Pista, strada & trail

Indice di sportività: La Sicilia arranca, “aspetta e spera”.

É Trento la provincia più sportiva d’Italia. Grandi eventi, atleti tesserati e società sportive, risultati (individuali e di squadra), sport paralimpico, investimenti, turismo sportivo e scuole di formazione: i numeri sullo sport italiano nelle classifiche elaborate da Pts per Il Sole 24 Ore. L’indice, giunto alla sua 17esima edizione, è calcolato su 32 indicatori suddivisi in quattro categorie. La migliore delle siciliane è Messina

La provincia di Trento si conferma al vertice della classifica dell’indice di sportività, indagine realizzata da Pts per Il Sole 24 Ore e che, giunta alla 17/a edizione, misura la diffusione e la qualità dei sistemi sportivi territoriali.

L’indice generale è l’esito di 32 indicatori, tra i quali, ad esempio, la pratica sportiva, i risultati di squadre e singoli atleti, l’investimento in infrastrutture, l’offerta in tema di turismo sportivo e alcuni aspetti sociali.
Tra le novità, un nuovo indicatore sugli investimenti nello sport, inclusi i progetti finanziati con il Pnrr, che tra le prime dieci province classificate vede un terzetto di emiliano-romagnole (Ravenna, Rimini, Ferrara) e uno di toscane (Lucca, Firenze, Massa-Carrara).

Dopo Trento, sul podio salgono, nell’ordine, Trieste e Cremona. E le città siciliane? Messina pur perdendo 12 posizioni rispetto allo scorso anno è quella che sta meglio e si trova in 72a posizione; Ragusa è 76a (perde nove posizioni rispetto al 2022); Catania 81a, Siracusa 82a (guadagna una posizione); Palermo è 87a, Trapani 93a, Caltanissetta 101a ma guadagna tre posizioni; Agrigento è 103 esima, Enna si trova al 104esimo posto.

In particolare Palermo è 78a per quel che riguarda la struttura sportiva, 89a per gli sport di squadra, 86a per gli sport individuali e 76a per Sport e Società.

Ma ci sono anche delle note positive (poche per la verità), Enna, infatti, è prima nell’indicatore alla classifica formazione per lo sport. C’è poi un dato che fa ben sperare ed è quello legato agli investimenti, che include anche i progetti finanziati col Pnrr.

“Quando, nell’agosto del 2022, l’attuale Amministrazione Lagalla si è insediata a Palazzo delle Aquile, la situazione degli impianti sportivi palermitani era quasi all’anno zero, reduce da decenni di incuria e abbandono. A dopo più d’un anno, abbiamo invertito la rotta e la città si avvia verso un percorso di normalità, sapendo bene che il cammino
sarà lungo e il lavoro da fare tantissimo”.
Lo afferma Sabrina Figuccia, assessore allo sport, turismo e politiche giovanili del Comune di Palermo, che prosegue: “L’87esimo posto occupato da Palermo nella classifica nazionale pubblicata oggi dal Sole 24 Ore, non è certamente un bel risultato, ma il futuro sarà sicuramente migliore, a cominciare da quello che finora abbiamo fatto: l’apertura
delle palestre scolastiche nelle ore pomeridiane (e comunque fuori dall’orario delle lezioni) alle associazioni sportive cittadine è il primo segnale dell’attenzione che questa Amministrazione vuole dare al  recupero sociale dei nostri ragazzi. I lavori per installare una piscina coperta alternativa all’interno del “pallone” di viale del Fante durante
il restauro dell’Olimpica è un altro tassello di un puzzle che comprende anche il già avvenuto recupero del velodromo “Paolo Borsellino”, che ha già ospitato diversi eventi culturali e sportivi. Senza dimenticare,
inoltre, l’avvio del recupero del palazzetto dello sport di viale dell’Olimpo e del vicino “diamante”.
E’ chiaro che il lavoro ancora da fare è tanto,
 
Fanalino di coda, nella classifica generale al 107/o posto delle province, Isernia, preceduta da Sud Sardegna (106/a) e Nuoro (105/a).

 

CLICCA QUI X ANDARE AL REPORT

 

Sostieni SiciliaRunning

Siciliarunning da dieci anni è al servizio dei suoi lettori. Per continuare ad informare e a informarti Siciliarunning ha bisogno del tuo sostegno. Aiutaci con un tuo libero contributo.




Potrebbero interessarti

1 thought on “Indice di sportività: La Sicilia arranca, “aspetta e spera”.”

  1. Una classifica che ci fa onore e che rispecchia in toto cio’ che tutti noi, senza ipocrisia alcuna, forse ci meritiamo. Così come ci meritiamo la classe dirigente che ci rappresenta, così’ come ci meritiamo la nostra cultura di sudditanza atavica dinanzi a chi si vanta di avere titoli (certamente non nobiliari)…
    Pirandello e Tomasi di Lampedusa docet !!!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *