Brevi...di corsa
Marostica: in 500 di corsa per Libera
Sette ore di corsa. Con una bandiera che passa di mano in mano. Una bandiera che vuol dire legalità, dentro e fuori lo sport.
Una grande staffetta, oggi a Marostica, ha chiuso la “due giorni” che il Comitato regionale della Fidal, nell’ambito dell’iniziativa “L’atletica venta oltre l’atletica”, ha dedicato al tema dello sport e della legalità.
Ieri, oltre trecento alunni delle scuole superiori, hanno partecipato, a Bassano del Grappa, al convegno con Sandro Donati, il paladino della lotta al doping, Christian Zovico, presidente dell’Atletica Vicentina, e Ottavia Cestonaro, campionessa europea juniores 2013 di salto triplo.
Oggi, a Marostica, la celebre Piazza degli Sacchi ha fatto di cornice alla grande staffetta dedicata a “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, il movimento fondato nel 1995 da don Luigi Ciotti con l’intento di promuovere legalità e giustizia, sollecitando in particolare la società civile ad impegnarsi nella lotta alle mafie.
Grazie al contributo organizzativo dell’Atletica Vimar Marostica, si è corso per sette ore, ininterrottamente, con una bandiera a svolgere la funzione del classico testimone che passa di mano in mano. Hanno corso grandi e piccini, gruppi spontanei e società sportive. Applaudite anche l’olimpionica Gabriella Dorio e l’azzurrina Beatrice Fiorese, astro nascente dell’atletica veneta.
C’erano moltissime società di atletica del Vicentino, ma una delegazione di sodalizi sportivi è giunta anche dal Padovano. Non è
mancata inoltre la presenza dei giudici di gara del Veneto, per una volta impegnati in veste di atleti.
La passerella lungo le vie del centro storico ha coinvolto anche alcuni sindaci del territorio, guidati dal primo cittadino di Marostica, Marica Dalla Valle. Un grande salvadanaio, in piazza, ha accolto le offerte destinate alle cooperative “Libera Terra” che operano sui beni confiscati alle mafie. Circa 500 i partecipanti alla staffetta e, a fine giornata, i chilometri percorsi sono risultati più di sessanta. Applausi per tutti.