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Decreto di Natale: Italia zona Rossa nei festivi e prefestivi

Il premier Conte: "decisione sofferta ma temiamo una impennata di casi nel periodo di Natale. Subito ristori per bar e ristoranti"

ROMA – Arriva il decreto di Natale: l’Italia sara’ rossa per tutti i festivi e prefestivi fino alla Befana, con i negozi, i bar e i ristoranti chiusi e il divieto di uscire da casa propria se non per motivi di lavoro e salute. Dopo giorni di discussioni, il governo vara la nuova stretta per evitare che i pranzi e le cene delle feste facciano da detonatore per una terza ondata a gennaio e febbraio. “L’indice di riproducibilita’ del virus e’ di nuovo salito – ammonisce il ministro della Salute Roberto Speranza – ed e’ percio’ necessario, per arginare la risalita dei contagi, disporre la zona rossa”. Le misure sono contenute in un decreto legge di 3 soli articoli che il Consiglio dei Ministri ha approvato dopo una lungo confronto all’interno del governo e con le Regioni. Una discussione che con l’avvicinarsi delle vacanze si e’ fatta sempre piu’ tesa: all’insofferenza dell’opposizione che chiedeva all’esecutivo scelte chiare e rapide per dare agli italiani certezze il prima possibile, si e’ aggiunta quella della maggioranza, come ha fatto chiaramente capire il leader del Pd Nicola Zingaretti quando ha annunciato che, nel caso in cui il premier non avesse scelto la linea dura, il Lazio sarebbe andato per conto suo. “Bisogna mettere in sicurezza il Natale, la zona gialla non basta piu’, e’ inutile girare attorno al problema. Rischiamo che gennaio e febbraio possano diventare drammatici”. L’ennesima riunione dei capi delegazione e’ stata cosi’ molto tesa, 4 ore di discussione durante le quali Teresa Bellanova ha detto chiaramente che se e’ necessario un altro decreto “significa che quanto deciso finora non ha funzionato come doveva” e ha chiesto ristori al 100%. E il Cdm ha stanziato subito oltre 400 milioni per bar e ristoranti costretti a chiudere: altre risorse arriveranno nel 2021. Alla fine ha prevalso la linea dei rigoristi, quella rappresentata fin dall’inizio dell’emergenza dai ministri Roberto Speranza, Dario Franceschini e Francesco Boccia, ribadita anche oggi da quest’ultimo alle Regioni. “Questo e’ tra gli inverni piu’ bui che il nostro paese ricordi, restiamo uniti” ma le “misure restrittive hanno sempre avuto ragione”. L’unica cosa che il premier Giuseppe Conte, che era con Italia Viva per un intervento molto piu’ morbido, e’ riuscito a spuntare e’ la deroga per due commensali non conviventi, oltre ai minori di 14 anni, che potranno spostarsi anche con i divieti per raggiungere nelle abitazioni private familiari e parenti piu’ stretti. Ma potranno farlo “una sola volta al giorno” e “verso una sola abitazione”, ovviamente nella stressa regione. Nel provvedimento c’e’ anche la deroga per i piccoli comuni: ci si potra’ spostare da quelli sotto i 5mila abitanti, ma ad una distanza massima di 30 chilometri e comunque non per andare nei capoluoghi di provincia. Con l’eccezione della Campania, se Vincenzo De Luca manterra’ quanto promesso annunciando un’ordinanza per vietare comunque ogni spostamento. Dalla vigilia di Natale l’Italia sara’ dunque in zona rossa. E ci restera’ fino al 27 e poi nuovamente dal 31 dicembre al 3 gennaio e dal 5 al 6 gennaio. Dieci giorni in tutto. Il 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio il paese sara’ invece tutto in zona arancione: ci si potra’ spostare liberamente all’interno dei comuni e i negozi saranno aperti. Per i bar e ristoranti se ne riparla invece il 7 gennaio. E d’altronde il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanita’ non lasciava spazi di manovra. “Le aumentate mobilita’ e l’interazione interpersonale tipica della socialita’ di questa stagione potrebbero determinare un aumento rilevante della trasmissione” del virus, con un “conseguente rapido aumento dei casi”. Prima di chiudere tutto, l’Italia sara’ pero’ tutta gialla, almeno per un giorno: sabato scadono le ultime ordinanze di Speranza che tenevano Campania, Toscana, Valle d’Aosta e provincia di Bolzano in zona arancione e, dunque, da domenica anche in quei territori varranno le regole attualmente in vigore nel resto del paese. Da lunedi’ per 3 giorni saranno valide le misure per le zone gialle, ad eccezione della possibilita’ di spostarsi tra le regioni che sara’ sospesa come previsto dal Dpcm del 3 dicembre. Nel corso della riunione con il governo, la maggior parte dei presidenti di Regione non hanno contestato le misure. Alcuni hanno criticato la poca chiarezza, ma la maggioranza era a favore della stretta. Luca Zaia le aveva anticipate con un’ordinanza, vietando da oggi la mobilita’ tra i comuni del Veneto a partire dalle 14, mentre il presidente dell’Emilia e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini aveva annunciato gia’ in mattinata qual era la linea dei governatori: zona rossa “alternata”, quella che poi e’ passata. L’unico che ha espresso la sua contrarieta’ in modo netto e’ stato Giovanni Toti. “Il governo deve tener conto di tutti i numeri della pandemia. Le chiusure natalizie potrebbero costare in Liguria 200 milioni”. Ma anche lui, alla fine, si e’ adeguato al Natale in rosso. Senza cenoni e senza festa. (ANSA).

Il DPCM in pillole:

Nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla «zona rossa»
 
Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre 2020, e nel giorno 4 gennaio 2021, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla «zona arancione» (si potrà uscire da un Comune se la popolazione non supera i 5.000 abitanti e se il Comune dove ci si vuole spostare non è più lontano di 30 chilometri. Resta vietato in ogni caso uscire dal proprio Comune se ci si vuole recare nel capoluogo di provincia.)
 
Anche nei giorni in cui varranno le regole della «zona rossa» in tutta Italia sarà consentito uscire di casa per andare in visita nelle abitazioni di parenti e amici, pur se rispettando regole precise:
 
1) Le persone che si spostano non possono essere più di due, a meno che non portino con loro figli minori di 14 anni
 
2) Lo «spostamento verso le abitazioni private è consentito una volta sola al giorno in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22», quindi è obbligatorio rispettare il coprifuoco
 
3) Si può andare «verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione»: per fare un esempio, chi fosse andato a pranzo a casa dei nonni, non potrà andare la sera stessa a cena dai cugini.

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