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Doping: a processo podista siciliano
L’otto novembre dello scorso anno, in occasione del 2° Trofeo Sciacca Terme, maratonina che rientrava nel circuito del Grand Prix Sicilia 2015, al termine della sua prova era stato “pizzicato” dagli carabinieri del Nas e trovato “positivo”. L.V., atleta di 64 anni, era stato condannato ad una squalifica di 4 mesi, oltre che pagamento delle spese del procedimento. Va da se che quel 1h33.44 risultato della mezza che gli era valso il primo posto nella categoria SM60, era stato invalidato.
Adesso a quasi un anno dal “fattaccio” il sostituto procuratore della Repubblica Michele Marrone (la notizia è riportata nel giornale di Sicilia edizione di Agrigento di stamani) ha disposto la citazione a giudizio per l’atleta siracusano. L.V. infatti dovrà comparire nel gennaio del 2017 davanti al giudice monocratico del Tribunbale di Sciacca. L’accusa mossa all’amatore siracusano è che l’assunzione di quel farmaco non era giustificata da condizioni patologiche, e di conseguenza diretto a modificare le condizioni biofisiche e biologiche dell’organismo, al fine di alterare la prestazione sportiva.
In particolare, dai contrtolli eseguiti in quella occasione (controlli che avevano riguardato anche altri atleti giunti tra i primi assoluti) L.V., sarebbe stato trovato positivo al “Tuaminoeptano” un decongestionante nasale proibito per gli sportivi e segnalato come doping dalla Wada, l’agenzia antidoping mondiale.
Dunque a gennaio la prima udienza del processo, una novità per il mondo amatoriale della corsa che non può che non fare riflettere…ricordando che il doping è punito come reato penale (L.376/2000).