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Alessio Terrasi e Filippo Lo Piccolo: fuori i secondi…
Undici anni di differenza, la stessa voglia di sacrificarsi, due percorsi diversi, un’unica e identica passione: la corsa. Alessio Terrasi 24 anni è un “enfant prodige”, due anni fa quando ancora faceva parte della categoria Promesse ottenne a Cremona la seconda migliore prestazione dell’anno in Italia nella mezza con il tempo di 1h06’49 suo personale best. Qualche settimana fa è
arrivato quarto alla Pisa Half Marathon, tagliando il traguardo insieme a Denis Curzi terzo di un soffio; un occhio alla pista, un altro alla strada Alessio attualmente tesserato per il Cus Palermo, è un altro “altofontino” doc è lui uno dei favoriti per la vittoria alla mezza che si corre domenica nell’ambito della Maratona di Palermo. Mezza che ha già vinto nel 2011. Filippo Lo Piccolo, 35 anni tanta sperienza, tanta strada fatta. New York e Boston nella mente, Palermo nel cuore, quando a 18 anni corse la sua prima mezza con il tempo di 1h21. Due le vittorie nella sua città. 1h07’37 il suo PB nella distanza dei 21km e 97 metri. Tanti ottimi risultati, un periodo più buio a causa di malesseri fisici e adesso la ripresa, con tanto ottimismo e il secondo posto alle Niagara Falls Marathon ha dato morale e tanta nuova voglia di fare.
Così diversi Alessio e Filippo, così vicini, ancora di più lo saranno domenica in occasione della mezza, tra loro uscirà il vincente con Lorenzo Perrone a fare da terzo incomodo. Abbiamo incontrato Alessio Terrasi e Filippo Lo Piccolo all’interno del negozio “Percorrere” di Andrea Renato Giudice; un’occasione per scherzare sulla gara di domenica, allentare le tensioni della vigilia, un modo per dire la corsa è soprattutto questo, agonismo e tanto rispetto. I due hanno parlato del percorso, di come affrontare i primi chilometri, ma alla domanda “chi vincera?” Si sono trincerati dietro ad un diplomatico sorriso. Perché sarà il campo, in questo caso la strada a dare il suo verdetto. Una sfida a suon di scarpe, paragonando la gara di domenica ad un combattimento di boxe, c’è tutto per questo accostamento “estremo”: tattica, muscoli, gambe, ma soprattutto testa e cuore…