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Sabato a Treviso l’atletica premia i suoi campioni
C’è Del Buono in Veneto. Del Buono e pure molto altro: la ricchezza e la vivacità di un movimento che, nel 2014, si è collocato ai vertici dell’atletica azzurra, arrivando a ritagliarsi uno spazio anche in ambito internazionale.
L’atletica veneta si prepara ad assegnare gli Oscar del 2014. Sabato 28 febbraio, alle 16.30, all’Auditorium della Provincia di Treviso, va in scena l’attesa passerella dedicata ai protagonisti dell’ultima stagione agonistica. In passerella gli atleti, ma anche le società, autentica spina dorsale del movimento. E poi i dirigenti, i tecnici, i giudici di gara, le scuole, gli amministratori pubblici.
In cima al lungo elenco dei premiati, un poker di talenti che nel 2014 sono stati spesso al centro della ribalta. La vicentina Federica Del Buono ritirerà il premio di “Atleta veneta dell’anno”, succedendo al conterraneo Matteo Galvan. Un riconoscimento dovuto ad una stagione che, con la perla del quinto posto nei 1500 metri ai Campionati Europei di Zurigo (ma anche con la vittoria al Campionato del Mediterraneo under 23 e una continuità di rendimento che ha dell’impressionante), ha proiettato la mezzofondista berica ai vertici dell’atletica azzurra, candidandola per un futuro ai massimi livelli.
La lunghista Beatrice Fiorese, argento nel lungo ai Giochi Olimpici Giovanili di Nanchino, sino a poco tempo fa compagna di squadra della stessa Del Buono all’Atletica Vicentina (ma scuola Gs Marconi Cassola), si è invece aggiudicata il premio di “Promessa veneta dell’anno”. Il futuro è suo. Succede, tra le speranze regionali, a due mezzofondisti, Jacopo Lahbi ed Enrico Riccobon.
Un riconoscimento speciale sarà il coronamento di un 2014 da ricordare anche per la vicentina Elena Bellò, stella emergente del mezzofondo nazionale, arrivata a sfiorare il podio negli 800 metri all’Olimpiade giovanile di Nanchino, e per il trevigiano Mauro Fraresso, capace, a soli 21 anni, di ritagliarsi un posto tra i migliori giavellottisti italiani, con il bronzo degli Assoluti Rovereto e un primato personale migliorato sino a 73.41.
E poi, tra i tanti premiati, non mancherà un’atleta all’epilogo della carriera: la veneziana Manuela Levorato, prossima a ridiventare mamma, appende le scarpette al chiodo. Le volate della donna più veloce d’Italia ci mancano già. Il movimento veneto, sabato a Treviso, le tributerà il giusto onore, con un premio alla carriera.
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foto: Colombo/Fidal
Ufficio stampa Fidal Veneto