Brevi...di corsa

La riforma dello sport…cosa ci attende?

Da qualche giorno come tutti sappiamo è stata approvata la riforma dello sport. Il nuovo Premier Mario Draghi, persona di poche parole ha detto: “quando uno non sa che dire, è meglio che stia zitto“.

Mai come ora la frase è così azzeccata, infatti si adatta in tutto e per tutto a questa “riforma” ancora “anonima”.

I testi della riforma ad oggi non sono noti;

I provvedimenti (lavoro sportivo, anch’esso, testo non noto) con rinvio di entrata in vigore al 1 luglio 2022 non sono noti;

Nel comunicato se così lo vogliamo chiamare fatto dal Governo si legge fra le righe che ci saranno altri rinvii;

Sarà previsto un decreto attuativo che, i più informati, lo fanno prefigurare come possibile provvedimento che entrerà nel merito dei testi per emendare alcuni contenuti.

Infine bisogna chiedersi perché l’ex decreto n.1, quello della “governance” a cui in mondo sportivo era molto interessato, non è stato approvato!

In questi giorni molti commentatori di professione si arrampicano sugli specchi. Pur di dare notizie sui decreti, che le redazioni gli commissionano, dicono tutto e il contrario di tutto. Le parole più usate sono: sembrerebbe, potrebbe, dovrebbe. 

A questo punto l’unica cosa da fare dovrebbe essere il silenzio, fino a quando conosceremo i testi ufficiali dei Decreti, come il silenzio assordante che vi è da parte del Governo sia sulla ripartenza dello sport sia sui ristori ed aiuti da sempre “sbandierati” da componenti dello stesso Governo.

Giancarlo La Greca

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