Interviste Racconti Editoria
Giro a tappe isola di Ustica…il racconto di Patrizia Picardi
Il mio racconto comincia da qui, da questa foto…dalla fine del giro… cioè da quel momento in cui ti rendi conto di aver preso parte ad una splendida avventura, resa ancora più bella dal fatto di averla condivisa con loro…
Quando, mesi fa, proposi a mio marito di andare in vacanza a Ustica e fare il giro a tappe dell’isola la sua risposta fu subito… ‘Sì!’. Del resto, quello che ci contraddistingue nella nostra comune passione per la corsa, è la scelta dei luoghi in cui andare a “gareggiare”.
Per noi correre significa avere la possibilità di esplorare posti nuovi, ammirare la bellezza del paesaggio anche mentre stai lì a sudare e a faticare, essere incoraggiati nello sforzo di una salita e condividere tutto questo con persone delle quali ti resterà, per sempre, un bel ricordo… Sentivo che a Ustica avrei provato tutto questo e ne ero talmente convinta che decisi di trascinare con noi in quest’avventura anche gli altri podisti della famiglia… inutile dire che, alla fine, l’esito ha superato addirittura le aspettative!
Il lunedì, dopo aver viaggiato di notte sulla Napoli – Palermo, sbarchiamo in tarda mattinata nel porto di Ustica col suo meraviglioso mare blu e ad attenderci c’è un bel signore dalla faccia simpatica, riccioletto biondo e suoneria del cellulare fischiettante (ancora oggi cerchiamo di imitarla!) … Michele sarà il nostro punto di riferimento per tutti gli spostamenti gara e non solo… Nel pomeriggio, Fabio e il prof Ino, del quale mi innamoro subito del modo di fare semplice ma efficace, ci consegnano i pacchi gara, i chip e i pettorali… il mio è 610… mi viene in mente la trasmissione radiofonica “Sei Uno Zero” … sarà un caso?! Ah ah…
Ore 17.00, Michele arriva puntuale col suo pulmino e ci carica per la nostra prima trasferta, in compagnia di un altro gruppo di podisti dei quali facciamo la prima conoscenza. In un quarto d’ora siamo già in piazza Umberto I, punto di ritrovo della prima tappa… manca ancora tanto alla partenza, che si fa? Semplice, si va in giro a passeggio nei vicoletti, a guardare le vetrine dei negozi con questa ceramica tutta colorata… con Sara, mia cognata, pensiamo di tornarci per comprare qualcosa da portare come ricordo… non sarà necessario! …li troveremo, deliziosi, nei pacchi gara che avremo ad ogni tappa!
A mano a mano cominciano ad arrivare gli altri podisti, ci avviciniamo tutti quasi per contarci… non siamo in molti ma la cosa bella è che veniamo da tante parti d’Italia… formeremo un bel gruppo e ad ogni tappa sarà sempre una gioia vedersi… sì, perché c’è un’atmosfera serena di chi è lì non per gareggiare quanto piuttosto per compiere un’impresa! Certo, perché é di questo che alla fine ci vanteremo!!
Tutte e quattro le tappe presentano percorsi belli ma impegnativi e allora, per rendere la cosa meno pesante, è stato ingaggiato uno speaker d’eccezione… Mimmo Piombo con le sue battute mi avrà fatto perdere, per ridere, qualche nanosecondo ad oggi passaggio in piazza ma vi assicuro che le salite, dopo, sembravano più leggere!
Nella prima tappa, si parte da piazza Umberto I, si arriva giù al porto e risalendo c’è una piccola deviazione alla Mezzaluna dove c’è il punto ristoro e dove si fa un giro di boa che al ritorno ti permette di incrociare lo sguardo incoraggiante di tutti gli altri… all’arrivo, mi viene incontro, per congratularsi, un signore che prima di partire mi aveva detto di fare il tifo per me… sarà lì ad attendermi anche alla terza tappa! La premiazione, come tutte quelle a seguire, è un tripudio di sorrisi e divertimento: io ho l’onore di conoscere e di essere premiata dal sindaco-podista di Ustica, il dott. Attilio Licciardi, che si unirà a noi nella seconda e nella quarta tappa. Le nostre cene dopogara saranno tutte un commentare l’evento della giornata, la gestione delle salite… e delle discese (!), la bellezza dei percorsi…
… come quello della seconda tappa: questa volta la partenza è da Punta Spalmatore, dallo splendido villaggio in cui soggiorniamo. Ho già imparato i nomi di ognuno e ormai quando ci incontriamo è tutto un salutarsi, un chiedersi a vicenda “Come vanno le gambe?”… “Chissà cosa ci aspetta oggi?”. Poi, una bella foto di gruppo prima del via… e che via! Lungo il vialone esterno il prof Ino si posiziona con la sua auto a una cinquantina di metri e in lontananza comincia il countdown. Al suo via partiamo e in pochi secondi l’abbiamo raggiunto prima che lui abbia messo in moto… mi piace quest’aria di sano divertimento!!
