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Mondiali: Pertile ai piedi del podio

11887882_1017123108312577_7459807191537592227_nIl padovano (2h14:22) è splendido quarto nella maratona iridata vinta a sorpresa dal 19enne eritreo Ghebreslassie in 2h12:27. Daniele Meucci è ottavo (2h14:53) al termine di una bella rimonta finale.

Due azzurri nei primi otto nella gara d’apertura del Mondiale di Pechino. Ruggero Pertile è quarto nella maratona, vinta a sopresa dal 19enne eritreo Ghirmay Gebreslassie (2h12:27), terminando i 42km e 15 metri di percoso a soli 53 secondi dal podio. A prendersi l’argento l’etiope Yemane Tsegay (2h13:07), mentre il bronzo è dell’ugandese Solomon Mutai (2h13:29). Ottavo posto per Daniele Meucci (2h14:53), che completa con un finale orgoglioso la bella giornata della maratona italiana. Per i due azzurri, un piazzamento di spessore, ottenuto in una corsa che vedeva al via i più forti specialisti del mondo (sesto posto per il campione olimpico e mondiale in carica, l’ugandese Stephen Rotich, ritirate le superstar keniane Kimetto e Kipsang). Prova da protagonista soprattutto per il 41enne Pertile, impegnato fin dalle prime fasi a tenere costante il ritmo (1h06:55 a metà), e a lungo “pacemaker” d’eccezione per il compagno Meucci. Quando poi la corsa è entrata nella fase decisiva, entrambi hanno saputo reagire ai momenti di crisi, risalendo posizioni nel finale, condizionato anche dalla temperatura superiore ai 30 gradi. Meucci, campione europeo in carica, è rimasto vittima di uno di quei problemi che condizionano talvolta le prestazioni di uno specialista dell’endurance:un bisogno corporale, che lo ha costretto ad uno stop di oltre un minuto intorno al trentesimo km. E’ vero che la maratona non è matematica, ma certo, guardando ai tempi finali, è impossibile non chiedersi cosa sarebbe avvenuto senza questo imprevisto. Soddisfazione in chiave statistica: tra i Paesi che conquistano punti (Etiopia, Uganda, Eritrea, Bahrain), solo l’Italia rappresenta l’Europa. Dopo l’argento di Valeria Straneo a Mosca 2013 (anche in quel caso, con un’altra azzurra tra le otto, Emma Quaglia, sesta), le due medaglie (oro Meucci, argento ancora alla Straneo) agli Europei di Zurigo dello scorso anno, è la conferma della grande vitalità della maratona azzurra. Segnale importante in chiave olimpica, quando mancano appena dodici mesi ai Giochi di Rio 2016.

phpThumb_generated_thumbnailjpgLA CRONACA DELLA GARA

Finish
Ghebreselassie è l’inatteso trionfatore del Mondiale di Pechino. Il suo crono ufficiale è di 2h12:27, mentre l’argento va all’etiope Tsegay (2h13:07) e il bronzo all’ugandese Mutai (2h13:29). La cosa più bella per i colori italiani è però che i due azzurri corrono un finale magnifico, rimontando posizioni su posizioni. Ruggero Pertile, 41 anni, completa la sua prova più bella di sempre al quarto posto, a 53 secondi dal bronzo mondiale (2h14:22), un risultato fantastico, che per certi versi sugella la sua carriera. Daniele Meucci è ottavo, con lo stesso crono dell’etiope Desisa (2h14:53), confermando in questo modo la sua caratura mondiale.

40km
Ramonene evapora immediatamente dopo il rifornimento (dove peraltro si ferma letteralmente, alla ricerca di una borraccia che sembra non trovare). Ghebreselassie lo supera in agilità, ma presto, sulle sue tracce, si mette l’etiope Ghirmay Tsegay (personale di 2h04:48), l’unico tra i “big” allineati al via ancora in grado di dire la propria. Il duo si ricongiunge intorno al 38esimo km, ma Tsegay, evidentemente, deve aver pagato lo sforzo. La temperatura, e soprattutto l’umidità, adesso fanno paura. Ghebreselassie reagisce e va via di nuovo. Ai 40km è primo in 2:05.41 (15:38), con 12 secondi su Tsegay e 39 su Mutai. Magnifico Pertile, che transita sesto (2h07:18), Meucci è undicesimo (2h07:52).

