Brevi...di corsa

In Veneto Zaia apre le piscine

Da lunedì 4 maggio in Veneto sarà consentito l’allenamento individuale negli impianti sportivi, a porte chiuse, per gli atleti professionisti e anche non professionisti, mantenendo il distanziamento di 2 metri tra loro ed evitando assembramenti. La previsione riguarda anche il calcio e le piscine. Lo prevede la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Luca Zaia.

ALLENAMENTO
Negli impianti sportivi saranno possibili gli allenamenti anche per atleti impegnati in sport di squadra, rispettando naturalmente le norme previste a cominciare da quelle su distanziamento di due metri.  

Attività motoria e sportiva nel territorio regionale. 

E’ consentito lo svolgimento individuale o con componenti del nucleo famigliare di attività sportiva o motoria quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, camminata, corsa, ciclismo, tiro con l’arco, equitazione, tennis, golf, pesca sportiva, canottaggio, ecc.. Al fine di svolgere l’attività motoria o sportiva di cui sopra, è consentito anche spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività, nei limiti del territorio regionale; è consentita l’attività motoria collegata all’addestramento di animali all’aperto;

Parchi
Parchi, giardini e ville pubbliche saranno riaperti il 4 maggio in Veneto, con il rispetto delle norme di sicurezza (mascherina, gel disinfettanti e distanziamento).  Il provvedimento mantiene invece l’obbligo della chiusura nei giorni festivi degli esercizi commerciali che vendono generi alimentari, apparecchi elettronici e telefonici, di elettrodomestici, ferramenta, illuminazione, fotografia, salva la vendita a domicilio o per asporto.

Mascherine
Obbligo di mascherina e guanti o liquido igienizzante. Deroghe per minori sotto i 6 anni, disabili e durante lo svolgimento dell’attività motoria. «Dobbiamo abituarci pian piano ad un percorso verso la normalità – ha aggiunto Zaia – e la normalità per un periodo della nostra vita sarà con la mascherina. Ognuno che non porta la mascherina è un irresponsabile».  «La mascherina è un mantra, serve e va messa sempre fuori di casa. Mi spiace usare la parola ‘obbligo’, ma ho il dovere giuridico e morale di dirlo. Se uno non la porta significa che ritiene che sia un ‘complotto’ il coronavirus: allora organizzo le viste nelle terapie intensive, così vedete che complotto è… Abbiamo 1.526 morti e ancora 103 malati in terapia intensiva»

 

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