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C.d.S. Master: quarto posto da incorniciare per la Puntese San Giovanni La Punta

(Di Michelangelo Granata). Un bel balzo in avanti della Puntese San Giovanni La Punta di Giacinto Bitetti e Giuseppe Sciuto, classificatasi quarta alla 30a edizione della Finale Nazionale C.d.S. Master di Ariano Irpino, organizzata dall’Atl. Vis Nova Salerno. Una classifica di valore dietro a dei colossi, come l’Olimpia Amatori Rimini (1267 punti), al suo settimo titolo, Atl. Virtus Castenedolo (1259), La Fratellanza 1874 Modena (1248,50). Quasi un volo per la Società etnea, salita ai piedi del podio a quota 1227 punti – grazie anche all’apporto sostanzioso dei tre palermitani, Ignazio Manfrè, Giuseppe Di Natale e Bruno Nicolosi – dai 1056 di Modena 2018, quando chiuse ventiduesima. Da aggiungere, a distanza ravvicinata dalla terza e una media notevole di piazzamenti per ogni gara, tra il 7° e l’8° posto, sulle tredici da disputare.

È sufficiente dire che la migliore posizione della Puntese, entrata nell’arengo dei C.d.S. Master nel 2010, era sinora l’undicesima di Bastia Umbra 2015 e L’Aquila 2016; poi tredicesima a Montecassiano 2017, quindicesima a Novara 2012, sedicesima a Cagliari 2010, Montecassiano 2013 e Jesolo 2014, per finire con la già citata a Modena 2018. Rammentiamo che le squadre catanesi, a partire dalla prima edizione di questa rassegna nazionale, datata 1990, sono salite sul podio due volte come seconde: il Masters Club del notaio Costantino Scarvaglieri e di Ugo Politti nel 1991 a Foligno; la Libertas Catania Master di Cosimo Fichera nel 1996 a Formia.

Tre le migliori prestazioni regionali: una bella doppietta 100/200 m dell’indistruttibile palermitano Bruno Nicolosi (SM70), 14”38, due centesimi meno del suo stesso limite di Enna l’8 giugno e 29”58, sempre ad Enna 29”75 (il 9 giugno); il gelese Francesco Zito (SM65) con la sua inflazione di primati, sceso a 2’26”87 negli 800 m, battendo il vice campione europeo Rinaldo Gadaldi, dal 2’28”01 in batteria agli Europei Master di Jesolo l’11 settembre, prima del ruzzolone in finale due giorni appresso, a pochi passi dall’argento. Il gelese si è piazzato sia quarto sugli 800 che nei 1500 m, 5’06”48 contro i 5’06”14, la sua MPR di Enna (8 giugno).

Sono saliti sul podio quattro atleti, tre secondi posti e un terzo. Domenico Lo Faro (SM50), vigile urbano di San Giovanni La Punta, nei 5000 segna 16’52”11, a pareggiare Modena 2018, allora 16’46”63; il battagliero agrigentino Calogero Scordino (SM70) con 39,43 nel disco (964 punti) e in aggiunta il quinto nel peso, 12,04; Ignazio Manfrè (SM65), 10,31 nel triplo (946 punti) e ottavo nel lungo (4,34). Il sempiterno Giuseppe Di Natale (SM70) terzo a 1,36 nell’alto (930) e 3,44 nel lungo.

Un ritrovato Giovanni Agosta (SM55), settimo nei 400 m in 58”00, sfiora l’annoso primato di Salvatore Martinez, 57”8 a Catania il 10 agosto 1991. Identica posizione per Giuseppe Distefano (SM75) nel disco (26,72) e decimo nel martello (29,95), il clarentino era afflitto da una tallonite al piede sinistro.

Anche la Scuola di Atletica Leggera Catania ha fatto la sua parte, sedicesima (1112 punti) con le nostre stelle che si sono difese da leonesse. Tra le prime dieci, sesta l’indomabile Irene Messina con una bordata di 42,95 nel martello; a ruota, settima la sempreverde Rosaria Marcellino, come da ragazza, 11’58”43 nei 3000 m; decima la libellula di Lappeenranta, Antonella Esposito che vola a 1,29 nell’alto.

 

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