Brevi...di corsa

Il Trofeo del Mare/Trofeo Equilibra nel racconto di Remigio Di Benedetto

Ore 8 e 45. Siamo di fronte alla famosa Villa Palagonia di Bagheria, più conosciuta come la “Villa dei Mostri”. La splendida villa settecentesca, per quel che si osserva esternamente dall’ingresso, appare purtroppo un poco “sbriciolata” dal trascorrere del tempo. Nella piazza Garibaldi sulla quale si affaccia la villa c’è un’insolita animazione, ma i “mostri” non c’entrano e non c’è un “esercito” di visitatori pronti a entrare nella villa, ma sono presenti alcune centinaia di podisti pronti a darsi battaglia sui 10 chilometri del 7° Trofeo del Mare. La villa con i suoi mostri verrà solo sfiorata, e sicuramente qualche podista vi getterà lo sguardo durante i cinque passaggi previsti dal percorso di fronte alla “mostruosa” villa.

L’arrivo a Bagheria di Remigio Di Bendetto

Dopo un preludio costituito da una “due chilometri non competitiva” legata a una campagna di informazione sulla talassemia, alle 10 e 12, quando manca ancora oltre un quarto d’ora all’orario ufficiale fissato per la partenza, lo speaker “invita” i podisti a porsi sulla linea di partenza. L’invito appare prematuro, molti podisti, quelli più volenterosi, non hanno ancora completato la fase di riscaldamento, e molti altri non hanno ancora completato le “chiacchiere” con gli amici che non vedevano dall’ultima corsa. Ma dopo insistenti e ripetuti appelli, gli oltre 500 podisti si posizionano nelle solite “gabbie” previste dal regolamento. Un doveroso minuto di silenzio in memoria del Maresciallo Vincenzo Di Gennaro e degli atleti master Marco Caminita e Aldo Averna precede il via della competizione sportiva.

Il colpo decisivo per la partenza lo spara con sicurezza il giovane sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque. Il tappetino della Mysdam viene calpestato da gli oltre 1000 piedi dei podisti che “scappano” lungo il corso Umberto I. Registrata “elettronicamente” la partenza, si inizia a faticare. E si inizia proprio subito a faticare,  perché il corso Umberto I, oltre ad avere una pavimentazione ruvida e per me fastidiosa, è anche in leggera salita; chi non ci fa caso al primo giro se ne accorgerà nei successivi. Abbandoniamo il corso Umberto I e imbocchiamo il corso Butera; un breve tratto in discesa ci fa subito riprendere dalla fatica iniziale. Svoltiamo nel viale Libertà e dopo un centinaio di metri, c’è un’inversione a “U” che mi consente di controllare la situazione alle mie spalle. La corsa prosegue nella stretta via “Quattrociocchi”. Vedo l’amico Giulio Caniglia (Atletica Sicilia) qualche metro avanti a me, è in gran forma e non mi sembra il caso di seguirlo. Trovo invece la compagnia di alcune rappresentanti “dell’altra metà del cielo” tra le quali Angela Loredana Marrone (Equilibra Running Team)  che ha un passo deciso e costante che è alla mia “portata”. Con lei percorriamo un dedalo di viuzze che ci portano in via Roma e con l’ultima svolta a destra siamo sul rettilineo di arrivo della via D’Amico. Concludo il primo giro e sempre con la “involontaria collaborazione” della Marrone siamo al “bis” del Corso Umberto. Quando siamo nuovamente sul viale della Libertà, grazie all’inversione a “U”, vedo che nessun “giovane”, della mia categoria (SM65) mi precede, mentre alle mie spalle Giuseppe Caltabiano (Universitas Palermo) è tallonato da Salvatore Cammarata (Atl. Sicilia) nonostante non sia in buone condizioni fisiche. “Nessuna notizia” invece di Giorgio Ardizzone  (Polisportiva Pegaso), mio “compagno di podio” a Caltanissetta. La mia corsa prosegue  al “seguito” di Angela Marrone, ha un buon passo che  seguo senza particolare difficoltà. La mia dolce metà, “appostata” in via Roma, mi immortala con il suo scatto fotografico.  Siamo al terzo giro, abbiamo superato da poco la metà della gara e inizia a cadere qualche goccia di pioggia, forse “anticiperemo” la doccia del post gara. Nel quarto giro la pioggia non cessa, alcuni punti del percorso divengono scivolosi. In lontananza vedo l’inconfondibile sagoma di Santa Saitta da Biancavilla (ASD Monti Rossi Nicolosi) che vedo sempre più vicina, forse sta rallentando. È l’ottavo chilometro e la pioggia sempre più intensa, offre doccia gratuita a tutti i podisti. Inizia l’ultimo giro, fatico sempre di più a star dietro alla Marrone che mi stacca di una ventina di metri, mentre Santa è sempre più lontana. Il mio cedimento è soprattutto mentale perché ho capito che il gradino più alto del podio di categoria, anche bagnato e scivoloso, sarà comunque il mio. La mia testa si “ricongiunge” alle mie gambe ancora in forze, solo sul rettilineo di arrivo dove in accelerazione taglio il traguardo calpestando per la quinta e ultima volta il tappetino della Mysdam; la mia dolce metà mi accoglie con l’ombrello che a me a dire il vero mi sembra del tutto superfluo.. Finisce la mia gara, ma non la pioggia che fa “compagnia” fino alla fine quasi a tutti gli atleti.

Un poco di acqua se la sono risparmiata Vincenzo Agnello (Atl.Casone Noceto) vincitore al maschile e Sara Maria Carolina Trevisan (Atl Cogne Aosta) vincitrice al femminile che provenendo dalle montagne della Valle D’Aosta dà un colore alpino al trofeo del mare, una corsa mediterranea..

Finalmente il sole brilla quando iniziano le premiazioni, è un poco in ritardo ma aiuta ad asciugarci. Premi per tutti, con ceramiche che rendono “i mostri ancora più mostruosi” e limoni profumati. Quest’anno il premio giornalistico assegnato in occasione del trofeo del mare è andato a Michele il più “Amato” fotografo dei podisti.

Grazie a tutta l’organizzazione per la bella manifestazione al termine della quale sicuramente qualche podista incuriosito dai “mostri” si trasformerà in turista e visiterà la villa..

       

Remigio Di Benedetto

r.dibenedetto@alice.it

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