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E se la cancellazione del Trofeo Sicilia Run non fosse il peggiore di tutti i mali?

E’ stato definito il “Campionato dei Campionati” riservato alle società Amatori Master, con la classifica finale determinata dalla somma dei punteggi ottenuti nella classifica definitiva dei GP di corsa su strada, maratonine e prove in pista. Una sorta di “Premiership”  dalla vita breve, visto che si è fermata a tre edizioni, l’ultima quella del 2012 che ha visto andare in  premiazione lo scorso 8 gennaio a Pergusa, le prime 6 società maschili e le prime 4 femminili. Il Trofeo Sicilia Run è stato cancellato ( qualcuno preferisce dire  non riproposto) nel corso del consiglio della Fidal regionale dello scorso 15 gennaio. Il motivo: si è preferito convogliare il montepremi di 6000 euro destinato alle società amatoriali a convegni, raduni e al rafforzamento delle società giovanili (per la cronaca a votare contro la soppressione sono stati solo i consiglieri Pino Giordano e Ino Gagliardi). Lodevole iniziativa (soprattutto per quel che riguarda il settore giovanile) certo sarebbe stato opportuno decidere di “impiegare” parte della somma anche a favore del pianeta amatori per esempio predisponendo corsi di formazione per tecnici a loro dedicati. Sta di fatto che, in periodo di crisi, la Fidal ha fatto come spesso fanno i nostri governanti della politica quando, per fare quadrare i conti, tagliano la spesa sociale (coloro che stanno peggio). In questo caso la Fidal ha preferito tagliare  (spostandole) alcune delle “risorse” destinate agli amatori. Vedremo nei prossimi mesi se effettivamente verrà utilizzato e come verrà utilizzato questo “tesoretto”.  L’impressione è che la cancellazione del Trofeo Sicilia Run abbia sollevato il classico vespaio di polemiche, non solo per la manifestazione in se stessa ma forse perché con questa vicenda si è vissuto l’ennesimo “sgarbo” nei confronti del mondo degli amatori. Ecco perchè abbiamo deciso di entrare nel merito della vicenda, per capire meglio se il taglio del Trofeo sia il peggiore dei mali. In pratica il Trofeo Sicilia Run è vissuto solo su una sommatoria di punti che ha dato vita ad una classifica finale, peraltro,ogni anno criticata nei modi  nei termini; classifica  che a fine anno ha premiato le società meglio classificate, con un trofeo ed una piccola somma di denaro (il montepremi di cui sopra); non sarebbe stato più grave se, invece del Trofeo Sicilia Run, fosse stata cancellata una  gara, una “corsa” per dirla alla podista; dovremmo alzare la voce quando si cancellano manifestazioni e gare che hanno fatto la storia della Sicilia o che quella storia avrebbero voluto farla ma non hanno avuto il tempo per crescere: negli ultimi anni, solo per fare alcuni esempi, sono state cancellate, manifestazioni come la maratona di Catania (2 sole edizioni disputate e neanche consecutive prima della cancellazione definitiva), il Giro podistico di Caltagirone vissuto solo su 4 edizioni, “La Corsa del Mare” maratonina di Isola delle Femmine (3 edizioni, più una a chilometraggio ridotto prima del game-over) e tante altre gare più modeste come quelle che fanno parte dei circuiti provinciali. I motivi stanno quasi sempre nell’impossibilità di reperire fondi necessari alla realizzazione delle gare, con gli sponsor privati che se la danno a gambe e le amministrazioni pubbliche reticenti e cieche di fronte a quello che è un investimento in chiave promozione del territorio e turismo e invece viene visto come un inutile esborso di denaro. Dovremmo indignarci quando le quote di iscrizione di alcune gare lievitano in maniera esorbitante, costringendo gli atleti ad inventarsi delle “gare – autogestite” pur di correre risparmiando;  dovremmo arrabbiarci quando un podista muore nel corso di una gara (maratona di Palermo 2012) per poi venire a sapere che era stato iscritto senza che fosse in possesso del certificato medico agonistico (perché in Sicilia vige la regola che all’amico non puoi dire di no perché poi si offende, meglio allora andare contro le regole…);  e ancora quando  campioni e amatori non possono allenarsi allo stadio di Altofonte (culla dell’atletica siciliana) perché un Sindaco spegne le luci al calar del sole per risparmiare sulla bolletta; ecco indigniamoci per questi motivi, per tutte quelle volte che il mondo amatori (ricordiamo vero motore dell’atletica) passa in secondo piano, quando si fanno promesse e non vengono mantenute, quando si hanno figli e figliastri. Tutto questo per dire che la cancellazione del Trofeo Sicilia run non è forse il peggiore di tutti i mali; continuiamo a pensare che sia opportuno e fondamentale tutelare gli amatori in altre situazioni come nelle tasse di iscrizione e nella loro salute.  Facciamoli divertire (è quello che vogliono) magari inventandoci nuove gare, “sburocratizziamo” l’apparato, regole si ma semplici e chiare;  rendiamoli più partecipi creando magari una Consulta dell’amatore che possa avere voce in capitolo in determinate situazioni e scelte, promuoviamo il podismo amatoriale, è possibile farlo senza eccessive spese coinvolgendo a vari livelli, stampa, atleti, dirigenti e organi federali;  bisogna imparare a costruire e non a distruggere solo così riusciremo a  salvaguardare questo meraviglioso giocattolo che è la corsa…

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1 thought on “E se la cancellazione del Trofeo Sicilia Run non fosse il peggiore di tutti i mali?”

  1. sono d’accordissimo e’ vergognoso vedere certe cose,nei confronti di noi amatori che facciamo sacrifici e’ salti mortali per essere presenti alle gare e’ dare sempre il massimo per divertirsi e’ passare qualche giornata nel segno della spensieratezza e’ dello sport = a vita,quindi vorrei sottolineare che non e’ giusto far scomparire dei trofei ho delle gare.

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