Brevi...di corsa

Musso fa festa al Santuario di Crea

Non sono mancate le sorprese nella seconda edizione della Trino-Santuario di Crea, che pur essendo solo al suo secondo anno di vita è già diventata una classica del podismo invernale piemontese. Il colpo di scena è arrivato dopo appena un km, quando il vincitore della passata edizione e favorito della vigilia Michele Belluschi è stato costretto ad alzare bandiera bianca per un problema muscolare. La gara di 19 km, particolarmente temuta per il suo dislivello superiore ai 400 metri e per l’ascesa finale al santuario, è divenuta a quel punto particolarmente incerta. Dal gruppetto di testa, dopo metà gara è emerso Jacopo Musso, corridore della Ss Vittorio Alfieri di Asti che si è progressivamente avvantaggiato andando così a cogliere una vittoria inaspettata seppur il suo curriculum porti anche successi di prestigio, come il ValmAsti Trail e la Corrincollina di San Damiano del 2018. Alle sue spalle, staccato di una trentina di secondi, Stefano Contardi (Atl.Pavese) a completare il podio Fabrizio Concina (Sai Frecce

Madesimo e Pista Arlecchino 3

Bianche).

Grande prestazione fra le donne della polacca da anni residente in Piemonte Katarzyna Kuzminska (Atl.Canavesana) che ha chiuso 22esima assoluta bissando la vittoria dello scorso anno migliorando però il tempo finale, di poco superiore a 1h21’. Un podio, quello femminile, occupato da atlete specialiste dell’offroad, con Debhora Li Sacchi (Olimpia Runners) e Elisabetta Di Gregorio (Atl.Verbano) a conferma di come la gara trinese sia qualcosa di unico nel panorama podistico locale, sia per la sua distanza che per le sue caratteristiche tecniche, ponendola come un ideale trait union fra mondi diversi come la strada e il trail.

Gli arrivati alla prova lunga sono stati 240, un’ottantina quelli del percorso corto che comprendeva gli ultimi 5 km, registrando un cospicuo aumento rispetto allo scorso anno grazie anche a condizioni climatiche migliori del 2018, ancorché con un cielo nuvoloso e una temperatura molto bassa, che non ha impedito a molti di interpretare la gara come una lunga passeggiata godendo delle bellezze del territorio.

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