Pista, strada & trail

Mahamad Said Aman, eritreo “quasi italiano” e la corsa che adesso è la sua vita

Said, eritreo, giunto su un gommone nel 2008 a Lampedusa, corre adesso per l'Atletica Canicattì e domenica ha corso la RomaOstia in 1h12'38 PB. La sua storia...

Ci sono storie che vanno raccontate affinché rimangano scolpite  nella nostra memoria, storie di uomini e donne, di sofferenza e di gioia, storie che si proiettano verso il futuro, senza potere fare a meno di guardare al passato. Questa è la storia di Mahamad Said Aman, che nel 2008 sbarca a bordo di un gommone a Lampedusa. Ha 31 anni, è Eritreo, ex ufficiale dell’esercito, e fugge da una realtà dispotica ed opprimente che ha causato la diaspora di tutta la sua famiglia e la sparizione di un fratello, inviso al regime locale. Volendo, una storia come tante altre. Ottenuto lo status di rifugiato, ad Agrigento trova accoglienza e amicizie, e il suo eclettismo linguistico (parla sei lingue) lo porta a lavorare con alcune ONG tra Agrigento e soprattutto Lampedusa, dove fa da interprete e mediatore culturale tra le autorità locali, i volontari e quanti sbarcano nell’isola in cerca di un futuro migliore.

Ma Mahamad è stato, da studente prima e da militare poi, anche atleta, una carriera  da fondista (si definisce “eritreo scarso”) che ha dovuto presto mettere da parte. Ad Agrigento quasi per gioco, ma anche per perdere qualche chilo di troppo, riprende a correre, e mentre sparisce il sovrappeso torna la voglia di allenarsi. Prima senza uno schema preciso, poi, sotto la guida di Salvo Grenci, inizia a razionalizzare gli allenamenti. Difficili da conciliare con il lavoro, specialmente a Lampedusa, ma grazie alla sua straordinaria forza di volontà Mahamad  nel 2019 corre i 21,097 km in 1h18’24” alla Roma Ostia, poi dopo una dura estate di lavoro lima qualche altro secondo alla maratonina di Riposto. Nel 2020, l’anno della pandemia, deve fermarsi, ma alla ripresa torna più forte di prima la voglia di gareggiare. Con la maglia dell’Atletica Canicattì (chiamata alle armi da parte di Maurizio La Licata, un altro master dall’enorme passione per la corsa) inizia ad assaggiare anche le gare in pista, poi arriva il momento di fare sul serio: esordio con grande cautela alla mezza maratona di Cefalù con il secondo posto assoluto, quindi domenica scorsa (e questa è storia recente) alla Roma-Ostia polverizza letteralmente il suo record personale in maratonina, abbassandolo di ben sei minuti; 1h12’38”, quinto posto di categoria SM 40 e quarantesimo assoluto,  per questo ormai ex ragazzo 44enne, sempre umile e sorridente, in attesa della cittadinanza italiana che  presto arriverà, “stoppata” finora anche dalla pandemia che in questi mesi ha di fatto “imballato” gli uffici predisposti per il suo iter. Nell’attesa continua ad allenarsi, perché la stagione non è ancora finita e questa storia aspetta solo di scrivere il capitolo più bello.

si ringrazia per la collaborazione l’amico e collega Salvo Grenci

Sostieni SiciliaRunning

Siciliarunning da dieci anni è al servizio dei suoi lettori. Per continuare ad informare e a informarti Siciliarunning ha bisogno del tuo sostegno. Aiutaci con un tuo libero contributo.




Potrebbero interessarti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *