Interviste Racconti Editoria
La Coppa Sant’Agata nel racconto di Remigio Di Benedetto
Sono passate poco più di 72 ore da quando ho tagliato il traguardo del magnifico Trofeo di Carnevale di Acireale. Ho nelle gambe ancora la salita del corso Savoia, ma io e tanti altri non abbiamo saputo resistere all’idea di misurarci tra le vie del centro storico di Catania, proprio nella giornata del 3 Febbraio che per tanti anni ha visto svolgersi il Trofeo Sant’Agata, vinto da nomi spesso eccellenti. È così che sotto il gonfiabile di via Vittorio Emanuele rivedo Luigi Spinali che il Trofeo di Carnevale l’ha vinto, ma anche tanti e tanti altri che sono qui soprattutto per il piacere di esserci.
La lunga fila di auto che alle 14 ancora occupava la sede stradale è scomparsa. Gli addetti alle varie operazioni preliminari hanno fatto la corsa prima di noi e in poco più di un’ora, ognuno per i propri compiti, hanno posizionato transenne, gonfiabile, attrezzature cronometriche. E così poco dopo le 15e15 un colpo di pistola da il via alla Coppa Sant’Agata.
Lo scatto del gruppo è perentorio e subito la fila si allunga. Gli oltre 130 partecipanti alla “corrida” catanese si sfilano ancor prima di svoltare in via Sant’Agata dove ci “accoglie” la breve e per fortuna unica salita del circuito. Lo sconnesso basolato ci “balla” sotto i piedi e così pure quando svoltiamo ancora a destra in via Pulvirenti. C’è poi il passaggio in via Birreria dove la tentazione di una media alla spina è forte ma non è “l’orario giusto” e proseguiamo oltre. Usciamo dai vicoli ombrosi per prendere la luce della magnifica piazza Vincenzo Bellini. Ci lasciamo il magnifico teatro alle nostre spalle, non c’è tempo né modo di ammirarlo, forse uno specchietto retrovisore ci aiuterebbe a farlo, ma non lo monta di serie nessun podista, è un optional a pagamento e il podismo è sport “povero”. I nostri piedi sono ben contenti della perfetta pavimentazione della via Teatro Massimo assolutamente priva di difetti, siamo nei migliori 150 metri del percorso. Si esaurisce la buona pavimentazione e ci ritroviamo per meno di 50 metri in via Ventimiglia. Per rendere la svolta più sicura, c’è una volontaria in casacca gialla che ben visibile si pone come una statua su di un ostacolo sul quale potrebbe essere facile inciampare. Siamo in via Vittorio Emanuele, il gonfiabile è lontano ma ben visibile. Una eccezionale terna di professionisti dello scatto fotografico accoglie i “podisti agatini” al primo passaggio sotto il gonfiabile. Carmelo Testa, Salvatore Torregrossa e Michele Amato, una volta tanto insieme cercano di cogliere sicuramente con successo, i momenti topici della gara. Io mi sono posto al seguito del mio amico avversario Luciano Costarella, ma siamo anche in compagnia di Angelo Ponzio e Giuseppe Failoni che ci fa da battistrada. Riprendiamo il “Valzer” con gli otto cambi direzione che senza alternative ci propone il percorso. Abbiamo tutti nelle gambe la corsa acese e il nostro ritmo non è molto tirato. Con Luciano ci affidiamo al ritmo di Giuseppe Failoni più a suo agio nei trail, ecotrail ecc. ecc., ma che vediamo “sgambettare” bene anche tra gli edifici storici del barocco catanese. Siamo al terzo giro e inizia la “Samba” dei doppiaggi: Luigi Spinali dell’Atletica Sant’Anastasia ha già fatto il “vuoto” lasciandosi alle spalle la coppia Vito Massimo Catania (Amatori Regalbuto), Angelo Scuderi (CUS Catania) e tutti e tre ci superano di netto. Al quinto giro sempre frastornati dai continui doppiaggi, decidiamo di lasciarci alle spalle la “lepre” Failoni e lo superiamo. Io sono sempre attaccato a Costarella che si chiede come mai in assenza di sole, si proietti ugualmente la sua ombra. Con Luciano siamo ormai i leader del “Circolo degli anziani SM60”, non forziamo il ritmo e lasciamo correre le gambe in modo quasi rilassato. I giri scorrono e quando noi ancora dobbiamo completare l’ottavo, Giuseppe Marcellino, Speaker della manifestazione annuncia quasi in modo “brasiliano” l’arrivo di Luigi Spinali. Siamo al penultimo giro non forziamo assolutamente l’andatura, rischiamo anche “l’onta” del doppiaggio al “femminile”. Passiamo sotto il gonfiabile per la nona volta e dopo qualche secondo Marcellino “voce” della “Coppa Sant’Agata”, annuncia la vittoria tra le rappresentanti del gentil sesso, di Rosaria Puglisi dell’Atletica Misterbianco. Siamo finalmente al nostro ultimo giro. Il nostro passo rimane costante. All’ottantesima svolta dei 10 chilometri del percorso imbocchiamo la via Vittorio Emanuele, c’è il gonfiabile in “avvicinamento”, forse dovremmo sprintare, ma Luciano sembra quasi non averne voglia. Il tappetino elettronico raccoglie per primo il segnale del mio microchip, è finita. Luigi Spinali ha tagliato il traguardo da oltre undici minuti ma il tappetino elettronico dovrà lavorare ancora per oltre un quarto d’ora, fino a quando Carmelo Condorelli dell’Atletica Sant’Anastasia chiuderà la fila dei 131 partecipanti alla “Coppa Sant’Agata”, un “bravo” anche a lui.
Bella manifestazione che speriamo cresca in futuro. Grazie a Fidal, Coni e Comune che hanno fatto la loro parte egregiamente, noi podisti pure.
Pensierino finale: chi domenica ha corso con Re Carnevale ad Acireale e oggi con Sant’Agata a Catania, è meglio che si prenda qualche giorno di riposo.
Remigio Di Benedetto