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E’ primavera fioriscono le maratone

Da Parigi a Vienna, le strade delle più belle metropoli d’Europa si popolano di maratoneti

La Schneider Electric Marathon di Parigi torna un anno dopo il clamoroso debutto di Kenenisa Bekele, che al primo assalto ai 42 km centrò, lo scorso aprile, il record della corsa in 2:05:04. Presenti al via, maratona-pariginella suggestiva cornice degli Champs Elysées, podisti di circa 140 nazioni, per una cifra complessiva superiore alle 50.000 unità. Iscritti alla 39ª edizione, in campo maschile, ben nove maratoneti africani con primati inferiori alle due ore e sette minuti. Un altro etiope, secondo l’anno scorso dietro Bekele, si presenta con credenziali importanti: è il 25enne Limenih Getachew Yizengaw (2:06:49), alla ricerca del primo successo della carriera dopo una collezione di secondi posti che ha toccato nell’ultimo triennio corse prestigiose quali Amburgo, Colonia, e appunto Parigi un anno fa.

Ricco cast africano

Presenti anche gli altri etiopi Deressa Chimsa (2:05:42), Seboka Tola, Raji Assefa, Bazu Worku e Chala Dechasa, e i kenyani Michael Kipruto Kigen (2:06:59, secondo a Francoforte), Vincent Kipruto (2:05:13, vincitore della classica parigina nel 2009), LabanKorir, Gilbert Kirwa  e (non confermato) Moses Mosop, rientrato a ottimi livelli con la vittoria di Xiamen a inizio anno. Donne: la 31enne kenyana Emily Chemutai Ngetich (2:25:14), una novità alla luce dei sensibili miglioramenti dell’ultimo periodo, culminati nel quarto posto a Francoforte e nel secondo alla Roma-Ostia di poche settimane fa, è tra i nomi più interessanti, tra i quali troviamo un folto gruppo di etiopi formato da Mulu Seboka (2:21:56), Atsede Baysa (2:22:03, prima a Chicago nel 2012), BiruktayitDegefa (2:23:51), Amane Gobena (2:23:50) e Meseret Legesse (2:26:15). Sotto schiaffo il primato della corsa, detenuto da Feyse Tadesse (2:21:05). Tra le note transalpine c’è il debutto di Sophie Duarte, reginetta del cross due anni fa. Altre iscritte: Philes Ongori, Visiline Jepkesho e l’ucraina Olena Shurnho. La Jepkesho suscita curiosità: ha disputato due maratone, vincendole entrambe (Milano e Lisbona).

Vienna da record

L’evento sportivo austriaco per eccellenza ha già visto superare da un paio di settimane il precedente record di iscrizioni, avvicinandosi alle 45.000 unità. Kenyani e etiopi leader runner anche nella capitale austriaca. Getu Feleke (2:04:50), è il nome di punta tra gli uomini. Ha in animo il primato della corsa, detenuto da lui stesso in 2:05:41, crono col quale vinse lo scorso anno. L’ultimo test (1:00:45 nella mezza maratona di Barcellona a metà febbraio) lo ha convinto circa la possibilità di un ottimo riscontro cronometrico a Vienna. Contro di lui, in primis, i connazionali Gebu Burka e Sisay Lemma.

Aspettando Boston e Londra

Tra le donne c’è la tedesca Anna Hahner, vincitrice dell’ultima maratona viennese al termine di una grande rimonta ai danni della kenyana Caroline Chepkwony, presente anche domenica, e la kenyana Esther Chemtai, prima a Torino nel 2014. Tra le europee, l’elvetica Neuenschwander gode di una certa considerazione dopo l’1:11:06 nella mezza maratona a L’Aja di un mese fa.

Nelle puntate a seguire, Amburgo, Boston, e soprattutto Londra, la madre di tutte le 42 km, dove mancherà proprio lui, Kenenisa Bekele, infortunatosi nella maratona di Dubai.
fonte Fidal

 

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