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Schwazer: progetto-Donati per tornare a marciare
L’annuncio ufficiale è di questa mattina, anche se le certezze sulla questione sono emerse già all’inizio della settimana. Alex Schwazer, il marciatore campione olimpico dei 50km a Pechino 2008, squalificato per doping fino al 30 aprile 2016 (dopo la positività riscontrata alla vigilia dei Giochi di Londra 2012), ha scelto una strada diversa per provare a rientrare nell’atletica alla scadenza della sanzione: affidarsi alla guida tecnica di Sandro Donati, da lungo tempo protagonista della battaglia contro il doping. Una decisione che spicca per originalità, oltre che per l’elevato profilo di garanzia offerto. Con Donati, sono stati infatti chiamati a collaborare il professor Dario D’Ottavio (chimico) ed il professor Benedetto Ronci (ematologo), scienziati dall’indiscutibile curriculum che opereranno per mettere in chiaro tutti gli aspetti del percorso di preparazione dell’atleta. Con Libera, l’associazione contro le mafie, a fare da collante tra le varie parti del progetto; e Mario De Benedictis (fratello e coach del bronzo olimpico di Barcellona ’92, Giovanni) a rappresentare la parte tecnico-specialistica.
“È una bella notizia – il parere di don Ciotti, guida ed ispiratore di “Libera” – questo è un progetto di cui l’associazione è felice di farsi garante anche per la sua forza simbolica, una forza che speriamo induca altri atleti a uscire dall’ombra, denunciare, riconquistare la propria dignità e libertà. Noi crediamo da sempre, investendo forze ed energie, nello sport come strumento educativo “.
“Abbiamo studiato un sistema che naturalmente non sostituisce l’antidoping, ma vi si aggiunge – ha detto Donati –un’integrazione potente. L’atleta ha praticamente rinunciato alla sua privacy, sarà disponibile per i controlli ventiquattr’ore su ventiquattro. Io con Schwazer? Qualcuno non capirà, ma personalmente sono convinto che le persone abbiano diritto di riacquistare la loro dignità dopo gli errori commessi. Ho condiviso il progetto, prima di questa presentazione, con il presidente del CONI Malagò e con il presidente della FIDAL Giomi. Ed il modo con cui i hanno accolto la mia scelta, evidenzia che oggi esiste un modo diverso di fare le cose”. Il marciatore farà base a Roma, dove verrà seguito da Donati, senza poter usufruire (considerata la squalifica in essere) dell’accesso a strutture di preparazione.
fonte: Fidal