luglio 2013, la possibilità di vivere questa fantastica esperienza: ritornare (per me) a correre con i miei fratelli runner cosa che auspico di poter fare anche nel prossimo Gran Prix di maratonine se il Presidente Polizzi me ne darà la possibilità.
La 6 ore Clarentina si è svolta all’interno di un anello realizzato – proprio per dare la possibilità a chi lo voglia –  di svolgere un allenamento in tutta sicurezza, lontano da auto che ti sfrecciano accanto ad altissima velocità.
Il traccciato, molto liscio e scorrevole, é stato suddiviso in due corsie molto ampie, in una dele quali “correvamo ” noi handbiker, mentre nell’altra i normo.
Bellissima la condivisione dello sport, fatto ognuno con le proprie abilità.
Il luogo immerso nel verde ai piedi del maestoso Etna mi ha regalato fantastiche visioni paesaggistiche che solo in quella location si possono ammirare. I colori del tramonto sono stati i più belli accompagnati dal sorriso di alcuni bambini che si sono dedicati allo spugnaggio e ai rifornimenti a bordo pista.

E’ grande l’ammirazione verso persone che tutti noi runner conosciamo che sono partiti alle 17:30 per la 6 ore individuale (tra questi: Elena Cifali, Salvo Piccione, Salvo Crudo, Michele D’Arrigo) incuranti della calura, con l’intento – non dichiarato a parole – di dimostrare, divertendosi, che i limiti sono solo mentali e non fisici.

Altra immagine impressionante è stata quella dello stile di corsa da gazzella di campionesse come Tatiana Betta e Graziella Bonanno che corrono accanto ad un runner tutto “scicatu “(come dichiarato da lui stesso) Carlo Platania.
E’ incredibile come questo sport possa accomunare persone talmente diverse che condividono la stessa passione.
Altra emozione grande è stata il via di Ivan Messina (1° staffettista) che con una spinta di braccia e schiena ha fatto impennare quasi fino al ribaltamento il suo “bolide”: l’unico che ha corso con la carrozzina olimpionica e che è riuscito a dare un ritmo alla gara davvero impressionante percorrendo in 1:12 25,293 km.
Il sole cala e la frescura serale ci raggiunge ed intanto si susseguono i cambi degli staffettisti. Un piccolo problema tecnico stoppa Giuseppe Garaffo che, in qualche modo, aiutato da me e dai nostri terapisti, si riesce a sistemare e a far partire in tempo.
Poi tocca a me: ecco sono pronto!
Salto sulla mia handbike e mia moglie, immancabile, mi aiuta a sistemare le gambe; il mio cuore già va a duemila. Mi raccomanda come una mamma premurosa di andare piano, dicendomi che mi devo solo divertire.
OK, le dico e via si parte!
La fresca aria sbatte e accarezza il mio volto come la mano di un bambino.
La luna mi guarda da lassù.
I miei compagni mi incitano giro su giro e, accanto a me, corrono i miei fratelli runner: ascoltare il suono dei loro passi mi fa tornare in mente la fatiche e i divertimenti passati insieme a loro. Sembra solo un minuto ed é gia passata mezz’ora.
Le mie braccia girano alla grande.
L’asfalto e molto scorrevole e ho preso un buon ritmo. Spero di tenere.
Penso che sono alla prima esperienza. Ho solo qualche allenamento di poco conto e spero che i muscoli piccoli delle mie braccia non si irrigidiscano, costringendomi a dover rallentare.
Ed eccoli sono loro, SuperElena e Salvo Crudo stremati dalla stanchezza, ma sono lì che corrono accanto a me.
Finalmente ci sono riuscito grazie anche alla promessa fatta a loro che, al più presto, saremmo tornati a correre assieme.

Tutto fila liscio come l’olio guardo il mio Garmin ed già passata la 1^ ora. Le mie braccia hanno tenuto.
Allora, via! Cambio rapporto e cerco di fare una bella progressione negli ultimi 12 minuti.
E poi è fatta!
Ecco lo sparo.
Gara finita. Tutti a mangiare e via al pasta party con grigliata finale, seguito dalle premiazioni. Pochi minuti per caricare l’Handybike in macchina e si va a dormire.
Ormai il nuovo giorno è iniziato e tra poche ore si parte per la Ragusa-Modica-Scicli.”

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