Primo piano
La Corri Adrano nel racconto di Remigio Di Benedetto
Il 9° Grand Prix Provinciale di corsa Senior – Master 2014 riparte con la 2^ edizione della Corri Adrano. “All’ombra” del Castello Normanno eretto dal conte Ruggero nel secolo XI che vide battaglie tra cavalieri in armi mille anni fa, si sono dati appuntamento ben 132 podisti. Lotteranno tra loro con lo stesso spirito e la stessa volontà dei cavalieri medievali e si daranno battaglia senza risparmiarsi per conquistare l’agognata vittoria.
Come preludio alla gara Senior Master, assistiamo a un eccezionale “Walk of Life”, la corsa per Telethon, dove non è certo la vittoria del singolo ad avere valore, bensì la solidarietà di tutti. Il centro storico della città si colora di rosso. Centinaia di volenterosi corridori di tutte le età, “capeggiati” alla partenza da Giuseppe D’Urso, argento sugli 800m ai mondiali del’93, manifestano concretamente la loro solidarietà a Telethon.
Dopo questa anteprima veramente significativa, puntualmente alle 10 siamo tutti sotto il gonfiabile. La partenza è unica per tutte le categorie femminili e maschili, giovani e anziani. Dopo qualche istante c’è il pronti via e il “gruppone” si mette in movimento.
Abbiamo di fronte a noi il lungo rettilineo della via Roma; le giovani ragazze che scattano in avanti e si trovano in testa al plotone si chiedono dove siano i “maschi” in questa corsa, poi la situazione si normalizza. A metà della via Roma entriamo da un cancello laterale nella bella villa comunale “Giardino della Vittoria”. Il gruppo è ancora compatto, il passaggio è difficile ma una passerella lo agevola senza danni. Ci ritroviamo a correre così nella villa, dove molti podisti lo ricorderanno, eravamo rimasti “ingabbiati” nella precedente edizione della corsa. Ma quest’anno il tracciato è diverso: percorriamo il viale centrale della villa, caldo e assolato, poi prima che inizi la salita svoltiamo a sinistra, ci rinfreschiamo sotto gli alberi. Con un breve tratto a esse siamo nuovamente in via Roma, fuori dal “Giardino della Vittoria” il cui nome richiama il desiderio di molti: tagliare per primi il traguardo. Siamo nuovamente in piazza Umberto, c’è il passaggio sotto il gonfiabile, una svolta destra e dopo una breve e lieve salita si svolta a sinistra con un percorso triangolare che ci riporta in via Garibaldi. Ci manteniamo a destra dove la strada è ancora in ombra e concludiamo il primo giro passando ulteriormente sotto il gonfiabile. Percorro il primo giro in compagnia dell’amico Santi Caniglia, i “giovani” sono tutti scappati via, ma anche noi “over molto” stiamo mantenendo un buon ritmo. Al secondo ingresso in villa vorrei prendere un poco d’acqua perché c’è molto caldo, ma la posizione del ristoro è un poco infelice, bisogna allargare in una curva ad “U”, io invece preferisco stringere al massimo e accorciare il percorso. L’amico Santi usufruisce del soccorso idrico dell’amico podista Pippo Barbera, oggi a riposo, ma una goccia arriva anche a me. Percepisco che l’amico Santi non ha lo smalto delle ultime gare. Nel tratto interno al Giardino si stacca leggermente e quando sono nuovamente in via Roma, sono “solo”. Al secondo passaggio sotto il gonfiabile comincio a soffrire un poco la temperatura elevata, ma devo stringere i denti, sono all’ultimo giro. I miei avversari di categoria sono un poco indietro e penso che mantenere il ritmo potrebbe essere sufficiente per mantenerli a distanza. L’ultimo giro è il più difficile, “il caldo è sempre più caldo”, la passerella d’ingresso alla villa sembra insormontabile, il ristoro sembra sempre più difficile da raggiungere, il lungo rettilineo dentro la villa ormai rovente sotto il sole, ci appare infinito e a nulla vale il fresco che si percepisce dopo la svolta sotto gli alberi. Ma se resistere è d’obbligo, lottare è necessario, ed è così che dopo il passaggio sotto il gonfiabile, il triangolo finale che ci riporta in via Garibaldi lo percorro in una sorta di “apnea”, perché il fiato è finito, e finalmente sono sulla linea di arrivo.
Vengo informato che le giovani donne che mi hanno preceduto sui tre giri del percorso hanno lottato aspramente ed io alle loro spalle, non ho avuto la fortuna di vederle neppure a distanza. Per il castello normanno che sovrasta la zona d’arrivo uno spettacolo inedito, mille anni fa, le “giovani donzelle”, relegate a ruoli comprimari, non avrebbero avuto questa possibilità.
Clara Lombardo si è aggiudicata la gara giungendo stremata al traguardo a tal punto da dovere ricorrere alle cure dei sanitari, ma nulla di grave. Alle sue spalle Alice Germanà, in netta ripresa rispetto alle ultime gare. Sul 3° gradino del podio Lucia Signorello.
Ma la corsa continua, i giovani uomini sino alla SM55 hanno ancora due giri di “sofferenza”. La corsa è senza storia, Luigi Spinali stacca nettamente tutti, l’ultimo a resistergli è Alfio Scalisi, per il terzo posto Cirino Scavo prevale di un soffio su Enrico Pafumi.
Grazie all’A.S.D. Sport Etna Outdoor, grazie a Telethon, grazie alla Fidal, grazie alla T.D.S., grazie al pubblico che ci ha incitato ivi compresi gli anziani seduti sulle panchine del Giardino della Vittoria ai quali forse abbiamo “scombinato” la mattinata domenicale. Grazie alla Polizia Municpale e ai volontari che hanno mantenuto l’ordine intorno al percorso, anche se non ci hanno fatto sostare nel parcheggio a lato del castello, rimasto inspiegabilmente inutilizzato anche per i podisti partecipanti alla manifestazione. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione che ci è sembrata da dieci e… quasi lode.
Remigio Di Benedetto