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Berruti, Simeoni, Idem, Damilano, Borzov, Wells: nel ricordo di Mennea

”Scompare un asceta dello sport, interpretato sempre con ferocia, volontà, determinazione”. Livio Berruti, oro nei 200 a Roma 1960, ricorda così Mennea. ”E’ stato un inno alla resistenza, alla tenacia e alla sofferenza – ha aggiunto  – All’atletica italiana manca questa grande voglia di emergere e di mettersi in luce. Per lui l’atletica era un lavoro, io lo facevo per divertirmi. Il nostro è stato uno scontro, come tra Platone e Aristotele”.

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“Sono veramente molto triste… Caro Pietro… Ti abbraccio!”. E’ il messaggio che Sara Simeoni, grande campionessa del salto in alto, lascia sulla sua bacheca facebook dopo la scomparsa dell’ex velocista, suo compagno di nazionale alle olimpiadi di Mosca ’80, dove entrambi vinsero la medaglia d’oro nelle loro specialità. “Se n’è andato un pezzo della mia vita”.

“Sgomento e profonda tristezza, è questo ciò che ho provato apprendendo la notizia della scomparsa di Pietro Mennea”. Lo afferma in un messaggio di cordoglio Josefa Idem. ”Mi stringo alla famiglia a cui rivolgo il mio pensiero rammentando che la grandezza dell’atleta, pari alle sue qualità umane, lasceranno indelebile in tutti noi il suo ricordo”.

Con Pietro Mennea ”viene a mancare uno dei più grandi riferimenti nella storia dell’atletica, un atleta e un uomo che ha saputo dare una svolta al nostro mondo”. Lo afferma Maurizio Damilano, compagno di stanza di Mennea alle Olimpiadi di Mosca del 1980, dove entrambi vinsero la medaglia d’oro, oltre che compagno di club dell’ex primatista mondiale dei 200 metri alla Fiat Iveco a cavallo degli anni ’70-’80. ”Sono sconvolto – afferma Damilano, attuale presidente Fidal Piemonte -. Con Pietro ci siamo sentiti poco prima delle feste di Natale, non sapevo che fosse malato e non ha lasciato trapelare nulla della sua salute nella nostra conversazione. Abbiamo condiviso tanti momenti sportivi e non, abbiamo mantenuto un ottimo rapporto anche dopo la fine della carriera sportiva e ci frequentavamo”.

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”E’ molto triste che se ne sia andato un atleta così grande, mi dispiace moltissimo, era più giovane di me”: Così l’ucraino Valeri Borzov, 63 anni, ex campione olimpico sovietico nei 100 e nei 200 metri, ha commentato la notizia della morte del suo grande rivale sportivo Pietro Mennea. ”Tutta la mia carriera è stata legata al suo nome, compresa la mia popolarità in Italia”, ha osservato dopo aver appreso con sorpresa la notizia. ”All’epoca abbiamo rivaleggiato in tutte le competizioni, ad entrambi lo sport ha portato la gloria e la simpatia degli appassionati”, ha aggiunto.

Pietro Mennea “non era un superuomo, ma è riuscito in imprese che hanno fatto la storia dello sport”. Così il presidente del Coni Giovanni Malagò ha ricordato l’olimpionico: “Sono molto, molto triste. Sapevo della sua malattia, gestita con riservatezza, come era nello stile della persona. E’ una perdita incolmabile, dobbiamo fare il possibile per ricordare un atleta più unico che raro”.

”E’ stato atleta prestigioso e anche dirigente di valore, Pietro Mennea lascia un grande vuoto nel movimento olimpico”. Così il presidente del Cio, Jacques Rogge, ha tratteggiato in una lettera arrivata a Malagò la figura dell’ex primatista mondiale e medaglia d’oro. “La morte di Pietro Mennea – è scritto – lascia un grande vuoto nel movimento olimpico. Atleta di grande prestigio, Mennea è stato anche un grande dirigente sportivo. A nome del Cio e mio personale, Vi porgo le mie più sentite condoglianze che vi prego di trasmettere anche alla famiglia di Pietro Mennea. Vi prego di ricevere Signor Presidente, tutta la mia vicinanza”.

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”Sono molto triste, è stato il mio più grande rivale”. Così Allan Wells ha voluto ricordare Pietro Mennea, suo avversario alle Olimpiadi di Mosca, dove l’azzurro vinse l’oro nei 200 battendolo di appena due centesimi. ”E’ un giorno molto triste, non mi aspettavo questa notizia – le parole di Wells – . Mi consola sapere che verrà sempre ricordato come un grande atleta, tra i migliori della sua generazione. E’ stato un grande campione di cui l’Italia deve andare orgogliosa”. La memoria di Wells, oro nei 100 metri a Mosca, va alle loro sfide dirette: ”E’ stata la mia fortuna avere avuto un avversario così forte perché mi ha costretto a migliorarmi. Eravamo coetanei e abbiamo avuto una carriera in parallelo. E’ stato senza dubbio il mio più grande rivale, con la sua morte se ne va via una parte di me”.

Foto di copertina Fidal Fidal/Fidal

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1 thought on “Berruti, Simeoni, Idem, Damilano, Borzov, Wells: nel ricordo di Mennea”

  1. Abbiamo avuto l’occasione , il piacere di conoscere ed apprezzare un Uomo davvero leale, sincero e molto umile, in occasione della Maratona dei Mille organizzata a Marsala, in concomitanza del 150^ anniversario dello sbarco dei mille. Egli accettò di buon grado di fare da Testimonial alla manifestazione, dimostrandosi assai disponibile coi ragazzi delle scuole di Marsala che, in occasione di un convegno da Lui voluto, ha praticamente celebrato i valori sani che lo sport trasmette.
    Che Dio l’abbia in Gloria
    v.a.

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