Territorio
Capo Rama. Una Riserva tutta da scoprire
Sport e natura binomio inscindibile, e la corsa riesce ad essere un collante straordinario. E manifestazioni come quella che si è svolta lo scorso 31 dicembre all’interno della R.N.O di Capo Rama, è stato uno splendido esempio. Dell’aspetto agonistico ne abbiamo parlato nei giorni scorsi a nelle apposite sezioni e allora andiamo a conoscere meglio la R.N.O. di Capo Rama. Facilmente raggiungibile dall’autostrada A29 Palermo – Mazara del Vallo uscita Terrasini, nel 1968 l’aerea è stata oggetto di tutela del Comune di Terrasini come “Biotopo di inestimabile valore”. Dal 2000 è stata istituita Riserva Naturale Orientata Capo Rama dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, oggi area protetta gestita dal WWF. La Riserva è visitabile tutto l’anno, con accesso libero, lo stesso WWF si occupa delle visite guidate per gruppi e scolaresche. La Riserva, che ricade all’interno del più importante Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) denominato Cala Rossa e Capo Rama si estende per circa 60 ettari, distinti in zona A e zona B. Capo Rama già menzionato da diversi autori del passato, come ad esempio Tommaso Fazello che nel “De Rebus Siculis” del 1558, lo cita con il promontorio Egitarso (l’attuale San Vito lo Capo). Entrambi i promontori formano il bellissimo Golfo di Castellammare. Capo rama sorge su una piattaforma di abrasione sommitale formatasi a seguito dell’erosione dovuta ai cambi di livello del mare del Quaternario. Sull’area affiorano rocce calcaree risalenti all’ era mesozoica, dapprima depositate in fondo al mare e poi emerse a seguito delle spinte orogenetiche che hanno portato alla formazione della Sicilia. Le rocce sono ricche di fossili come i gusci dei Megalodonti , Lamellibranchi giganteschi tipici del Triassico, oltre ai resti dei gasteropodi marini, di coralli, ecc. Nelle rocce è stata rilevata una ciclica successione stratigrafica, in cui si sono alternati periodi di emersione a quelli di immersione e vari ambienti di deposizione. La spianata è interessata da morfologie carsiche che hanno dato origine ai campi solcati e ai depositi di terre rosse. La costa alta e rocciosa è caratterizzata dalla presenza di grotte scavate dall’erosione del mare in concomitanza alla dissoluzione carsica. Capo Rama è stato anche inserito nell’esclusivo elenco dei “geositi”( località di rilevante interesse geologico). Il Ministero all’Ambiente, ha dichiarato che Capo Rama è meritevole di tale riconoscimento per la presenza di un’importante facies geologica utile alla ricostruzione della storia geologica della Sicilia. Tutt’oggi restano le tracce dell’antico uso del promontorio , come i muretti a secco, un fortino militare e una casetta in pietra della seconda guerra mondiale. Traccia di grande importanza storica è la torre di avvistamento che si innalza all’estremità di Capo Rama. Torre Capo Rama è stata una delle prime a sorgere sul litorale siciliano; fu Martino il Giovane nel 1405 a deciderne la costruzione motivata dall’ottima posizione strategica, infatti serviva per avvistare le navi pirata e segnalarne la presenza attraverso segnali di fuoco e di fumo. La modesta semplicità nella costruzione è riconducibile a quelle del XV secolo, insieme ad altre 11 torri venivano controllate dal Senato di Palermo, in essa lavoravano due o tre guardiani che si alternavano nella vigilanza. La flora ricca e lussureggiante in qualsiasi mese dell’anno è costituita da molte specie, sulla scogliera il Limonio, il Finocchio di mare, il Papavero cornuto, l’ Iberide sempre florida, ecc. Sul pianoro a ridosso della costa domina la Palma nana, l’unica autoctona d’Europa. Questa pianta è legata alle tradizioni popolari per l’uso che si faceva di alcune sue parti,intrecciando le foglie mature si ottenevano le scope e da quelle giovani ventagli borse e altri manufatti. Altre specie vegetative sono il Lentisco, il Tè siciliano, alcune specie di asparago e diverse specie di orchidee. Si ritrovano aspetti di prateria come il giaggiolo dei poveretti, il Narciso autunnale, lo Zafferano autunnale, ecc. Nelle zone più interne prevale l’Olivastro, l’Euforbia arborea e la Quercia spinosa, sempre più rara in Sicilia. La fauna è tipica di quella delle zone costiere, tra le pietraie e i muretti a secco è facile scorgere la Lucertola di Wagler,endemica della Sicilia, la Lucertola campestre, il Gongilo e raramente l’innocuo serpente nero Biacco. Negli anfratti e falesie nidificano il Gabbiano reale, il Passero solitario, il Gheppio. In determinati periodi migratori, data la posizione del promontorio, sostano l’Airone cinerino e La Garzetta. Stormi di Anatidi, Gru in formazione e Rapaci sorvolano la riserva. Nel periodo primavera –estate si fermano l’Upupa, la Rondine, il Culbianco, ecc. Tra i mammiferi ricordiamo il Coniglio selvatico, il Riccio e alcune specie di Pipistrello. Moltissimi sono gli insetti come la Mantide religiosa, e i Lepidotteri come il Macaone, la Cleopatra e la Zigena. Capo Rama uno splendido luogo ricco di storia e tanta tanta natura.
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