Pista, strada & trail

Nadiya Sukharyna e Simona Sorvillo, da Ragusa un podio nel sorriso

La Maratona di Ragusa, prima regina siciliana di questo 2024, ha consegnato agli altari della cronaca, due atlete molto conosciute nel panorama podistico regionale  e che pur avendo un trascorso sportivo decisamente diverso, sono accomunate dall’amore per questo sport e ne conoscono le mille sfaccettature, fatte di gioie, emozioni, delusioni e soprattutto sacrifici. Sono Nadiya Sukharyna e Simona Sorvillo, rispettivamente prima e terza della Maratona di Ragusa, ogni anno sempre più internazionale e partecipata (ricordiamo anche al suo interno si disputa anche la StraRagusa di 21,097 km) malgrado in questa edizione abbia patito un lieve calo di maratoneti finisher.
 
Un podio con il sorriso completato dal secondo posto della ligure Sabrina Chiappa, raccontato dalle emozioni in questa breve intervista, dalle due atlete. Da una parte la Sukharyna origini ucraine che dal 2001 vive in Sicilia, dall’altro la Sorvillo, insegnante, tre figli e un marito che ha iniziato a correre proprio per cercare di starle dietro il più possibile. In mezzo questo ping – pong di emozioni, dove c’è tutta l’essenza dello sport. 
 
 
Domenica scorsa, al suo battesimo sulla distanza, Nadiya Sukharyna la Maratona di Ragusa l’ha vinta, anzi l’ha stravinta, sorprendendo tutti, non tanto per il successo ma per come questo è arrivato. A non sorprendersi è stata proprio Nadiya che con metodo e abnegazione ha preparato la gara, nel momento in cui ha capito che era venuto il momento di cimentarsi nei  42,195 km.
 
Una marciatrice che, dal tacco e punta (in Italia la prima società a tesserarla è stata il Cus Palermo, successivamente l’approdo sicuro alla Torrebianca Messina) ha scoperto la corsa, nessun salto nel buio, nessun tradimento solo una oculata scelta: ” Amo la marcia e mi piace correre. Sono perfezionista e fare bene due discipline cosi diverse non è facile: per questo al momento ho scelto la corsa. Da tempo – racconta la Sukharina –  volevo cimentarmi nella maratona, però tra un lungo stop per infortunio e impegni vari non mi è stato possibile iniziare la giusta preparazione. Questa estate dopo aver corso la baroque race ho iniziato a pensare alla maratona. L’ho preparata e l’ho corsa in solitudine. Mi piace ascoltarmi, controllando il respiro, i battiti, il ritmo mi piace tantissimo la naturaSono estremamente soddisfatta di avere raggiunto l’obiettivo che mi ero posta ed ora sono consapevole di potere migliore ancora“.  
 
Tutti d’accordo sul fatto che la Maratona di Ragusa sia una gara difficile, tosta, ma che riesce a mozzare il fiato per la bellezza dapprima paesaggistica poi artistica. Gambe, testa e fiato come i dice in questi casi perché la maratona non ammette distrazioni.  
 
Simona Sorvillo:La maratona di Ragusa è una gara avvincente, adrenalinica, emozionante. Il percorso è molto tecnico perché il paesaggio cambia continuamente. Si parte per correre i primi km cittadini e si passa ai successivi 32 km nella periferia ragusana, tra le campagne e i villaggi rurali circostanti in cui asfalto e sterrato, salite e discese, si alternano continuamente determinando cambi di passo costanti e repentini. E quando sembra che sterrato e pietraia te le sia gettati alle spalle, dal 32esimo inizia la corsa in discesa da saper gestire perché le gambe o girano in modo vorticoso oppure , sopraffatte dai crampi, si irrigidiscono improvvisamente. Dal 38esimo km e fino agli ultimi 300 metri, tra passaggio fra i monumenti dell’Unesco e ancora qualche salita e discesa vorticosa, si giunge all’ ultima salita “spezza gambe” che si corre su basolato e stradine strette, e con adrenalina a mille si taglia il tanto agognato traguardo. 
 
Parlavamo di emozioni quelle che esplodono soprattutto alla fine di una gara e sono infarcite  da dediche e ringraziamenti, tutto dettato dal cuore.
 
Nadiya Sukharyna: “Appena superata la salita, dietro il Duomo di San Giorgio, già sapevo a chi avrei dedicato il mio successo e cioè alla vittoria della mia amatissima Ukraina. Tanti i ringraziamenti che arrivano subito dopo aver tagliato il traguardo, il mio grazie di cuore va alla mia società di appartenenza (l’Asd Torrebianca n.d.r.) della quale sono atleta ma anche dirigente e alla quale dedico tanto tempo, condividendo con gli altri la passione per l’atletica; il presidente prof. Roberto Tracuzzi, gli altri dirigenti e i miei compagni di squadra. E per ultimo dedico questa vittoria al mio paziente marito, che mi sostiene, supporta e soprattutto mi sopporta.
 
Per la Sorvillo, l’ennesima maratona corsa, il suo successo più bello il terzo posto (primo delle siciliane) alla Maratona di Palermo del 2022, anche se ce n’è un’altra che è rimasta nel cuore:  è quella di Valencia, corsa lo scorso Dicembre 2023 – precisa la Sorvillo –  una maratona bellissima non tanto per il percorso, prevalentemente rettilineo con pochi cambi di direzione, quanto per il tifo che, a mio avviso, è l’elemento fondamentale e indispensabile per sostenere i runner nelle lunghe distanze. 180 punti di animazione con musiche, balli folcloristici e tamburi battenti, tantissimi i valenciani che si sono riversati in strada: donne, bambini, anziani e persino clochards. A Valencia è stato  il tifo e la partecipazione a fare salire l’adrenalina, a Ragusa è stato il percorso. 
 
Foto da Facebook (si ringrazia gli autori degli scatti)

  

 

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