Brevi...di corsa

Dal Sudafrica alla Treviso Marathon per Dale, in sedia a rotelle dopo un incidente

La presidente di un club locale e il coach hanno superato quota 100 maratone ciascuno; Sharon Eldridge, Colin e James Bosch per la prima maratona italiana dedicata al ventiseienne

Per la loro prima maratona in Italia hanno scelto la Treviso Marathon. Loro sono Sharon Eldridge, Colin e James Bosch e arriveranno dal Sudafrica. Domenica 31 marzo 2019, quando scatterà la 16^ edizione della maratona trevigiana non guarderanno troppo il cronometro, piuttosto correranno per portare un messaggio. Per dare forza a Dale, figlio di Sharon, in sedia a rotelle dopo un incidente.
Sharon è presidente di un club locale, l’Old Selbornian Road Runners, di cui è capitano proprio il compagno Colin. James, figlio di Colin, ha iniziato a correre da poco e la Treviso Marathon sarà la sua seconda maratona, la prima internazionale. Colin e Sharon corrono da trent’anni e hanno partecipato a più di 100 maratone ciascuno, molte delle quali internazionali (passando dalla Svezia alla Russia, dalla Finlandia agli Stati Uniti, dalla Francia all’Olanda, alla Svizzera e altre ancora). Nobile il motivo che li ha spinti a Treviso.

“L’intero viaggio è nato per ispirare mio figlio, Dale Eldridge, che ha 26 anni e 5 anni fa è stato vittima di un incidente motociclistico, che l’ha costretto su una sedia a rotelle – racconta Sharon da East London, città sudafricana dove risiede – l’obiettivo è quello di dargli forza, di farlo restare motivato e di non fargli perdere la speranza di tornare a camminare”.
Nella routine quotidiana – Sharon è Quality Manager in una fabbrica di concentrati di ananas, Colin è Risk Manager nella società ferroviaria nazionale – trovano il tempo e la voglia di correre almeno cinque volte alla settimana. Tante le gare che hanno affrontato, a marzo la loro prima maratona italiana. “Abbiamo scelto Treviso perché ci è sembrata davvero bellissima, spettacolare – aggiunge Sharon – il percorso e la città stessa hanno attirato la nostra attenzione. È la nostra prima volta in Italia e non vediamo l’ora di partecipare. Le foto che abbiamo visto sono a dir poco stupende. Certo, non corriamo più veloci come una volta, siamo un po’ più “esperti” e un po’ più lenti, ma la corsa ci aiuta a tenerci in forma e in salute e ci divertiamo ancora. E poi, appunto, vogliamo dare forza a Dale”.

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