Pergusa (Enna). Kim Greisen è il nuovo eroe. Il nuovo campione, l‟uomo che ha tentato l‟impossibile e gli è riuscito ! Kim ha realizzato 35 Ironman in un anno, in 365 giorni, ed il suo è record mondiale. Vincendo a Pergusa il Decaironman Sicily 2001 l‟atleta danese ha conquistato i 10 Ironman – in 119 ore e 33 minuti – che sommati agli altri venticinque che aveva già concluso lo portano sull‟ipotetico podio mondiale battendo il record precedente, di 34, che apparteneva al nostro Vincenzo Catalano che in questo momento sta completando i primi 20 km degli ultimi 42
previsti di corsa a piedi.
Kim lo scorso anno a novembre aveva già ottenuto un altro grosso successo, e cioè la quarta posizione al double deca Ironman, lo scorso novembre in Mexico. Era lì che aveva conosciuto gli organizzatori italiani, Roberto Lendaro, Giorgio Alessi – entrambi al traguardo del doubledeca – e Vincenzo Catalano. A questi primi venti poi ne ha aggiunti altri cinque, divisi in un doppio e un triplo, e infine, oggi, ha completato i 10, in dieci giorni. Ma non è stato il “freddo” danese ad arrivare per primo al traguardo oggi, prima di lui avevano concluso Hermann Steinacher che all‟ultimo giorno aveva ottenuto un ottimo 11 ore e 31 minuti e il francese Thierry Delhaye che con un totale di 122 ore e 43 minuti si accaparra il secondo posto assoluto in classifica. La rimonta eccezionale è stata quella dell‟inglese David Clamp che oggi ce l‟ha messa tutta, chiudendo con un ottimo tempo e conquistandosi la terza posizione assoluta con un totale di 126 ore e 08 minuti.
Ha migliorato il suo tempo complessivo anche Hermann Steinacher, seppure con vesciche e dolori ai piedi inenarrabili: migliorando il suo personale (il migliore della decima giornata) l‟austriaco si porta in 4. posizione (in tutto ha impiegato 126 e 12 minuti) scalzando il nostro Andrea „Pelo‟ Di Giorgio che si deve accontentare – si fa per dire – della quinta piazza con un tempo di 131 ore e 06 minuti. Ma la felicità del romagnolo va ben oltre la posizione: la sfida con se stesso l‟ha vinta coronando un‟impresa a cui non aveva mai pensato prima e portando all‟Amref, associazione con cui collabora da tempo, un piccolo aiuto economico che lo fa ancora più felice. L‟ultima giornata, a detta di tutti, è stata la più difficile, la più pesante, con una temperatura intorno ai 5 gradi e la pioggia intermittente, ma quasi costante. La neve ha fatto la sua comparsa sull‟Etna e il freddo si è fatto pungente al punto da far patire i concorrenti – i 12 ancora in gara – come mai prima di oggi. Al punto che Terry, l‟assistente di Andrea alle 19 chiedeva aiuto agli amici per una ricarica di energia “fa molto freddo con vento e pioggia – scriveva in un sms – serve energia, mandatene” e lo spediva a tutti gli amici coinvolti in questa avventura. Ma questa è solo una delle mille storie di questo Decaironman, come quella di Tony Reed che con i piedi ormai piagati e senza più unghie correva con le infradito (come aveva già fatto l‟americana Leslie nei giorni scorsi) e per non perdere le ciabattine, vista l‟acqua e il terreno scivoloso, se le bloccava sui piedi con lo scotch. O ancora la ruota bucata di Vincenzo Catalano, anche oggi, e la
decisione di finire la gara con una mountain bike, sull‟asfalto del circuito. Storie ce ne sono tantissime, ma insieme a queste, insieme alla soddisfazione dei ragazzi dell‟Università Kore di Enna – facoltà di Scienze Motorie – per aver partecipato al progetto, e insieme alla felicità di tutti gli assistenti, i parenti, gli amici dei partecipanti, gli uomini infaticabili della Triathlon Enna, Giorgio Alessi, coinvolto in prima persona nell‟organizzazione c‟è la convinzione – vera e palpabile – di aver fatto parte di qualche cosa di unico ed irripetibile