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Rio 2016: la maratona femminile è del Kenia. Straneo e Bertone tra le prime 25. Out Incerti

Oro alla keniana Jemima Sumgong in 2h23:04, argento per il Bahrein con Eunice Jepkirui Kirwa (2h24:13) e bronzo all’iridata etiope Mare Dibaba (2h24:30). Quarta l’altra etiope Tirfi Tsegaye (2h24:47), mentre quinta e prima europea al traguardo è la bielorussa Mazuronak (2h24:48) davanti alle statunitensi Shalane Flanagan (2h25:26) e Desirée Linden (2h26:08). Valeria Straneo – al rientro in una grande maratona dopo mesi di stop complicati dai problemi fisici – chiude al tredicesimo posto sotto le 2h30: 2h29:44 il crono dell’alessandrina. Si chiude, invece, al venticinquesimo posto la bella favola a cinque cerchi della valdostana Catherine Bertone. E’ lei la sorpresa dell’anno, mamma e medico pediatra che si è scoperta runner di livello internazionale in età adulta (PB 2h30:19 a Rotterdam), che all’arrivo scoppia di gioia e comincia a ballare tra gli incitamenti del pubblico. E’ l’energia infinita che danno i sogni quando si realizzano.
LE DICHIARAZIONI:
Valeria Straneo: “Ho dato tutto e sono felicissima di essere riuscita a dare tutto quello che potevo. Un anno difficile e con infortuni e sono arrivata qui in ritardo di condizione. Speravo di fare meno di 2h30 e ce l’ho fatta, un gran punto di partenza per la prossima maratona a cui sto pensando [risata]. Finché mi diverto io vado avanti, una maratona alla volta. Il percorso non era male, nonostante il sole non era così caldo come poteva sembrare, poi potevamo bagnarci molto, anche se ho patito un po’ la sete.”
Catherine Bertone: “Oggi sia dottoressa che atleta. Vissuto tutto come un sogno. Nella prima parte ho resistito, ma poi ho patito il caldo nella seconda parte e quindi ho solo cercato di portarla a casa negli ultimi chilometri, resistendo [risata]. Essere qui è un sogno che si avvera e lo dedico a tutti quelli che sudano e corrono per inseguire un sogno, ogni giorno con passione. Quella passione che ho io e che mi permette di correre nonostante il mio lavoro di medico che viene prima ovviamente. Ringrazio tutti e saluto la mia famiglia.”
Per la bagherese (nata a Palermo) Anna Incerti, invece, la terza olimpiade della carriera (Pechino miglior piazzamento on il 14° posto) si è chiusa con un ritiro. L’atleta allenata da Tommaso Ticali era passata 25a alla mezza maratona in 1h.15’15 nello stesso gruppo della Bertone, con la quale ha fatto strada fino all’abbandono, giunto subito dopo il trentesimo chilometro. Pare che nei giorni scorsi, la Incerti avesse subito un storta alla caviglia, “incidente” che alla lunga avrebbe pregiudicato la sua gara.




