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Un anno da inventare: nel racconto di Silvana Cantone

I bilanci di fine anno non sono un obbligo,come non lo sono i buoni propositi e le speranze di un anno migliore. E’ un obbligo, però,imparare da ciò che è stato e non perseverare in un cammino senza direzione,circolare e labirintico. Si può decidere di impegnarsi,con convinzione e determinazione,non a ricominciare da capo,perchè tutto ciò che ci ha preceduto deve rimanere con noi,ma a cercare orizzonti diversi,liberare le nostre scelte da quelle altrui,impedire che debolezze di altri diventino i nostri limiti,alzare muri,se necessario, perchè non giunga a noi ciò che non ci appartiene. Non dobbiamo confonderci con chi non ci è affine per la vertigine di un salto troppo alto. Il ricordo di un bel viaggio non deve renderci impossibile nuove direzioni . Non pensiamo che il bene donato debba necessariamente tornare indietro. Non  pretendiamo di classificare i sentimenti,sono tali proprio perchè hanno origine in quella parte dell’essere che ,pur conoscendo la ragione,sceglie di non usarla. Accettiamo il fatto che gli altri non pensino necessariamente alla nostra maniera,ma non permettiamo a nessuno di dirci qual è la maniera giusta. E se siamo di quelli che credono che sia l’amore a muovere il mondo non dimentichiamoci mai di amare per primi noi stessi, perchè altrimenti sarebbe impossibile qualsiasi amore.  Facciamo in modo che la libertà non abbia prezzo,disposti a pagarne qualsiasi prezzo. Non appropriamoci indebitamente delle parole altrui,per quanto ricercate e altisonanti,per dire quello che non abbiamo il coraggio o l’intenzione di fare ,incapaci di coerenze più semplici e di valori più alti. Impegniamoci a proteggerci un pò di più pur continuando a perseverare nella ricerca della verità e della bellezza. Facciamo di tutto per essere sempre ciò che sentiamo di essere,nè buoni e nè bravi ad ogni costo,semplicemente ciò che siamo,immuni da facili protagonismi e, proprio per questo, protagonisti, unici e irripetibili,rispettosi viaggiatori di questo imprevedibile e misterioso sogno che chiamano vita. Preferiamo sempre alle false compagnie una sana e caotica solitudine, che non escluda il mondo,ma lo osservi un pò in disparte in attesa di un momento migliore per tornare a farne parte. Ormai sappiamo che la vita da vivere è la parte più breve dell’esistenza,il resto è obbligo,convenienza,dovere,accettazione,compromesso. Se qualcuno pensa che non sia così è stato eccezionalmente sorteggiato dalla fortuna ,ma si sa l’eccezione è un’eccezione e chi lo dice che conferma la regola.

Silvana-Cantone

Proviamo a non barattare il nostro equilibrio precario e traballante con le comode certezze di chi è convinto di aver compreso il discrimine tra il bene e il male. Teniamo cari i nostri dubbi e il sapere di non sapere ci renda disponibili alla conoscenza e a nuove scoperte. Partiamo alla volta di nuove terre senza dimenticare quelle da cui abbiamo iniziato il viaggio e continuiamo a cercarla quell’isola che qualcuno vuole convincerci che non c’è,forse perchè non l’ha trovata e vi ha rinunciato. L’anno che arriverà non sarà nè migliore,nè peggiore,sarà ancora una volta un anno da inventare,un anno sempre in bilico, tra il precipizio e il volo. Ci chiederà nei momenti difficili di mettere in atto strategie,di chiamare a raccolta energie e risorse che non sospettavamo di avere per non farci cedere di fronte al disinganno e all’amarezza. E forse ci regalerà del tempo,strappato alla ripetitività di parole e di gesti sempre uguali,da riempire con i nostri desideri e con le nostre passioni,tempo solo per noi,un tempo dell’ anima,fatto non di ore e di giorni,ma di brevi scintille e di attimi luminosi a sufficienza a rischiarare il grigio dei giorni e il buio delle notti che ancora verranno. Che sia un anno di cose da fare, di progetti da portare a termine,di desideri da coltivare, un anno che aggiunga valore a tutti gli altri e che valga la pena di ricordare. Un anno in cui cambiare non è tradire,ma dare a se stessi nuove opportunità,cercare nuove sfumature negli stessi paesaggi e nuovi percorsi per la stessa meta. Il desiderio più grande rimanga quello di non capitolare mai dinanzi all’amarezza e alla delusione,di saper opporre al disinganno il proprio attaccamento alla vita e la propria fede,non in enti superiori e distanti,troppo spesso assenti,ma in quelle che un poeta chiamava “illusioni”,senza le quali però “io non sentirei la vita che nel dolore, o (che mi spaventa ancor più) nella rigida e nojosa indolenza. »(U. Foscolo). E’ nell’ordine delle cose che alcune di esse si infrangeranno al primo contatto con la realtà, ma se altre sapranno accendere ancora il nostro entusiasmo,dare calore e colore a ciò che ci sta intorno,se renderanno più accettabili i nostri doveri e le nostre responsabilità,se sarà poesia ciò che per gli altri è nulla,allora non importa se quello che si è appena conc luso è stato un anno difficile,di cui avremmo fatto volentieri a meno,perchè comprenderemo che, per quanto la vita spesso si presenti come una lotta ad armi impari,in cui il nemico non è sempre riconoscibile e dichiarato,abbiamo forza a sufficienza per resistere e motivi validi per cui combattere. Così,in un modo o nell’altro,ne verremo fuori,magari un pò pesti,malconci,con qualche ferita più profonda di altre e che,per questo, richiederà più cure e più tempo.A noi il compito di fare tesoro delle battaglie passate,non solo per affrontarne di nuove,ma ,soprattutto,per mantenere salda la convinzione che vale sempre la pena proseguire il viaggio  anche se a volte non troveremo compagni alla sua altezza e procederemo a tentoni,un passo dopo l’altro,tra incertezze e speranze. A ciascuno, quindi  ,le sue illusioni,esigenze imprescindibili dello spirito,mai da imporre o da esibire,ma da nutrire e da custodire,con pazienza e fiducia. Non abbiamo bisogno di cose,abbiamo bisogno di idee e di sogni, E’ proprio così che vorrei cominciare il nuovo anno, iniziando un nuovo viaggio,credendo ancora nei miei sogni,realizzando un progetto troppo a lungo rimandato,respirando aria nuova,ricostruendo il mio mondo e amando meglio chi ne fa parte,oggi come ieri.

Silvana Cantone

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2 thoughts on “Un anno da inventare: nel racconto di Silvana Cantone”

  1. Cara Prof. amica mia vera, sincera e leale…sei una persona eccezionale!!! Ti auguro che il 2014 possa essere come meglio tu lo desideri.

  2. …Parole che rivelano grande saggezza, speranza e fortemente condivisibili…sicuramente scritte da un’animo sensibile ed aperto alla vita. ….Fuori e distanti dalle retoriche parole in uso all’inizio di ogni nuovo anno.
    Cordiali saluti

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