Inizia la corsa e dopo aver percorso un breve tratto interno, ecco dirigerci verso il mare che appare meraviglioso ai miei occhi, la luce del sole riflessa nelle sue acque… corro in compagnia di un piccolo gruppo e la nostra corsa è dolce, rilassata nonostante non mi sembri di andare piano… è una corsa senza fatica, resa tale dalla bellezza dello spettacolo che abbiamo davanti. E fà niente se di lì a poco c’è da affrontare il passo della Madonna… tanto dopo arriva la discesa e allora giù, veloci verso il porto che ci regala uno splendido tramonto…
Terza tappa… tanti volti nuovi! Sono quelli dei podisti giunti per partecipare al giro corto. Qualcuno lo incontro già dal mattino nel nostro villaggio e difatti, nel pomeriggio, siamo più numerosi a dirigerci verso la zona di partenza che questa volta è nuovamente in Piazza Umberto I. Oggi ci aspettano tre giri impegnativi: si scende ancora verso il porto ma la risalita è più lunga perché bisogna arrivare fin su al Municipio. Molti mi dicono che è la tappa più impegnativa e in effetti è quella in cui fatico un pò in più… sarà anche per la stanchezza che comincia ad accumularsi. Ai ristori ci sono i bambini a porgerti l’acqua… ehi, ma sono bravissimi! Li prendo tutti perché oggi fa proprio caldo e poi penso che questa volta non ci sarà la giornata di recupero, l’ultima tappa è l’indomani quindi… meglio conservare le energie! In ogni caso, anche qui festa grande all’arrivo dove ormai ci si aspetta l’un l’altro per gioire insieme …
La sera, siamo stanchi ma contentissimi… dopo cena abbiamo prenotato per una serata astronomica che si tiene all’interno del villaggio letterario di Punta Spalmatore. Penso che probabilmente resisterò poco e poi andrò a dormire, invece il prof Foresta è così bravo che riesce a catturare la nostra attenzione e ad incuriosirci con i suoi bellissimi racconti. Ci mostrerà le costellazioni dal vivo, grazie ad un immenso cielo stellato che si apre sulle nostre teste tutte rivolte col naso all’insù… e per un attimo mi sembra di tornare ragazzina mentre ascolto la voce pacata e illuminata del professore. Un altro bel ricordo di questa straordinaria vacanza.
Ci siamo… è arrivata l’ultima tappa della nostra avventura.
Anche questa volta la partenza è dal nostro villaggio ma a differenza della seconda tappa, dopo aver fatto il giro di tutta l’isola, si tornerà qui per essere accolti e festeggiati dalle tante persone radunate all’arrivo. Nonostante un pò di stanchezza accumulata dalle corse precedenti, questa è la tappa che ricorderò con più emozione… forse perché ho corso pensando che era l’ultima di questa bella avventura e quindi ho cercato di godermela in ogni istante, in ogni sguardo incoraggiante che ho incrociato, in ogni scorcio meraviglioso dell’isola che ho incontrato, in ogni salita e in ogni discesa che ho attraversato… ho corso con lo sguardo rivolto verso il mare e poi verso quelle rocce, quei rilievi ricchi di vegetazione mediterranea, di aloe e fichi d’India, col profumo del finocchietto selvatico dopo averne sfiorato il cespuglio. Il sole sta calando ma fa ancora caldo sulla salita che ci riporta al villaggio ed ecco arrivare Gigi Tranchina in vespa a chiedere ad ognuno di noi se è tutto ok, se abbiamo bisogno di altra acqua… un grazie a Gigi, che ci ha supportato in ogni tappa… ci siamo visti poco ma è stato lui il nostro trait d’union con l’isola e il giro podistico nei mesi che l’hanno preceduto. E così, è finita… almeno la corsa ma la festa continua…
La sera, tutti a festeggiare e sarà festa grande perché lì, sul palco, alla fine ci ritroveremo proprio tutti…
Così come i termini ‘saudade’ e ‘mal d’Africa’ indicano la nostalgia del Brasile o di chi ha visitato l’Africa e desidera tornarci… allo stesso modo, nei giorni a seguire il nostro rientro, abbiamo scoperto di soffrire il mal d’Ustica, ossia di quella sensazione di nostalgia di questa splendida isola e della voglia di vivere, al più presto, le stesse bellissime emozioni.
E allora, che dire? Grazie di tutto e a presto! 🙂
Patrizia Picardi