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Annarita Sidoti: quella contro il tumore la sfida piu difficile

Candido Cannavò firma di punta della Gazzetta dello Sport la definì “scricciolo d’oro”, per via della sua statura (1,50 metri) e lo fece in occasione della conquista della medaglia d’oro nella 10km di marcia agli Europei di Spalato. Nel suo palmares anche l’oro ai Mondiali di Atene (1997) ed un altro europeo vinto a Budapest (1998). Quell’atleta, quella donna è Annarita Sidoti, piccola nel fisico, gigante nella sua vita. L’atleta di Gioiosa Marea (ME), 44 anni già compiuti, da quattro anni lotta contro un tumore. Scoprì di essere  malata durante il settimo mese di gravidanza, quando aspettava il terzo figlio Andrea. Da quel momento non ha smesso un attimo di lottare, come un gigante. Il 2 ottobre ha subito a Torino il quinto intervento, questa volta al fegato.

annarita

Una sfida, dicevamo, che passa anche dagli incontri che la Sidoti organizza con i ragazzi delle scuole, incontri per promuovere e “sponsorizzare” i valori di quello sport che le ha insegnato a gareggiare non solo contro russe e tedesche, ma anche e soprattutto contro il tumore e per la vita. La prima uscita la Sidoti, dopo l’intervento di ottobre l’ha fatta insieme al primogenito Federico, ieri a Lomello, comune della provincia di Pavia,  con gli studenti della scuola media e insieme a quasi tutti i campioni della marcia azzurra, organizzato da Pietro Pastorini. “I valori dello sport, campioni in cattedra” era il tema dell’incontro. Un momento anche per riabbracciare compagni e le compagne di tante gare e allenamenti nelle campagne di Saluzzo sotto la guida di Sandro Damilano.

Ho saputo di avere il cancro nel 2009 – racconta Annarita – quando ero al settimo mese di gravidanza di Alberto. Mi sentivo gonfia sotto le ascelle, erano già metastasi. Mi hanno subito operata, pochi giorni dopo il parto mi sono fatta operare anche al seno, da dove è partito tutto”. “E’ nel mio destino che non mi possa mai rilassare. Mio marito Pietro dice che la mia lotta è ormai diventata un lavoro. Fra esami, controlli e cure e con tre figli da seguire tutto va programmato bene. Sì, rilassarmi… Nel 2011 sono stata operata per una recidiva ancora sotto l’ascella e nel settembre 2012 al cervelletto. Ora il fegato…. Ma so che non sono guarita, è rispuntato qualcosa al cervelletto ed ho rifiutato la radioterapia”.”La forza me la dà la mia famiglia, mio marito Pietro che è medico ed è più preoccupato di me, i miei figli. Sono piccoli, devono crescere, hanno bisogno della mamma”.   “Sì – conclude scricciolo – questo me lo ha proprio insegnato lo sport. A non mollare mai, a credere che la sconfitta non è definitiva sino a quando tu non ti arrendi. Ho scoperto lotte più grandi di quando ero atleta, ora ho davanti un avversario che non molla mai, che può ucciderti prima l’anima del corpo. Ma questa battaglia non la vincerà”.

Questa è Annarita Sidoti uno scricciolo di donna, grande come una montagna…

L’intervista alla Sidoti è tratta dall’articolo della Gazzetta.it scritto da Pierangelo Molinaro

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