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Volata Napola-Mokarta: il diario della corsa di Remigio Di Benedetto

Mentre percorro il tratto conclusivo dell’A29 dir. Trapani, osservo il giallo delle campagne bruciate dal sole dell’estate che si alterna al verde delle vigne che circondano Alcamo. Sono le 15, il termometro segna 37 gradi. Qualche rara nuvola mi dà una piccola speranza che tra un paio d’ore il caldo torrido dal quale mi difendo con un po’ d’aria condizionata, possa mitigarsi, ma è solo una speranza… In lontananza IMG-20150830-WA0008scorgo il monte Erice brullo e roccioso che domina la zona e mi dice che Napola è vicina. Quando dopo una lunga “corsa autostradale” finalmente faccio il mio “ingresso trionfale” nella piccola frazione del comune di Erice, dei circa 1000 napolesi che la popolano non vi è traccia, solo un po’ di ragazzi intorno al bar. Il palcoscenico dello spettacolo che si svolgerà di lì a poco però è già pronto: una serie di “gonfiabili” riempie la strada principale del paese che è transennata per un lungo tratto. C’è anche chi lavora per allestire l’impianto microfonico per gli speaker e la T.D.S. pone in opera le proprie attrezzature. Alcuni podisti sono già in movimento alla ricerca di chi consegna pettorali e pacchi gara. Lentamente i napolesi, terminata “la pennichella”, escono allo scoperto e movimentano la strada. I podisti grandi e piccoli che a mano a mano giungono animano il paese. Verso le 16 è il momento dei “Catanesi” che arrivano in massa con apposito autobus che trasporta i podisti dell’ Atletica Sicilia di Santi Monasteri e non solo. Con l’arrivo degli “etnei” e col passare dei minuti, la strada dormiente fino a poco prima, diviene splendidamente colorata e confusa.
Gli speaker Giuseppe Marcellino e Michele Marescalchi iniziano la loro opera presentando la corsa che in varie fasi riempirà l’intero pomeriggio: categorie giovanili, master e assoluti.
Mentre la temperatura è sempre troppo alta, iniziano le batterie e l’apertura tocca ai giovani esordienti, poi via via tutte le altre categorie giovanili.
In orario quasi perfetto, tutto il gentil sesso in compagnia di noi meno giovani dai 60 in su è schierato sulla linea di partenza.
La temperatura è ancora sicuramente oltre i 30°, siamo un po’ compressi e stretti gli uni con gli altri ci scambiamo con spalle e gambe i rispettivi “sudori”, non è piacevole…
Finalmente è partenza! Un primo tratto in discesa sgrana subito il gruppo. Secca svolta a sinistra, entriamo a Mokarta e la strada stringe. Davanti a me vedo “donne giovani e veloci” e anziani altrettanto combattivi. Mi affianco a Francesco Catalfamo e a mia volta vengo tallonato da Salvatore Cammarata. La successiva svolta a destra è caratterizzata da una simpatica “tribunetta” semicircolare di sedie dalla quale i paesani di Mokarta osservano in assoluto silenzio il passaggio di noi atleti. Fa molto caldo e quando sul percorso si svolta a destra e appare una doccia, mi sembra un miraggio, la attraverso, ne ho un rinfrescante refrigerio e mi rendo conto che è reale, quasi una “vera pioggia”. La strada scende ripidamente il prof. Catalfamo si stacca e Cammarata scappa in avanti, io resto nel mezzo. L’ultima curva a destra ci riporta sul rettilineo finale, stavolta in ripida salita, è il primo giro e le energie sono ancora buone per affrontarlo con decisione. Davanti a me c’è Tatiana Motta, è per me un buon punto di riferimento e seguo la sua scia. Dietro le transenne chi assiste si agita, incita, grida mentre lo speaker detta i passaggi di vari atleti. Con un tornante termina il primo giro e inizia la discesa lungo la quale si recupera, poi ancora la “tribunetta senza tifo”, la “pioggia simulata”. Si torna in salita, supero Tatiana dopo avere già superato Maurizio Bartolone e m’avvicino a Vincenzo Montalto che supero in discesa che affronto spavaldamente, forse troppo. Ultimo attraversamento di Mokarta, la tribunetta tace ancora una volta. Nonostante il passaggio acquatico sotto la finta pioggia sento le gambe un poco mollare. Imbocchiamo per l’ultima volta il rettilineo finale, il fiato è corto e la salita mi sembra una parete rocciosa di 6° grado; Vincenzo Montalto evidentemente “appostatosi” dietro di me, mi supera con passo deciso senza alcuna possibilità di reazione da parte mia, peccato! a 150m dall’arrivo!
Da qualche minuto Simona Vassallo ha tagliato il traguardo, prima nella batteria fra le donne e Gianfranco De Gaetano ha fatto altrettanto fra noi uomini, complimenti a loro.
La successiva batteria master è ovviamente molto più veloce anche se più lunga e vede il netto successo di Lucio Cimò davanti a Filippo Porto e Vito Massimo Catania.
La magnifica giornata si conclude con la gara internazionale sulla distanza di 10 Km. Un altro pianeta, un’altra velocità e un altro colore! I magnifici africani dominano la gara occupando i primi nove posti della graduatoria finale.
Ringraziare gli organizzatori è troppo poco. Qualità della manifestazione superba. Ci vedremo il prossimo anno! Intanto domenica prossima il G. P. regionale fa tappa a Casteltermini (AG). Chi ne ha voglia…

Remigio Di Benedetto

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