35km
In questo tratto sembra arrivare la decisione della gara: Ramonene lentamente si spegne, ed il suo vantaggio si riduce a vista d’occhio. Questo anche perché dietro cominciano a fare sul serio. L’eritreo Ghebreselassie (soli 19 anni) guida la rimonta, portando con sé l’etiope Tsegay e l’ugamdese Mutai. Al 35esimo (1h50:38, 15:17) Ramonene ha solo dieci secondi di vantaggio; Pertile è nono in 1h51:12, Meucci tredicesimo (1h51:50).

30km
Arriva il momento della crisi per Daniele Meucci. E’ da poco passato il 25esimo chilometro, quando l’azzurro, subito dopo il rifornimento, comincia a perdere terreno. Volto tirato, difficiltà abbastanza evidente. Pertile, al contrario, è sempre scatenato: è davanti, a guidare, e sollecita l’azione del semisconosciuto Ramonene, che prima lo raggiunge, e poi lo passa: al trentesimo km si transita in 1h35:02 (spliti 5km 15:46), Pertile è secondo a 13 secondi, il gruppo, con altri 14 atleti, segue a sei secondi. La bella notizie, però, è che Meucci ha reagito, ed è con loro (ottavo al passaggio in 1h35:21). Italiani da prima fila.

25km
E’ troppo bello per essere vero, eppure sta accadendo. Pertile prende il largo, e Meucci, dopo una iniziale incertezza, raccoglie il coraggio a due mani e lo raggiunge. I due azzurri guadagnano un vantaggio di circa sei, sette secondi sul gruppo. Ma non solo. Perché il pisano capisce che dietro tutti si stanno guardando, e spinge ancora sull’acceleratore. 1h19:16 il passaggio ai 25km (15:53), con il gruppo a sei secondi. Italiani protagonisti, ma la strada da percorrere è ancora lunghissima, è troppo presto per farsi prendere dall’entusiasmo.

20km e mezza maratona
Tra il sedicesimo ed il diciassettesimo chilometro, arriva la prima vera azione della gara. La produce l’etiope Letisa Desisa, l’argento di Mosca, uomo da 2:05 di primato personale. Il solco che si apre è profondo, in testa rimangono dodici corridori; Meucci e Pertile proseguono sul ritmo, e perdono un centinaio di metri. Questione di poco, però, perché Pertile è uno straordinario pace-maker, e appena davanti l’andatura cala, i due sono di nuovo con i migliori. Anzi, il padovano prosegue talmente costante che si porta in testa. E qui Meucci comincia a dare una mano al compagno, sopravanzandolo. Il crono dice Meucci primo in 1h03:23 (split 15:35), Pertile secondo; in sei secondi sono in 22. E’ gloria effimera, però è una bella sensazione. La gara degli italiani pare svilupparsi come da programmi. A metà percorso il cronometro si ferma a 1h06:55.

15km
Leggera flessione nell’andatura (47:48, frazione da 15:57), ma sostanzialmente si procede a ritmo costante. Merito di Ruggero Pertile, che conduce per almeno tre chilometri, con l’obiettivo di evitare strappi. I due azzurri passano al sesto e all’ottavo posto, ma il gruppo di testa comprende circa 37 atleti, ovviamente con tutti i migliori.

10km
Passaggio leggermente più veloce ai 10km: dopo la prima frazione di 5km in 16:07, ne segue un’altra di 15:44 (totale di 31:51). Si procede però a strappi, al punto che i due azzurri prima perdono qualcosa dal gruppo di testa, poi, dopo essersi riagganciati, finiscono per andare in testa, prendendo anche qualche metro di vantaggio. E’ il frutto dell’azione regolare di Pertile, che prova a mantenere costante l’andatura. Meucci segue il ritmo del compagno, sempre alle sue spalle.

5km
Al primo split gruppo ovviamente compatto, ma andatura decisamente contenuta; 16:06 al cronometro, con i due azzurri in qualche circostanza anche in prima linea, alla ricerca di un ritmo più adeguato. Divertente notare che la partenza ravvicinata con la prova amatoriale ha prodotto una qualche “contaminazione”, ovvero la presenza tra i maratoneti di almeno un paio di corridori dei 10km.

Start
Ha appena preso il via la maratona maschile, prima gara del programma dei campionati del Mondo di Pechino. Sono 69 gli iscritti, tra i quali anche gli azzurri Daniele Meucci e Ruggiero Pertile. Il sole è già alto sulla capitale cinese, la temperatura al momernto del via – le 7:35 locali – era di 25 gradi centigradi, con umidità ancora accettabile. Dietro i maratoneti, gli oltre 10.000 partecipanti alla prova “open” sui 10km.

(Articolo: Marco Sicari – Foto: Colombo – Fonte FIDAL.IT)

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